mercoledì 23 ottobre 2019

SUICIDIO E DISOCCUPAZIONE. REDAZIONE, Sanità, sei arresti per finti corsi per operatori sanitari. Scoperta la truffa un giovane si suicida, REPUBBLICA.IT, 23 ottobre 2019

COSENZA - Dopo essersi accorto della truffa, si è suicidato uno dei giovani che avevano partecipato ai corsi per operatore sanitario rivelatisi finti, per i quali i carabinieri del Nas hanno arrestato stamattina sei persone. A rivelarlo, nel corso della conferenza stampa sull'operazione, é stato il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli. "Il giovane, disoccupato da anni - ha aggiunto Maresca - é stato sopraffatto dalla disperazione".

Le indagini dell'operazione "Ponzi" svolte dal Nas Carabinieri di Cosenza, sotto il coordinamento della procura, hanno portato all'arresto di sei persone che avrebbero organizzato numerosi finti corsi di OSS e OSSS (operatore socio sanitario ed operatore socio sanitario con formazione complementare). Sequestrati centinaia di titoli di studio ottenuti illegalmente e un'ingente somma di denaro.

SUICIDIO E CONFLITTO SOCIALE OGGI. C. BUSCEMA, Il suicidio come forma negativa del conflitto sociale, LE PAROLE E LE COSE, 22 ottobre 2019

 due impostori.
Occorre smettere di scontrarsi con essi,
non hanno alcuna importanza:
nessuno fallisce per davvero
e nessuno ha così tanto successo.
[Jorge Luis Borges, Non c’è nessuno allo specchio].
 
Ho cercato di essere una brava persona, ho commesso molti errori, ho fatto molti tentativi,
ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte.
[…] Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche,
stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri […], stufo di invidiare,
stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata,
stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie,
stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro,
di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.
Tutte balle […] Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro,
non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti,
non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile. […]
È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie,
privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.
Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. […]
Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere,
per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto,
cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile.
Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.
Di no come risposta non si vive, di no si muore.
[Michele (2017)].
Nel saggio intitolato “Non ricominciamo la guerra di Troia” – scritto negli anni tra i due conflitti mondiali, e con sullo sfondo il tragico clamore della guerra civile spagnola –, Simone Weil si faceva beffe del modo in cui il campo progressista pretendeva spiegare quel copioso tributo di vita che intere generazioni hanno ostinatamente continuato a offrire alla morte attraverso la loro partecipazione in massa alle guerre.

lunedì 14 ottobre 2019

TORNANO LE STRAGI DEL SABATO SERA. INCIDENTI STRADALI. C. NADOTTI, Incidenti stradali, ventitré morti in tre weekend: "Basta stragi, più controlli", REPUBBLICA.IT, 14 ottobre 2019

ROMA - Il più grande ha 40 anni, il più giovane 15: la maggior parte tra i 20 e i 24 anni, tutti ritornavano da una serata passata in un locale. Soltanto negli ultimi tre fine settimana, sono 23 i giovani morti in incidenti stradali, le auto in cui viaggiavano spezzate in due, o accartocciate contro un guardrail; alta velocità nonostante la pioggia, conducenti ubriachi o passeggeri senza cinture di sicurezza le circostanze che fanno aumentare il numero delle vittime.

giovedì 10 ottobre 2019

CRIMINI IN FAMIGLIA. PIETRO MASO E L'OMICIDIO DEI GENITORI NEL 1991. R. FRANCO, Pietro Maso si confessa in tv: alle origini della strage tra «Miami Vice» e un vuoto cosmico e amorale, CORRIERE.IT, 9 ottobre 2019

«Io ho ucciso»

«Don Johnson era il mio guru: così bello, così giovane, così pieno di vita, così diverso, così unico. Miami Vice proponeva una visione aperta, mai vista... il fascino di una Ferrari bianca, ecco la personalità». È anche in questo humus televisivo di edonismo travisato e mal compreso che Pietro Maso coltiva la folle, inumana e indicibile impresa per cui tutti lo conoscono. Uccidere i genitori — in modo brutale — per entrare in possesso della loro eredità. Lui è il ragazzo che decise di immolare non solo la sua vita al dio Denaro, l’unico «valore» in grado di fargli provare dei «sentimenti». E fa ancora più impressione sentirlo raccontare dalla sua stessa voce nell’intervista esclusiva che Pietro Maso ha concesso al Nove (Io ho ucciso, giovedì, ore 21.25).

DISLESSIA. GIORNATA MONDIALE. REDAZIONE, Dislessia, incompresi negli anni Ottanta applauditi adesso: storie di chi ce l'ha fatta, REPUBBLICA.IT, 9 ottobre 2019

Una serie tv che inizia con la brutta pagella di un bambino e finisce dopo 200 episodi con quello stesso bambino, oramai adulto, che si laurea e diventa insegnante. In mezzo anni di voti bassi e una diagnosi di dislessia che gli cambia la vita. Non la conoscete? In realtà è famosissima e molto probabilmente chi sta leggendo l'ha vista: I Robinson. Theo, l'unico figlio maschio della coppia, ha per anni problemi di apprendimento, si impegna ma i suoi voti non decollano fino a quando, proprio prima di gettare la spugna, scopre di essere dislessico e capisce finalmente cosa può fare per affrontare la sua differente capacità di decodifica del testo.