giovedì 4 dicembre 2025

INDAGINE SULLA SALUTE MENTALE IN PIEMONTE. DE CIERO S., Un giovane su 3 ha l'ansia da solitudine, metà over 55 per le bollette. Nello studio sulla salute mentale in Piemonte anche lo stress divide le generazioni, CORRIERE.IT, 4.12.2025

 Due generazioni lontane, segnate da fragilità molto diverse. È il quadro che emerge dall’indagine «bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese», promossa dall’Ordine degli psicologi del Piemonte e realizzata dall’Istituto Piepoli su un campione rappresentativo di 500 residenti over 18. Un lavoro che restituisce, con dati inediti, la percezione del benessere mentale nella regione e il suo impatto crescente sulla vita quotidiana. Paure economiche per gli adulti, angoscia di solitudine tra i giovani.

Tra gli over 55, oltre il 49% indica nelle difficoltà economiche la principale fonte di preoccupazione. Un dato che scende drasticamente al 20% tra chi ha meno di 34 anni. Nelle fasce più giovani, infatti, prevale un altro tipo di malessere: la solitudine. Ne soffre quasi il 30% degli under 24, contro appena l’8% degli over 35. Una frattura generazionale netta, che mostra come a pesare siano condizioni di vita e aspettative profondamente diverse.






Alla ricerca del benessere mentale

Più in generale, l’attenzione verso il benessere mentale è ormai radicata: l’86% dei piemontesi lo considera un elemento fondamentale. Per il 15% è persino più importante della salute fisica, mentre per l’81% i due aspetti hanno pari valore. Nonostante ciò, più della metà del campione (55%) teme per la propria stabilità emotiva, con un picco del 73% tra i 18-24enni.
Proprio i più giovani indicano nella solitudine (28%) e nell’isolamento sociale (28%) i rischi maggiori, con un 64% che ammette di vivere la quotidianità sotto l’influenza della tristezza e un 76% condizionato da un costante stato di preoccupazione. «Con questo studio — spiega Giancarlo Marenco, presidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte — mostriamo una fotografia inedita del rapporto fra la popolazione regionale e il benessere psicologico, utile non solo ai professionisti ma anche alle istituzioni, alla scuola e ai servizi sociali. Numeri che confermano ciò che intuivamo su base empirica: negli ultimi anni il benessere mentale ha assunto un ruolo sempre più rilevante, amplificato dal periodo post-pandemico e da un contesto globale segnato da conflitti, instabilità economica e cambiamenti climatici, che generano profonde incertezze soprattutto tra i giovani».

Ma uno su due è contento della propria vita

Depressione, risorse personali e fattori di rischio: entrando nel dettaglio dell’indagine, il 18% dei piemontesi riferisce che stati depressivi influenzano in modo significativo la gestione della propria vita. Il 49% si sente dotato di energie mentali adeguate per affrontare la quotidianità; il 53% si dichiara soddisfatto della propria esistenza e il 57% della propria salute psicologica. Fra le cause che incidono negativamente sulla serenità si segnalano anche la malattia di un familiare (16%) e lo stress da lavoro (15%). Tre piemontesi su quattro ritengono di essere adeguatamente informati su come prendersi cura del proprio benessere psicologico, e l’82% sa a chi rivolgersi in caso di necessità. Eppure solo il 18% ha effettivamente usufruito di servizi psicologici. La conoscenza dell’offerta, però, rimane disomogenea: il 45% conosce la psicoterapia, il 37% i servizi psicologici in senso più ampio, ma soltanto il 5% è a conoscenza della psicologia nelle cure primarie. Alla luce dei dati, l’ordine piemontese ribadisce la necessità di «prorogare il bonus psicologo, in scadenza a fine anno e un rafforzamento delle risorse destinate al supporto psicologico, ormai indispensabile per rispondere ai bisogni trasversali della popolazione».

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