mercoledì 28 aprile 2021

EPIDEMIE, PANDEMIE E SINDEMIA. A. MONDO, Ansia e suicidi: dopo la pandemia secondo gli psichiatri arriva la “sindemia”, LA STAMPA, 28 aprile 2021

 Nel 2018, prima della pandemia, i casi seguiti dal Dipartimento interaziendale di Salute Mentale sul territorio della AslTo3 erano più di 14.000, su un totale regionale di circa 65.000 e di oltre 800.000 in tutta Italia. Di questi, i soli casi di depressione erano più di 4000, e oltre 20.000 su tutto il territorio piemontese. Il numero di morti per suicidio in Italia è inferiore ad altri paesi del Nord Europa; nel 2016 erano stati 3825 su tutto il territorio nazionale di cui 354 in Piemonte. 



giovedì 8 aprile 2021

EPIDEMIE PANDEMIE E FAKE NEWS. V. CALIFANO, Il delirio no-vax di Don Paolo: “Vaccini da feti vivi abortiti”, IL RIFORMISTA, 24 marzo 2021

 bufera sulle parole di don Paolo Pasolini, parroco di San Rocco, San Paolo e Santa Maria della Speranza a Cesena. Un delirio che ha addossato alle case farmaceutiche la pratica di sviluppare e sperimentare i vaccini contro il coronavirus sollecitando e pagando per far abortire. Una fake news smentita più volte e categoricamente, circolata in improbabili siti di No-Vax e No-Mask, che comunque ha fatto proseliti nel parroco che l’ha rilanciata dall’altare con un grottesco candore.

VIDEO

mercoledì 7 aprile 2021

LA SOCIETA' DEL NARCISISMO E DEL SENSO DI ONNIPOTENZA. G. CAMINITO, «Dai social ai libri al rap siamo circondati da una generazione di mitomani», L'ESPRESSO, 25 marzo 2021

 Megalomania e vanità sembrano di questi tempi abitare la scrittura, la politica, la musica e la scienza. Dal romanzo alla pagina Facebook, l’autocelebrazione appare continua ed è diventata indigesta a molti, difficile da tollerare. Le caratteristiche del megalomane impenitente risultano più o meno sempre le stesse: presunzione, senso d’invincibilità, manipolazione della realtà, narcisismo, onnipotenza, idealizzazione di sé. 



PANDEMIE EPIDEMIE E VIAGGI IN AEREO. F. MANJOO, Dovete prendere l'aereo per forza?, LA STAMPA, 6 aprile 2021

 Una volta ho preso un volo andata e ritorno San Francisco-Londra per partecipare a una riunione di un’ora su un libro. Un’altra volta ho preso un volo da San Francisco per Hong Kong, da lì ho raggiunto Singapore e sono rientrato a casa dopo due pranzi di lavoro, più “pranzi” che “lavoro”. Un’altra volta ancora sono andato ad Atlanta a intervistare un funzionario che all’ultimo minuto mi ha dato buca. Infine, c’è stata la volta in cui sono andato in aereo a Miami, sono rimasto lì tre giorni, ho percorso ottomila chilometri, preso una camera in albergo, noleggiato una macchina e, sulla strada del ritorno, mi sono demoralizzato perché mi sono reso conto che la persona che ero andato a conoscere per scrivere una breve biografia era troppo noiosa per una breve biografia.

lunedì 5 aprile 2021

EPIDEMIE PANDEMIE COMUNITA' PERDUTA. RECALCATI M., Coronavirus, risorgere è possibile ma serve una comunità, LA STAMPA, 4 aprile 2021

 Ora si vede la luce, dicono i virologi. Siamo all’ultimo miglio di buio. L’esperienza collettiva del trauma dell’epidemia ci ha trascinati in un abisso che non potevamo immaginare. Ma abbiamo imparato qualcosa? Individualmente ciascuno di noi ha conosciuto direttamente o indirettamente l’angoscia del buio, della malattia e della morte: una diagnosi che mette a rischio la vita, la perdita di una persona cara, la sconfitta o il fallimento sono esperienze che prima del Covid abbiamo vissuto in solitudine. Il dolore separa, isola, spacca la nostra vita allontanandola dalla vita in comune. Accade nella scena biblica del grido disperato di Giobbe: abbandonato, nudo e rasato, caduto nella cenere, piagato nel corpo e nell’anima, la sua vita è senza sostegno, senza più nessuno su cui poter contare. Ebbene se esiste una lezione fondamentale del terribile magistero del Covid essa riguarda la possibilità di condividere l’incondivisibile, di condividere l’esperienza del dolore e della morte.