20 novembre. LOCATELLI. NON RIPETERE GLI ERRORI DELL'ESTATE
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INCHIESTE SUL COVID ORGANIZZATE DAL QUOTIDIANO "DOMANI"
4 GIUGNO
Si sospende momentaneamente il quasi-diario iniziato il 23 agosto dello scorso anno.
19 MAGGIO
Ad un mese di distanza la tendenza generale vede diminuiti i contagi e i decessi; effetti delle vaccinazioni, delle precauzioni, della stagione che consente più vita all'aperto? Non saprei dire. Teniamoci al momento il risultato positivo, nonostante le incognite che incombono. Oggi il virologo A. Fauci ha detto che negli USA si potrà parlare di un ritorno alla normalità fra fine estate e inizi autunno. Lo stesso Fauci sostiene di essere cauti nelle riaperture in Italia visto il basso numero di vaccinati completi (9.049.348).
Colpisce il fatto, a proposito di vaccinazioni, che, mentre l'Italia meridionale presenta i soggetti fragili e i caregiver come i più vaccinati, in Italia centro settentrionale, al primo posto fra i vaccinati, troviamo gli over80. In Umbria queste due categorie sono quasi a pari merito (over80 136.933, soggetti fragili 121.930)
28 APRILE
SCUOLE
Un piccolo repertorio, dopo la riapertura delle scuole, sui casi di positività in giro per l'Italia:
In Umbria i dati della Regione sono i seguenti:
"Rispetto allo scorso 21 aprile gli studenti positivi passano da 41 a 71, con incrementi maggiori nelle scuole secondarie di I e II° grado. Contestualmente aumentano cluster (da 6 a 17), classi in isolamento (da 22 a 37) e casi tra il personale (da 2 a 11); i contatti stretti in isolamento erano 479 e ora sono 941. Per quel che concerne gli alunni ‘in attenzione’ – sottoposti a sorveglianza sanitaria e tampone antigenico senza quarantena – l’incremento sfiora i 200 soggetti (da 884 a 1.080)." (UmbriaOn, 28 aprile)
E siamo solo al terzo giorno dal 26 aprile...
APOCALITTICI E INTEGRATI
Salvini il 25 aprile, conduttore di se stesso: "Salute, lavoro e libertà devono essere la nostra guida"
Galli e Bonaccini ("Lei sta utilizzando tutte le
piccole armi che una volta si utilizzavano in tutt'altri...che evito di...": a chi sta alludendo il nervoso professore?) (Cartabianca)
Fondazione Kessler e Viola (Di martedì)
Rovelli (improvvidamente apocalittico: ascoltatelo sui numeri dei morti in Italia - "La parola libertà, oggi, è nelle mani delle peggiori idee...", vale a dire? Questa non è difficile...) e Capua (Di martedì)
26 APRILE
AL VIA LE RIAPERTURE DI DIVERSE ATTIVITA' FRA UNA SELVA DI POLEMICHE
RISCHI:
LE SCOPERTE:
LE POSIZIONI POLITICHE:
"Al Fatto Quotidiano Andrea Crisanti fa sapere che con Massimo Galli (il direttore dell'Infettivologia del Sacco), Roberto Battiston (il fisici) e Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe stanno pensando a un accesso agli atti della presidenza del Consiglio del ministero della Salute e del Cts: "Bisogna proprio chiedere se hanno fatto dei calcoli e quali. Quali rischi sono stati evidenziati e su quale base. Rischiamo di tornare a 5-600 morti al giorno”.
FONDAZIONE B. KESSLER SULLE
PREVISIONI PER LE RIAPERTURE
L'EPIDEMIOLOGO
SET BERKLEY, LE MUTAZIONI RESISTONO A VACCINI E TERAPIA
SCUOLA, UN PANORAMA PIETOSO:
22 APRILE
In attesa del Dday del 26 aprile:
Per ricordare: le opinioni di A. Zangrillo del 21 luglio 2020
12 APRILE
Nuova mappa delle regioni: solo 4 zona rossa (Sardegna, Puglia, Campania e Val d'Aosta). Il resto arancione
Ritardi nelle cure non-covid per 11 milioni di pazienti
Protesta con petardi dei ristoratori a Roma
Garavaglia (Lega) propone isole covid-free, ma il commissario all'emergenza dice di no
Frenata dell'epidemia nell'ultima settimana: da 136.743 positivi a 101.627
SCUOLA:
Finalmente il Paese è felice: riparte la scuola in presenza, ma senza aver completato la vaccinazione ai docenti e al personale scolastico. Intanto si tratta di un esperimento su quei nonni che sono riusciti a vaccinarsi.
"Questa mattina i sindacati avevano chiesto di non fermare i vaccini per il corpo docenti: «Non si tratta di preferirli rispetto agli anziani o alle persone fragili - ha dichiarato il presidente del sindacato nazionale di Orizzonte docenti, Antonino Ballarino - Per noi non ha senso far slittare il piano vaccinale dedicato ai docenti addirittura al prossimo settembre con la scusa che ormai rimangono ormai pochi mesi per concludere questo anno scolastico e gli esami da preparare. Va tenuto presente che la scuola è frequentata da milioni di studenti che vivono situazioni di promiscuità nei mezzi di trasporto, nei luoghi all'aperto e nelle loro famiglie di appartenenza. E poi frequentano le lezioni in presenza, a contatto sia con i docenti già vaccinati, ma anche con quelli non ancora vaccinati, esponendo questi ultimi a possibili rischi di contagio». E le percentuali sul livello di vaccinazioni del corpo docenti spaventano: il 72% dei docenti italiani ha ricevuto la prima dose di vaccino, ma solo l'1% ha completato la vaccinazione con la seconda dose." (A. Joly, Arrivederci DAD..., La stampa, 12 aprile 2021)
Il ministro della salute Speranza viene
intervistato da Fazio in "Che tempo che fa".
Fazio, incredibile ma vero, fa notare che si riaprono le scuole in una situazione ben peggiore rispetto a quella del 2 marzo in cui erano state chiuse (vedi cartello)
Risponde Speranza: "Con grande franchezza noi siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio perché è evidente che l'apertura delle scuole comporterà un aumento dei movimenti". Il governo avrebbe accumulato in queste settimana un piccolo tesoretto che si è deciso di investire, negli ultimi due mesi, nella scuola in presenza e "consentire ai nostri figli, ai nostri ragazzi di poter riassaporare il piacere del cominciare ad andare a scuola...io credo che sia una causa giusta e una scelta giusta".
Fazio, giornalista spregiudicato, rilancia: "Insomma il tema è, riapriamo per poi richiudere fra 10 giorni, fra 2 settimane? Allora non era meglio resistere ancora 15 giorni o un mese visto che i vaccini finalmente stanno arrivando?"
Risponde Speranza: "Noi vogliamo fare tutto il possibile perché questa ripartenza ci accompagni fino al mese di giugno (...) nel frattempo è stato fatto un lavoro...abbiamo dato una priorità assoluta alle aziende sanitarie (da notare che parla ancora di Aziende!!!) per la politica dei test nelle scuole...c'è una relazione in campo molto più stretta fra scuola e servizio sanitario nazionale...abbiamo fatto un lavoro insieme ai prefetti per provare a ridurre i momenti di picco soprattutto quando si entra e si esce da scuola...il punto è la quantità di movimenti che si sviluppa attorno alla scuola (...)".
