domenica 23 ottobre 2011

TRAORE' AMINATA, Semi d'Africa. Intervista di Geraldina Colotti, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2011

«Per i popoli oppressi, la crisi attuale può essere un'occasione per cambiare le carte in tavola. Sostengo con forza i movimenti degli indignados», dice al manifesto la sociologa maliana Aminata Traoré. Nata nel '47 a Bamako, Traoré è stata ministro della Cultura e del turismo, è attivista e fondatrice del Forum sociale africano e dirige il Centro studi Amadou Hampâté Bâ. Autrice di numerosi saggi come L'immaginario violato (Ponte alle Grazie) e l'Africa umiliata (Avagliano, 2009), Aminata ha appena concluso un ciclo di conferenze in Italia, invitata dal Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) nell'ambito della campagna «Una terra per tutti».

SASSEN S., Why Riot Now?, Newsweekmagazine, 15 agosto 2011

Malaise among Britain’s urban poor is nothing new. So why did it finally tip into widespread, terrifying violence?


Street struggles are part of our modern history. The uprisings in the Arab world, the daily neighborhood protests in China’s major cities, Latin America’s piqueteros and poor people demonstrating with pots and pans—all are vehicles for making social and political claims. We can add to these the anti-gentrification struggles and demonstrations against police brutality in U.S. cities during the 1980s. And now, most recently, the 200,000 people marching in Tel Aviv, a first for that city—not to bring down the government, but to ask for access to housing and jobs. (Another first: Tel Aviv’s tent city, housing mostly impoverished middle-class citizens.) The indignados in Spain have been demonstrating peacefully in Madrid for jobs and social services and are now on a 1,300-kilometer march to Brussels. These are movements that seek to engage the powerful, not just protest against them.

venerdì 14 ottobre 2011

DEMOCRITO, Frammenti

Alcuni frammenti di Democrito attestano il suo interesse per il problema delle origini
delle istituzioni e della cultura delle società umane, incluse le tecniche, le leggi e la
religione. Egli ravvisa nel mondo animale una fonte di insegnamenti per gli uomini, che
inventano le tecniche imitando procedure impiegate anche dagli animali. Al tempo stesso
concepisce la società come il risultato di aggregazioni di elementi simili, analoghe a quelleche intercorrono tra gli atomi.

PLATONE, Protagora, 320 C - 324 A

Nel "Protagora", il noto sofista di Abdera illustra la propria tesi col mito di Epimeteo e Prometeo: Zeus, per render loro possibile vivere in società, ha distribuito aidos e dike a tutti gli uomini. Gli uomini hanno bisogno della cultura e dell'organizzazione politica perché sono creature prive di doti naturali, come artigli, denti e corna, immediatamente funzionali ai loro bisogni. Tutti partecipano di queste due virtù "politiche". Ma esse non vanno viste come connaturate all'uomo, bensì come qualcosa di sopravvenuto, qualcosa che è stato trasmesso in maniera consapevole, e non semplicemente attribuito in un processo cieco, "epimeteico", del quale si può render conto soltanto ex post: per questo è possibile insegnare aidos e dike agli uomini, mentre non si può "insegnare" a un toro ad avere corna e zoccoli.