La conferenza stampa di fine anno dell'allora presidente del consiglio Conte:
PREVISIONI RIVELATESI INFONDATE SUL RITORNO A SCUOLA
5 APRILE
Contagi quotidiani:
25 marzo: 23798
26 marzo: 23987
27 marzo: 23839
28 marzo: 19611
29 marzo: 12916
30 marzo: 16017
31 marzo: 23904
1 aprile: 23649
2 aprile: 21932
3 aprile: 21.261
4 aprile: 18025
Contagi giornalieri ancora piuttosto alti; 3 giorni di zona rossa generalizzata su scala nazionale; ancora discussioni sul vaccino ASTRAZENECA; campagna vaccinale a rilento, l'eterna discussione sulle riaperture di attività e ripartenze.
Francia e Germania in lockdown, Regno unito con pochi contagi giornalieri e decessi
24 MARZO
OGGI ...
CONTAGI DI IERI QUASI 19.000
CONTINUA LA CONFUSIONE DI DATI INTORNO AD ASTRAZENECA
IN ITALIA LE RESTRIZIONI CONTINUERANNO ANCHE DOPO PASQUA
GESTIONE DELLA PANDEMIA IN
NUOVE PROMESSE SULLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE:
"SPERIAMO DI RIAPRIRE ASILI E ELEMENTARI"
LA SCUOLA UN POSTO SICURO CONTRO I CONTAGI? RICERCHE E DATI CONFUSI
CAMPAGNA VACCINALE DIVERSA DA REGIONE A REGIONE
PROGRAMMI TELEVISIVI ALLA DERIVA, NELLO STILE BEAUTIFUL
SARS, MERS, COVID19, I TRE VIRUS CHE NON AVREMMO VOLUTO INCONTRARE
UN VACCINO EFFICACE CONTRO QUESTI VIRUS RICHIEDE LA CONOSCENZA
DI ELEMENTI COMUNI FRA DI LORO
"The reason we have the vaccine success is because of capitalism, because of greed, my friends" (The Guardian) Dobbiamo ringraziare l'avidità del capitalismo?
17 MARZO
OGGI 23.059 NUOVI CASI, 431 DECESSI
CONTAGI 16 MARZO 20.396
15 MARZO 15.297
14 MARZO 21315
13 MARZO 26062
12 MARZO 26824
PERCHE' CI VOGLIONO 3 GIORNI PER SAPERE QUALCOSA SU ASTRAZENECA?
NUOVE NORME PER IL CONTENIMENTO
Siamo governati da politici, A TUTTI I LIVELLI, profondamente INCOMPETENTI e, dunque, altrettanto profondamente PERICOLOSI, ma nessun cittadino sembra ribellarsi a questa semplice constatazione. Si possono vedere i sondaggi di questi giorni che non mostrano alcuna DISAFFEZIONE nei confronti dei partiti di questi signori che continuano, invece, a lucrare grazie alla loro posizione privilegiata di intoccabili.
11 MARZO
NUOVI POSITIVI oltre 25.000, 373 DECESSI, INDICE DI P. 6,9
ANCHE IN
GERMANIA SI PARLA DI TERZA ONDATA
7 marzo
PROBABILE NUOVO DPCM PIU' RESTRITTIVO
POSIZIONI NON UNANIMI SULLE MISURE DA PRENDERE
SCUOLA, DA LUNEDI' DI NUOVO IN DAD MILIONI DI STUDENTI
5 marzo
4 marzo
AGGRAVAMENTO DELLA SITUAZIONE GENERALE
DA OGGI POSSIBILE PARLARE DI TERZA ONDATA
22.865 NUOVI CASI, 339 DECESSI, INDICE DI CONTAGIO 6,7
ORA COLPITI I GIOVANI
UMBRIA, 267 NUOVI POSITIVI, 8 DECESSI
SCUOLA
L'EMA VERSO L'APPROVAZIONE DEL VACCINO RUSSO
ALTRE PREOCCUPAZIONI
3 marzo
DE VOGLI, UN PAESE CIECO DI FRONTE ALL'EMERGENZABOERO, NON ABBIAMO BISOGNO DI CRESCITA, CI VUOLE EQUILIBRIO SCUOLA
2 marzo
OGGI 17.000 NUOVI CASI, 343 DECESSI, AUMENTANO RICOVERI E TERAPIE INTENSIVE
NUOVO DPCM FINO A PASQUA
SCUOLE A RISCHIO CHIUSURA
EMILIA, CONTAGI IN CLASSE SALITI DEL 70% PERCHE' L'UMBRIA CONTAGIATA DOPO L'ESTATE - VIDEO (Il Fatto) IL VACCINO BLOCCA LA MALATTIA O ANCHE I CONTAGI?
USA, BIDEN METTE D'ACCORDO LE DUE MULTINAZIONALI DEL FARMACO
ALLA RINCORSA DEL TEMPO PERDUTO
1 marzo
IERI OLTRE I 17.000 CONTAGI
PREVISIONI PESSIMISTICHE PER MARZO
Ore 15. 12 - Iss, sale incidenza negli under 20: sorpasso a gennaio. Prima volta da inizio pandemia, valori più alti tra 13 e 19 anni
A partire dalla fine di gennaio l'incidenza dei casi di Covid-19 nella fascia sotto i 20 anni ha superato, per la prima volta da inizia pandemia, quella delle fasce di popolazione più adulte, e a febbraio è rimasta leggermente più alta. Lo sottolinea un Focus sull'età evolutiva prodotto dall'Iss e presentato lo scorso venerdì al Cts. L'incidenza di gennaio/febbraio è stata intorno ai 150 casi per 100mila abitanti. Il valore più alto è registrato tra i 13-19 anni, poco meno di 200 casi ogni 100mila abitanti, mentre nei più piccoli è minore. Il rapporto ha censito anche il numero assoluto dei casi nella fascia di età sotto i 20 anni, che sono stati sopra i 106mila a novembre per poi scendere a circa 61mila sia a dicembre che a gennaio.
27 febbraio
Come previsto il numero di contagi in questi giorni è aumentato toccando, ieri, gli oltre 20.000 ed oggi oltre i 18.000. Aumentano i ricoveri e le terapie intensive. Cambiata la mappa a colori delle regioni con due, Basilicata e Molise, in zona ROSSA. Unica regione in zona BIANCA la Sardegna. L'Umbria rimane in arancione scuro con la provincia di Perugia ancora in emergenza e con le scuole secondarie di primo e secondo grado chiuse.
22 FEBBRAIO
SITUAZIONE ABBASTANZA STAZIONARIA NEL NUMERO QUOTIDIANO DEI CONTAGI (sempre alto) CON UNA TENDENZA AL PEGGIORAMENTO A CAUSA DELLE VARIANTI CHE SI STANNO DIFFONDENDO. DA OGGI NUOVA RIPARTIZIONE IN ZONE COLORATE DELLE REGIONI. NON CI SONO AL MOMENTO PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI SIGNIFICATIVI E CAPACI DI RAGGIUNGERE IL FAMOSO OBIETTIVO (MAI RAGGIUNTO) DEI 5000 CONTAGI GIORNALIERI.
BRASILE, LA PANDEMIA E I POPOLI INDIGENI
16 FEBBRAIO
IERI POCO PIU' DI 7000 CASI
GRAN PARTE DEGLI ESPERTI PROPONGONO LOCKDOWN CONTRO VARIANTE INGLESE
12 febbraio
UMBRIA VERSO ZONA ROSSA
C. de Leo, Cor. della sera 11 febbraio: "Non sono bastate le aree di lockdown (tutta la provincia di Perugia e sei comuni di quella di Terni) che hanno stretto il 70 per cento dell’Umbria. Il virus, e le sue pericolose varianti inglese e brasiliana, non ha smesso di correre in Umbria: la curva sale ormai da Natale con un andamento «lineare e ciclico» secondo l’analisi settimanale del nucleo epidemiologico della Regione. L’indice Rt calcolato sugli ultimi 14 giorni in base ai dati è stato indicato in 1.07 (con un intervallo 0,92-1,22). Tra i dati indicati i «picchi» nei ricoveri e la salita dei casi nei giovani in età scolastica. Numeri che fanno avvicinare la grande zona rossa regionale sempre più vicina. Lo chiedono anche gli esperti come Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova: «Chiudere 3-4 settimane in maniera drastica stile zona rossa di Codogno, e fermare ogni forma di pendolarismo, anche quello degli studenti, che è una fonte di diffusione del contagio da Sars-CoV-2 molto pericolosa» perché porta a varcare i confini regionali."
11 FEBBRAIO
OGGI 15.146 NUOVI CASI, 391 DECESSI, TASSO P. 5,1%
RIMANDATO LO SPOSTAMENTO FRA REGIONI
IN GERMANIA LOCKDOWN FINO AL 7 MARZO
REGNO UNITO, PROVVEDIMENTI DRACONIANI (tassa alle multinazionali che hanno lucrato durante le chiusure, tassa sui profitti in eccesso, 10 anni di carcere per chi viola norme anti-covid, controllo del genoma dei casi positivi in ingresso)
CAMPAGNA VACCINALE IN UMBRIA:
SI INIZIA CON I NATI NEL 1940
MEDICI DI BASE AL MOMENTO NON COINVOLTI, PRENOTAZIONI IN FARMACIA, PRESSO IL SITO DELLA REGIONE, AL NUMERO VERDE 800.192.835
10 febbraio
OGGI QUASI 13.000 CASI, 336 DECESSI, TASSO P. 4,1%
7 febbraio
11.641 NUOVI CASI, 270 DECESSI, TASSO POS. 5,6%
UMBRIA, PROVINCIA DI PG DA LUNEDI' IN ZONA ROSSA COMPRESI ALCUNI COMUNI DEL TERNANO
ZONE GIALLE E COMPORTAMENTI COLLETTIVI
4 FEBBRAIO
OGGI 13659 NUOVI CASI, 422 DECESSI
SCUOLA, DAVVERO INDECENTE LA GESTIONE DELLE SCUOLE SOTTO LA PANDEMIA
3 FEBBRAIO
OGGI oltre 13000 CASI
IERI, 2 FEBBRAIO, 9660 NUOVI CASI
FRA IL 27 E IL 2 FEBBRAIO 84.702 CASI
IN UMBRIA, OGGI, PIU' DI 458 NUOVI CASI, 9 DECESSI, 47% TERAPIA INTENSIVA
VACCINI
SCUOLE
A 5 mesi dalla comparsa dei primi segni che fecero subito capire come la pandemia stesse assumendo una fisionomia preoccupante (c'erano in quei giorni manifestazioni di negazionisti, mentre il premier Conte, al festival de IL FATTO, decantava l'esistenza di tutto un sistema di monitoraggio e prevenzione errando in modo clamoroso sul numero dei decessi) il numero dei contagi, ad oggi, è molto lontano da quella cifra (5000) che consentirebbe il ripristino del tracciamento ed una ripresa del controllo del fenomeno. La riapertura parziale delle scuole superiori nelle varie regioni reinserisce, poi, una variabile su cui molto si è discusso, ma che impatterà inevitabilmente sul numero dei positivi (cosa che già sta accadendo) e questo in una fase delicata in cui si sovrappongono le criticità delle possibili malattie stagionali (influenza) e i ritardi nella somministrazione dei vaccini
29 gennaio
NUOVI CASI 13.574, 477 DECESSI,
5 REGIONI IN ARANCIONE, FRA CUI L'UMBRIA
SCUOLE
28 gennaio
IERI RISALITI I CASI A 15204, 467 DECESSI, TASSO DI P. A 5,1%
SCUOLE
SCUOLE SUPERIORI
12 REGIONI HANNO RIAPERTO, 7 RIAPRONO IL 1 FEBBRAIO
EFFETTI COLLATERALI DELLA RIAPERTURA SENZA SICUREZZE,
TRAFFICO IN TILT A PERUGIA
IN
UMBRIA 138 CLASSI IN ISOLAMENTO, 139 STUDENTI POSITIVI, 49 CONTAGIATI FRA IL PERSONALE SCOLASTICO (dati della Regione)
26 gennaio
OLTRE 10.000 NUOVI POSITIVI, 541 decessi, TASSO DI P. AL 4,1%
SCUOLE IN SICUREZZA IN UMBRIA?
ALTRE REGIONI, VENETO
17 GENNAIO. 200 CLASSI IN QUARANTENA FRA ELEMENTARI E MEDIE IN VENETO
"Preoccupa il caso Veneto. Sono circa 200 le classi scolastiche di elementari e medie sottoposte a quarantena in Veneto per positività di uno o più studenti. E' l'effetto, 10 giorni dopo la ripresa dalle vacanze di Natale, dell'ordinanza della Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all'isolamento le intere classi in presenza anche di un solo contagio. Gli studenti costretti a casa sono circa 4.000. Con la procedura precedente, in caso di positività tutta la classe veniva sottoposta ai tamponi, e se gli alunni risultavano tutti negativi potevano riprendere le lezioni. La nuova ordinanza è stata spiegata dalla sanità regionale con la necessità di fermare il rischio focolai negli istituti. Ora gli studenti osservano 10 giorni di quarantena, e possono rientrare in classe dopo l'esito negativo del tampone. In Veneto la provincia di Padova è quella con il maggior numero di classi in quarantena, una settantina. " (G. Galeazzi, Scuola, il vertice d'urgenza ..., LA STAMPA, 17 gennaio 2021)
I SINDACATI CHE DICONO?
IL RAPPORTO ISS DEL 4 GENNAIO
M. GISSI, CISL, da ORIZZONTESCUOLA, 25 gennaio
E. SERAFINI, SNALS, da ORIZZONTESCUOLA, 26 gennaio
P. BERNOCCHI, COBAS, da ORIZZONTESCUOLA, 25 gennaio
24 gennaio
OGGI 11629 CASI, 299 DECESSI
"E ad accrescere la preoccupazione nel Paese sono anche le parole del professor Jonathan Van Tam, consulente del governo e vice capo della sanità inglese, con le quali ha spiegato che le persone vaccinate contro il coronavirus potrebbero comunque trasmetterlo a chi non ha ancora ricevuto il farmaco. Un’ipotesi che, se confermata, sposterebbe in avanti nel tempo la graduale eliminazione delle restrizioni da parte dei governi di tutto il mondo e non mette quindi al sicuro i cittadini che entrano a contatto con, ad esempio, il personale sanitario, tra i primi a ricevere le dosi. In Gran Bretagna sono 5,8 milioni le persone che hanno ricevuto la prima delle due dosi di vaccino necessarie, 478.248 soltanto nella giornata di sabato, numero record dall’inizio del programma, l’8 dicembre. Tuttavia, scrive il professore in un articolo pubblicato sul Sunday Telegraph, “anche se le avete avute entrambe potreste trasmettere il Covid-19 a qualcun altro”. Il vaccino “può evitare a chi lo ha ricevuto di ammalarsi in modo grave, ma non sappiamo ancora se impedisce il contagio“. (Il Fatto, 24 gennaio 2021)
SCUOLA
23 gennaio
IERI 13633 NUOVI CASI, 472 DECESSI
VACCINI E FARMACI
"I vaccini contro il Covid-19 sono arrivati. Ma i dati sulle vaccinazioni non possono ancora dirci se bloccano anche la trasmissione del virus che causa la malattia. Non sempre l'immunizzazione, che impedisce di ammalarsi, evita di contagiare gli altri. Come spiega un articolo uscito su "Scientific American" il 18 gennaio 2021, il fattore chiave è l'immunità sterilizzante, cioè non essere più portatori del virus. In generale, però, l'efficacia dei vaccini dipende da vari fattori: l'agente patogeno, l'ospite che infetta e l'interazione tra i due. Il virus del vaiolo, per esempio, ha colpito la popolazione umana per secoli. Ed è stato estirpato quando la vaccinazione è riuscita a stimolare risposte che eliminano completamente il virus dall'organismo. Non succede, invece, con il vaccino contro l'epatite B, che non distrugge l'agente patogeno, lasciandolo potenzialmente in grado di contagiare altre persone non vaccinate. In molti casi la vaccinazione riduce la carica virale di una persona infetta e, anche se non impedisce la trasmissione, la limita fornendo una protezione indiretta. Morbillo, difterite, pertosse, poliomielite restano tutte malattie a rischio epidemico. Nel caso del Covid-19 l'esempio più probabile di che cosa aspettarsi in futuro è forse l'influenza stagionale. L'antinfluenzale non è sterilizzante e il virus è capace di cambiare e rendere difficile il riconoscimento da parte del nostro sistema immunitario. Ma i vaccini hanno dimostrato di ridurre i ricoveri per influenza tra gli adulti. Perciò anche quando non forniscono un'immunità sterilizzante totale, l'uso dei vaccini è un'arma efficace per il controllo delle malattie infettive." (da La stampa 23-01-21)
20 gennaio
OGGI 13.571 CASI, 524 DECESSI, TASSO DI P. AL 5%
PREGLIASCO, LA PANDEMIA NON FINIRA' PRIMA DELL'ESTATE 2022
IL LOCKDOWN SERVIREBBE MA SCATENEREBBE UNA RIVOLTA SOCIALE
UMBRIA
Sono stati 300 i guariti in Umbria nell'ultimo giorno, 27.580, a fronte di 277 nuovi positivi, 32.899, secondo quanto riporta il sito della Regione dedicato alla pandemia. Registrati altri otto morti, 714, con gli attualmente positivi in lieve discesa, ora 4.605, 31 meno di ieri. I tamponi analizzati sono stati 3.576, 556.954, con un tasso di positività del 7,74 per cento contro il 5,5 di ieri. In calo i ricoverati, oggi 329, dieci in meno di ieri, 46 dei quali, uno in meno, in terapia intensiva.
UNA NUOVA VARIANTE DEL VIRUS DALLA CALIFORNIA
AFRICA E SUDAMERICA COLPITE DAL VIRUS
19 gennaio
OGGI PIU' DI 10.000 CASI, OLTRE 600 DECESSI, TASSO DI P. Al 4%
ITALIA
SCUOLA
SONDAGGIO INAPP FRA DOCENTI, IL 70,4% CONTRARIO AL RITORNO IN CLASSE
18 gennaio
OGGI 8824 CASI, 377 DECESSI, INDICE DI P. A 5,5%
SCUOLA
VIDEO DA 'LA STAMPA'
17 gennaio
OGGI 12415 NUOVI CASI, 377 DECESSI, ABBASSATO IL TASSO DI POSITIVITA'
RICCIARDI, SERVE UN LOCKDOWN DI UN MESE
SCUOLA
200 CLASSI IN QUARANTENA FRA ELEMENTARI E MEDIE IN VENETO
"Preoccupa il caso Veneto. Sono circa 200 le classi scolastiche di elementari e medie sottoposte a quarantena in Veneto per positività di uno o più studenti. E' l'effetto, 10 giorni dopo la ripresa dalle vacanze di Natale, dell'ordinanza della Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all'isolamento le intere classi in presenza anche di un solo contagio. Gli studenti costretti a casa sono circa 4.000. Con la procedura precedente, in caso di positività tutta la classe veniva sottoposta ai tamponi, e se gli alunni risultavano tutti negativi potevano riprendere le lezioni. La nuova ordinanza è stata spiegata dalla sanità regionale con la necessità di fermare il rischio focolai negli istituti. Ora gli studenti osservano 10 giorni di quarantena, e possono rientrare in classe dopo l'esito negativo del tampone. In Veneto la provincia di Padova è quella con il maggior numero di classi in quarantena, una settantina. " (G. Galeazzi, Scuola, il vertice d'urgenza ..., LA STAMPA, 17 gennaio 2021)
ABRUZZO, CONFERMATA LA CIRCOLAZIONE DI 2 VARIANTI (La stampa)
CINA, TROVATO UN GELATO CONTAMINATO (La stampa)
14 gennaio
17246 NUOVI CASI, 522 DECESSI
RISALE IL TASSO DI POSITIVITA'
ITALIA VERSO LA ZONA ARANCIONE
FONDAZIONE GIMBE, SERVE UN LOCKDOWN
DATI EUROPEI NEGATIVI
CINA, 28 MILIONI DI PERSONE MESSE DI NUOVO IN QUARANTENA
SCUOLA
11 gennaio
12532 CASI, 448 DECESSI, TASSO POSIT. 13,6%
SICILIA A RISCHIO ZONA ROSSA (Il Fatto)
CRISANTI, MISURE PIU' RIGIDE O SALTA IL PIANO VACCINALE (Il Fatto)
SCUOLA
L'ARIA CHE TIRA, RENZI E LA STUDENTESSA
SENZA PAROLE
9 gennaio
OGGI 19978 CASI, TASSO DI POSITIVITA' 11,6%
SCUOLE
RINVIO RIAPERTURE SUPERIORI IN QUASI TUTTE LE REGIONI
5 gennaio
OGGI, IN ITALIA, OLTRE 15000 NUOVI CASI
CONTAGI DIECI VOLTE SUPERIORI QUELLI DI SETTEMBRE
SCUOLA, RIMANDATA L'APERTURA
FERRETTI, IL NUMERO DI CONTAGI A SCUOLA E' ALLARMANTE ERCOLANI, RIAPRIRE E' UNA SCELTA ILLOGICA GIORDANO, RIPARTIRE DAI DATI SCIENTIFICI (INCERTI)
4 gennaio
10.800 nuovi casi CON UN TASSO DI POSITIVITA' AL 13,8%; 348 DECESSI
DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA I DATI SONO I SEGUENTI
2.166.244 CASI
1.520.106 GUARITI
75.680 DECEDUTI
570000 ATTUALMENTE POSITIVI
LO
STRESS PER IL COVID FA MALE AL CUORE
SCUOLA
APPELLO DI VIROLOGI, PRESIDI E SINDACATI PER LA NON RIAPERTURA
LA TESTARDAGGINE DELLA
MINISTRA A FAVORE DELLA RIAPERTURA
2 gennaio.
OGGI TASSO DEL CONTAGIO AL 17,6%
SCUOLA: OGNI REGIONE FARA' PER CONTO SUO?
A
LONDRA SI CHIUDONO ANCHE LE ELEMENTARI
1 gennaio 2021 OGGI 22.211 POSITIVI, 462 DECESSI, TASSO DI POSITIVITA' AL 14,1
IL
DATABASE DEI VACCINATI IN ITALIA - 34.296 OGGI
VACCINATE 9800 PERSONE (da LA REPUBBLICA)
La conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio Conte:
PREVISIONI RIVELATESI INFONDATE SUL RITORNO A SCUOLA
per non dimenticare:
27-12 IL GIORNO DEL VACCINO
FILMATI:
Come il virus infetta (da LA STAMPA, 25-26 dicembre 2020)
Una testimonianza (da LA STAMPA, 25-26 dicembre 2020)
Una testimonianza da Perugia (LA NAZIONE, 10 novembre 2020)
IN 9 MESI AVREMO L'IMMUNITA' DI GREGGE, INTERVISTA CON
ARCURIRIENTRO A SCUOLA, I
DUBBI
I SILURI DI SILERI, da LA7, domenica 20 dicembre 2020
21-12 MUTAZIONE DEL VIRUS ALLARMA L'EUROPA
IL TASSO DI POSITIVITA' SALITO AL 12,3%
LA VACCINAZIONE IN EUROPA COMINCERA' IL 27 DICEMBRE
CALATI I CASI DI INFLUENZA STAGIONALE A CAUSA DEI VACCINI E DEI SISTEMI PRECAUZIONALI ANTI-COVID
SCUOLE. RIAPERTURE IN FORSE IL 7 GENNAIO
18-12 18.000 NUOVI CASI, 674 DECESSI, RISALE L'INDICE DI POSITIVITA' (10%)
ITALIA ZONA ROSSA FINO AL 6 GENNAIO, ARANCIONE NEI FERIALI
SITUAZIONE CRITICA IN VENETO
15-12 CIRCA 14.844 NUOVI POSITIVI SU 162.000 TAMPONI, 846 I DECESSI
13-12 NUOVI ASSEMBRAMENTI A MILANO E A ROMA
17.938 NUOVI CASI, 484 MORTI
L'OPINIONE DI GINO STRADA:
"Sono molto preoccupato di quello che succederà a gennaio-febbraio, sarà allora che vedremo gli effetti dei comportamenti a Natale. Il nostro mi sembra un paese superficiale, che si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Non ne usciremo comunque prima di due o tre anni, ma per non pagare un prezzo altissimo la responsabilità individuale è fondamentale. Non penso che si risolverà tutto con le vaccinazioni, limitano il numero di morti ma non la trasmissione del virus". Così Gino Strada, fondatore di Emergency, intervenendo a 'Mezz'ora in più' su Rai3. (da Corriere.it)
12-12 Indice RT sceso a 0,82
LOMBARDIA E PIEMONTE IN ZONA GIALLA
7-12 13.720 NUOVI CASI, 528 MORTI, TASSO DI POSITIVITA' IN CRESCITA
6-12 DIVERSE REGIONI DI NUOVO IN ZONA GIALLA
OGGI 18.887 NUOVI CASI, SUPERATE LE 60.000 VITTIME
IN UMBRIA CIRCA 200 NUOVE POSITIVITA'; ATTUALMENTE CIRCA 6000 I POSITIVI
DECESSI TOTALI OLTRE 400
FENOMENI DI INCONTINENZA DI MASSA:
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30-11 16.377 NUOVI CASI MA MENO TAMPONI EFFETTUATI
ALLENTATE LE RESTRIZIONI, FOLLE E ASSEMBRAMENTI IN ALCUNE GRANDI CITTA'
DEL NORD
22-11 OGGI OLTRE 28.000 CONTAGI MA CON MENO TAMPONI. IERI ERANO OLTRE 34000
POLEMICHE FRA ESPERTI SULL'EFFICACIA DEI VACCINI
SECONDO LA VIROLOGA CAPOBIANCHI IL VIRUS NON SPARIRA' CON IL VACCINO
POLEMICHE SULLA SCUOLA CHE NON RIAPRE
IL PIANO PER NATALE, ITALIA TUTTA GIALLA CON DIVIETO DI SPOSTARSI
FRA REGIONI
20-11 CONTAGI IN CALO, INDICE RT SOTTO A 1 IN 4 REGIONI
IL PIANO - RISCHIOSO- DEL GOVERNO PER NATALE PER RILANCIARE I CONSUMI
17-11 DISCORSO DI MATTARELLA E APPELLO ALL'UNITA' IN OCCASIONE DELL'INCONTRO CON L'ANCI
15-11 5 REGIONI IN LOCKDOWN TOTALE. IN UMBRIA OGGI 650 CASI.
9-11 IN ITALIA SI AGGRAVA LA SITUAZIONE. SEI REGIONI IN BILICO FRA IL GIALLO E L'ARANCIONE. ANCHE L'UMBRIA FRA QUESTE
IL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI MEDICI PROPONE UN LOCKDOWN TOTALE
NEL MONDO SUPERATI I 50 MILIONI DI CASI
ROSSA, ARANCIONE O GIALLA. IN VIGORE DAL 6 NOVEMBRE AL 2 DICEMBRE
3-11 IN ATTESA DEI NUOVI PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI
CON LA PROBABILE CHIUSURA DI DIVERSE REGIONI
31-10 siamo a 31.000 POSITIVI. NUOVI PROVVEDIMENTI IN ARRIVO
BUONE NOTIZIE SUL FRONTE VACCINI
"La fase III della sperimentazione del Vaccino Oxford/Irbm/AstraZeneca si sta per completare. E il Financial Times scrive i primi risultati dei test per il vaccino anti Covid sviluppato dall’ateneo britannico, le cui dosi saranno prodotte in Italia dalla societa Irbm di Pomezia, mostrano che produce “una robusta risposta immunitaria nelle persone anziane” quello che è considerato il gruppo a più alto rischio. È stato rilevato, scrive il quotidiano due persone vicine alla sperimentazione, che il composto innesca gli anticorpi protettivi e le cellule T nei gruppi di età più avanzata. I risultati al momento sembrano replicare i dati rilasciati a luglio che hanno mostrato che il vaccino ha generato “risposte immunitarie robuste” in un gruppo di adulti sani di età compresa tra i 18 ei 55 anni. La fase III ha coinvolto anche persone con un’età superiore ai 55. E sono attesi nelle prossime settimane i risultati." IL FATTO, 31 ottobre 2020
29-10 QUASI 27.000 CASI
La scuola resta aperta: alle superiori Dad al 75 per cento
La scuola resta aperta. Ma con qualche novita per le superiori. Così riporta la bozza del nuovo Dpcm: "Fermo restando che l'attività didattica e educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al ministero dell'Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9".
QUELLO CHE NON E' STATO FATTO
Cottarelli e Paudice. L'aumento dei posti letto nelle terapie intensive, meno della metà dell'obiettivo prefissato
23-10 NESSUNA REGIONE ITALIANA SI SALVA DAI CONTAGI IN AUMENTO CHE SONO
OLTRE I 19.000 - 800 RICOVERI - 57 IN TERAPIA INTENSIVA
CONFUSIONE E INDECISIONE DEL GOVERNO
POSIZIONI:
18-10 IL CONTAGIO AUMENTA 11.700 CASI
VIP CONTAGIATI:
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17-10 CONTAGI A QUOTA 11.000 MA IL GOVERNO PENSA...
... E LE SCUOLE SONO SICURE...
(...) Stiamo assistendo ad una crescita importante dei casi positivi – ha detto l’assessore Coletto – in questa fase però rispetto al picco registrato nella prima ondata, l’indice di ospedalizzazione si attesta intorno al 5/6 per cento contro il 20 per cento dell’ondata precedente. Comunque – ha aggiunto – non possiamo lasciare che la curva epidemica registri altre forti impennate e, certamente bisognerà assumere dei provvedimenti anche se – ha precisato – non siamo impreparati”.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come la seconda fase epidemica è andata in crescendo per casi positivi, a partire in particolare dalla riapertura delle scuole, dopo 14 giorni infatti è iniziato un nuovo picco di casi.
“Attualmente – ha riferito Onnis – le classi in isolamento sono 113, per un totale di 2770 soggetti coinvolti”. (...)
Dal sito della REGIONE UMBRIA del 16 ottobre.
14-10 I CONTAGI DI OGGI, 7332.
13-10 AUMENTANO I CONTAGI A 5900
(Repubblica.it)
I ricercatori hanno esaminato il numero dei decessi in oltre 7mila aree italiane confrontandoli con le stime basate sui dati del triennio precedente: dei 24 mila morti lombardi in più rispetto agli altri anni solo 14 mila risultati correlati direttamente al Covid, gli altri potrebbero dipendere dal mancato o ritardato accesso all'assistenza sanitaria per altri problemi di salute durante il picco dell'emergenza
9-10 ANCORA IN CRESCITA I CONTAGI, SIAMO A 5.372
In sette giorni l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è passato da 1,01 a 1,06. Il monitoraggio di Istituto superiore di Sanità e ministero della Salute per il periodo 28 settembre-4 ottobre rileva per la decima settimana consecutiva un'accelerazione del progressivo peggioramento dell'epidemia che si riflette in un notevole carico di lavoro sui servizi sanitari territoriali. E per la prima volta evidenzia elementi di criticità significativa.
Il rapporto segnala che i focolai attivi sono 3.805. 1.181 dei quali nuovi. Entrambi questi dati sono in aumento per la decima settimana consecutiva. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (104 su 107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (77,6%). Aumenta lievemnte la percentuale di quelli in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, pari al 2,5%. Continua invece a scendere la percentuale dei focolai rilevati nell'ambito di attività ricreative (4,1% contro 4,5% della settimana precedente. (da Repubblica.it)
8-10 I CONTAGI SONO SALITI A 4.458 SU 128.098 TAMPONI
In Umbria si registrano 84 nuovi casi (2.906 casi totali). Oggi è stata registrata una vittima, il totale dei deceduti è di 87. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 8. I nuovi tamponi sono 2.380 (differenza rispetto a ieri +102), il totale dei tamponi effettuati da inizio pandemia è di 221.146.
5-10 I CONTAGI IN UMBRIA FRA MAGGIO E OTTOBRE (Repubblica.it)
UNA RICERCA IN INDIA (Corriere.it)
In sintesi: 1. la maggior parte dei pazienti con Covid -19 non ha mai infettato nessun altro, 2. il 70% delle persone infette non ha contagiato nessuno dei contatti mentre solo l’8% dei pazienti è risultato collegato al 60% delle nuove infezioni osservate evidenziando così il ruolo importante dei superdiffusori nella diffusione del contagio; 3. A determinare il ruolo di questi soggetti superdiffusori non c’entrerebbe più di tanto la biologia. Contano soprattutto le circostanze come gli eventi in spazi affollati e chiusi, e le attività svolte, come il canto o un’intensa attività fisica dove avviene una maggiore diffusione di goccioline potenzialmente infette. Prevenire queste situazioni (evitandole) o comunque indossando la mascherina può contribuire in modo decisivo a fermare la diffusione di Covid-19; 4. Lo studio di tracciamento dei contatti ha anche scoperto che i bambini di tutte le età possono essere infettati dal coronavirus e diffonderlo ad altri, anche fra coetanei
01-10 AUMENTI DEI CONTAGI IN ITALIA: 2548 IN UN GIORNO
"In sintesi: le mascherine, filtrando le goccioline di coronavirus trasportate dall'aria riducono la quantità che una persona potrebbe inalare, diminuendo anche la probabilità che l’infezione produca sintomi. Un po’ come avviene con i vaccini a virus attenuati con i quali l’infezione si prende, ma non in forma tale da produrre la malattia. A spiegarlo, in maniera molto convincente èil lavoro di Monica Gandhi e George W. Rutherford, pubblicato l’8 settembre scorso sul New England Journal of Medicine".
QUANTE SCUOLE COLPITE DAL VIRUS? (Corriere.it)
Sono 528 gli istituti in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid: il dato è di oggi ed è tratto dalla piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta che hanno messo a punto un database che aggiornano continuamente. Dalla loro analisi emerge che prima del 14 settembre, data di inizio delle lezioni in gran parte delle regioni italiane, le scuole con casi di Covid erano solo 18, dal 14 al 23 settembre sono diventate 365, dal 24 ce ne sono state altre 145. Nel 74,7% dei casi i positivi sono gli studenti, solo nel 12,5% i docenti. Nella gran parte dei casi non è stata chiusa la scuola.
Le Regioni più colpite sono la Lombardia, il Lazio, il Veneto, la Toscana l’Emilia Romagna. Le scuole superiori sono le più colpite (31,5%) seguite dalle scuole elementari (24,6%), dall’infanzia (21,3%), media (14,8), istituti comprensivi (4,2%). Proprio per avere una mappa chiara della situazione e assumere le decisioni migliori in caso di criticità, il ministero dell’Istruzione ha inviato ai presidi una circolare chiedendo di rilevare, da domani, su un apposita funzione predisposta su un portale, la situazione relativa a eventuali contagi nei loro istituti, riferendo anche quanto avvenuto nelle due settimane precedenti, dal 14 settembre quindi.
A Melito scuole chiuse
Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia parla di «bilancio soddisfacente». Ma al di là dei casi sporadici- oggi due scuole sono state chiuse ad Altamura, in provincia di Bari- ci sono anche città dove i focolai di coronavirus hanno indotto i sindaci a prendere decisioni drastiche. È stato il caso di La Spezia la scorsa settimana, dove il sindaco ha rinviato l’inizio delle lezioni, di Taranto, dove la scuola comincia solo domani, come in molte città campane e calabresi. Ma anche di Melito, in provincia di Napoli, dove le lezioni sono sospese fino a sabato 3 ottobre. Spiega il primo cittadino, Antonio Amente, su Facebook: «La situazione in città, seppur non preoccupante dal punto di vista delle condizioni di salute (soltanto due dei contagiati melitesi hanno sintomi), è numericamente rilevante. Inoltre il corpo docente ed il personale scolastico presente nei nostri istituti proviene da città dove il picco di Covid in queste settimane è particolarmente rilevante». Da qui la decisione di sospendere le lezioni, «per tutelare la salute di tutti gli studenti e tranquillizzare i genitori sempre più preoccupati da questa nuova ondata di Coronavirus». «Nel corso della prossima settimana monitorerò costantemente la curva dei contagi in Campania e nella nostra città per un’eventuale proroga della sospensione», conclude Amente.
20-09 SECONDO
L'IMMUNOLOGO FAUCI CI SI LIBERERA' DEL VIRUS ENTRO IL NATALE 2021 (Repubblica.it)
15-09 I BAMBINI NON SONO PIU' ASINTOMATICI DEGLI ADULTI (REPUBBLICA.IT)
La trasmissione del coronavirus da parte delle persone senza sintomi è uno degli effetti più temuti con la riapertura delle scuole. Ma uno studio italiano su Jama Pediatrics osserva che i più piccoli si ammalano in modo meno grave degli adulti, ma non hanno percentuali di contagio asintomatico più alti. Anche l'Oms è cautamente ottimista. Nelle sue nuove linee guida raccomanda alle scuole: tenete le distanze, le mascherine e le finestre aperte
14-09
STILLICIDIO DAL PRIMO GIORNO. SCUOLA E CASI COVID:
MASSA CARRARA,
ARETINO,
MONFALCONE (REPUBBLICA.IT - IL MATTINO)
"Visti i costi contenuti potrà essere acquistato sia da grandi organizzazioni che singole persone, in modo da poterlo tenere a casa e usare se arriva qualche estraneo alla famiglia. Questo test si aggiunge agli altri rapidi che danno i risultati in un tempo che oscilla tra i 60-90, come quello dell'azienda Oxford Nanopore, e i 15 minuti di quello della Abbott, che ne ha sviluppati sei diversi. Da parte sua il ministero della Salute sottolinea che il test non ha ricevuto ancora il via libera e che la ricerca su tutti i tipi di test rapidi, compreso quello salivare, va avanti. I test rapidi attualmente in sperimentazione negli aeroporti gia' validati, ricorda il ministero «agiscono invece sulla raccolta di secrezioni di naso e gola come i noti tamponi molecolari».
9-09 3378 MORTI NELLE RSA LOMBARDE FINO AL 31 LUGLIO
9-09 INTERROTTA LA SPERIMENTAZIONE DEL VACCINO ASTRAZENECA-OXFORD
5-09 CONTE RISPONDE AI NEGAZIONISTI MA USA CIFRE SBAGLIATE
4-09- UNA LAMPADINA A LED CHE UCCIDE BATTERI E VIRUS
4-09 PRIMO CASO DI COVID IN UNA SCUOLA ITALIANA
4-09 RICERCA SVEDESE SUI NANOANTICORPI DEGLI ALPACA
3-09- RICERCA INTERNAZIONALE SCOPRE UNA MOLECOLA (QUERCETINA) ANTI-COVID PRESENTE IN VEGETALI COMUNI COME RADICCHIO, CAPPERI E CIPOLLA ROSSA
01-09- UN ESPERIMENTO MOSTRA COME IL VIRUS AGGIRI MASCHERINE E VISIERE
31-08- NUOVA RICERCA ITALIANA SUI DANNI AI POLMONI
28-08 - BAMBINI E ADOLESCENTI MENO COLPITI
27-08 - UN GIACCONE ANTI-COVID
GLI EFFETTI DEL COVID SU ALCUNI GUARITI
GLI EFFETTI PSICHIATRICI DEL VIRUS. UNA RICERCA SU 402 PAZIENTI
PESSIMI MAESTRI
INTERVISTA CON A. MANTOVANI
EX-PREMIER UCRAINA IN GRAVI CONDIZIONI PER COVID
LOCKDOWN FRA DEPRESSIONE E NOIA
LA MASCHERINA NON DEVE SOSTITUIRE IL DISTANZIAMENTO
CATTIVI MAESTRI
UN METRO DI DISTANZA NON BASTA SEMPRE
24-08 - IL VIRUS PUO' INFETTARE CHI SI E' GIA' AMMALATO
CONTAGI DA SUPER-DIFFUSORI
REPLICAZIONE DIFFICILE IN ALCUNE VARIANTI
24-08 - INIZIO SPERIMENTAZIONE VACCINO ITALIANO A ROMA
IL VIRUS PUO' INFETTARE DI NUOVO
La notizia dall'università di Hong Kong: "Un paziente giovane ha sviluppato di nuovo il Covid, quattro mesi e mezzo dopo la prima infezione". La seconda volta però il 33enne non ha avuto sintomi. Segno che forse un po' di protezione è rimasta (Repubblica.it, 24-08-20)
CONTAGI DA SUPER-DIFFUSORI
Per il coronavirus, non è vero che uno vale uno: l’80% dei contagi proviene dal 20% dei positivi. Il cantante di un coro americano ha infettato 52 persone, un ospite di un matrimonio in Giordania 76, un 29enne che ha trascorso una serata nei locali di Seul 79. Esistono individui che contagiano decine di persone e altri che si tengono il microbo per sé. «Purtroppo i superdiffusori non hanno un alone attorno che ci permette di riconoscerli» (La repubblica, 24 agosto 2020)
REPLICAZIONE DIFFICILE IN ALCUNE VARIANTI
Uno studio internazionale dimostra che in una variante del virus, poco diffusa, c'è stata una modifica che crea difficoltà per replicarsi e lo rende meno patogenico. Una delezione di un frammento di proteina, che però è quella che ostacola la nostra risposta immunitaria innata (La repubblica, 23 agosto 2020)
ALLO SPALLANZANI SI INIZIA LA SPERIMENTAZIONE DI UN VACCINO TUTTO ITALIANO
La prima volontaria è una 50enne che si è presentata allo Spallanzani di Roma stamattina. "Credo nella scienza italiana. Spero che le persone siano più responsabili". ReiThera può produrre milioni di dosi, le prime in primavera. Ippolito: "Con un nostro vaccino eviteremo di essere schiavi di altri paesi" (La repubblica, 24 agosto 2020)
I
L’INTERVISTA
Coronavirus, Alberto Mantovani: «Il virus non è diventato più gentile, gli antivirali possono essere dannosi» di A. Bazzi
CORRIERE.IT, 24-08-2020
Capita anche a scienziati italiani di fama internazionale, e non solo al popolo dei giovani frequentatori di discoteche, di trascorrere qualche giorno di vacanza in Grecia: raggiungiamo al telefono Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano e professore Emerito dell’Humanitas University. Ci risponde da un bosco dove è più facile prendere la linea, anche se si trova vicino ad Atene.
Professor Mantovani, intanto, come vive la quotidianità di questa sua vacanza?
«Una prima sensazione all’arrivo: gli italiani non sono “malvisti” qui, grazie anche agli sforzi che il nostro Paese ha fatto per contenere la pandemia. Secondo: tutti seguono scrupolosamente le regole. Abbiamo visto, venerdì scorso, la partita dell’Inter (di cui Mantovani è tifoso, ndr) con il Siviglia, per l’Europa League, tutti rigorosamente con le mascherine».
E che regole seguirà al rientro in Italia, dal momento che si parla di obbligo di tamponi?
«Mi adeguerò alle indicazioni che ci verranno suggerite dalle istituzioni, con serenità. Ho la fortuna di lavorare per un istituto, l’Humanitas di Milano, che ha predisposto tamponi e test per tutto il personale che ci lavora. Il mio tampone al rientro dalla Grecia è già prenotato per il prossimo 28 agosto, lo eseguirò lì».
Che cosa pensa del tracciamento dei contatti di chi risulta positivo al rientro dalle ferie?
«Uno dei segreti delle tre T, per controllare la diffusione del contagio, è proprio il tracciamento (gli altri sono Testare e Trattare, ndr): non esprimo un giudizio su come viene fatto, mi adeguo a quello che suggeriscono le nostre autorità sanitarie».
Adesso qualche domanda per lo scienziato (fra i più citati nella letteratura scientifica mondiale). Come sta evolvendo questo nuovo virus nel rapporto con gli umani?
«Visto che sono in Grecia vorrei, come premessa, ricordare le sentenze di due filosofi classici, che presento anche a lezione con i miei studenti. Una è di Socrate che dice: “So di non sapere”. E l’altra di Eraclito: “La natura ama nascondersi”. Ecco, la prima situazione è quella del ricercatore (oggi di fronte al Sars-Cov-2) che non sa nulla, fa atto di umiltà e parte da lì per imparare e andare avanti nella ricerca. La seconda riguarda questo virus di cui sappiamo ancora troppo poco».
Ma questo nuovo coronavirus sta «perdendo pezzi», cioè sta mutando e diventando meno aggressivo, come ci informa la cronaca di questi giorni?
«Sono un immunologo e mi rifaccio alla letteratura scientifica: l’unico dato “sicuro” arriva da un lavoro pubblicato sulla rivista Cell che dice che il virus è “stabile” e non sta diventando più “gentile”. Altre osservazioni (che parlano di una minore aggressività, ndr) si basano su piccoli studi, non ancora pubblicati. Ma creano messaggi distorti che confondono la gente».
Sembra che la malattia sia meno grave...
«Ecco, occorre distinguere fra il virus (che non è cambiato) e la malattia che, invece, si è attenuata. Per diverse ragioni. La prima è che, comunque, le polmoniti da virus respiratori praticamente scompaiono d’estate. La seconda è che nei confronti delle persone più fragili, come gli anziani, si sta più attenti. La terza è che sono i giovani i più colpiti, ma hanno più difese. Non dimentichiamoci, però, che il paziente “zero” di Codogno, finito in coma, aveva 37 anni ed era un maratoneta».
Il messaggio, quindi, è quello di non abbassare mai la guardia.
«Certo. Sono un amante dell’alpinismo e qualche settimana fa, arrivato in un rifugio, avevo una gran voglia di togliermi la mascherina, ma non l’ho fatto. Avevo visto un cameriere senza. Si tratta di dare il buon esempio: è anche una questione di responsabilità sociale».
La prevenzione rimane un caposaldo nella lotta al contagio, ma quanto, invece, ci possiamo aspettare dai farmaci?
«Ci siamo accorti che gli antivirali, quelli usati contro altri tipi di virus e utilizzati all’inizio dell’epidemia, non funzionano contro il nuovo coronavirus e, anzi, possono essere dannosi. Si salva il “remdesivir” che accorcia di qualche giorno i ricoveri ospedalieri. Più interessante il “desametasone”, un vecchio cortisonico, capace di ridurre in qualche modo la mortalità. E pure chi opera nelle terapie intensive ha imparato a trattare meglio i pazienti».
E per il futuro?
«Ci sono grandi speranze per gli anticorpi monoclonali che possono intercettare il virus. Qualche perplessità, invece, esiste per le terapie con il plasma di soggetti infettati».
E il vaccino?
«Un editoriale, appena pubblicato su Science, titola “Attenti alle scorciatoie”. In altre parole, un vaccino, per essere utilizzato su ampia scala, deve dimostrare di essere efficace e sicuro. In altre parole, non abbiamo bisogno di un vaccino “cavallo purosangue” che brucia le tappe, ma di un “cavallo da tiro” e forse più di uno, capaci di lavorare, magari insieme, sulla lunga distanza».
Non trova che c’è un po’ di confusione nella pubblicazione di studi su farmaci e vaccini nelle riviste scientifiche? Alcuni lavori sul coronavirus sono stati «ritrattati», cioè ritirati dai giornali su cui erano stati pubblicati.
«La ricerca sull’idrossiclorochina (un farmaco antimalarico proposto per la cura dell’infezione e sostenuto dal Presidente americano Donald Trump, ndr) è emblematica. La scienza è imperfetta, ma certi ricercatori “barano”: alla fine, però, vengono scoperti».
Usciamo un’altra volta da laboratori e ospedali, per ritornare alla vita quotidiana. Lei è nonno e ha dei nipoti. Come vede il loro rientro a scuola nel prossimo autunno?
«Il ritorno a scuola è una priorità, da fare in sicurezza. Per tutti. I miei nipoti (e uno di loro mi ha proprio detto che ci vuole ritornare) sono privilegiati perché hanno potuto sopperire, durante il lockdown, alla mancanza delle lezioni. Ma altri bambini e ragazzi non hanno potuto farlo e così si allarga la forbice sociale. Lascio agli epidemiologi trovare le soluzioni». E, aggiungiamo noi, ai politici.
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L’ex premier ucraina, Yulia Tymoshenko, è risultata positiva al Covid-19 ed è in gravi condizioni con la febbre. Lo riporta il Guardian che cita come fonte Reuters. Tymoshenko, 59 anni, due volte a capo del governo prima della sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2010, è diventata il primo politico ucraino di alto profilo ad aver contratto il nuovo coronavirus. «Le sue condizioni sono valutate come gravi, la sua temperatura arriva ai 39 gradi», ha detto la portavoce del suo partito Patria, senza riferire se Tymoshenko sia stata ricoverata in ospedale. L’Ucraina ha registrato un forte aumento di contagi nell’ultima settimana, con aumento di 2.328 casi registrato sabato. Il numero complessivo di contati ha raggiunto 104.958, i decessi sono 2.271. (corriere.it, 24-08-20)
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Si è parlato molto di come la pandemia di coronavirus abbia scatenato un'epidemia di disturbi depressivi e di ansia. Che la pandemia abbia fatto crescere il nostro stress è certamente vero. In effetti, alcuni sondaggi molto pubblicizzati hanno mostrato come siano aumentati i livelli di disagio psicologico generale. Ma credo che parlare di un'ondata di depressione o di ansia clinicamente significativa possa essere prematuro. (R. Friedman, Repubblica.it, 24-08-20)
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LA MASCHERINA NON DEVE SOSTITUIRE IL DISTANZIAMENTO
I. DORIA, REPUBBLICA.IT, 25 agosto 2020
Come una coperta di Linus che ci fa sentire al sicuro. Così indossare la mascherina ci induce a sentirci più protetti dal rischio di contagio del Coronavirus e ci rende meno propensi a rispettare le ‘distanze di sicurezza’ perché riteniamo di poterci avvicinare agli altri con maggiore tranquillità. Una sorta di ‘compensazione del rischio’ che scatta automaticamente modificando il comportamento. Un errore, ovviamente. A far emergere questo potenziale effetto indesiderato della mascherina è un’analisi condotta da un team di ricercatori del comportamento della Warwick Business School. Le conclusioni sono state rese note in un pre-print paper dal titolo “Compensazione del rischio durante il Covid-19: l’impatto dell’utilizzo della mascherina sul distanziamento sociale”.
Duecento metri più vicini con la mascherina
I ricercatori hanno mostrato a 800 partecipanti immagini di persone sedute, in piedi o che camminavano e hanno chiesto loro di indicare quanto sarebbero stati disposti a stare vicini a queste persone in diverse situazioni sia in ambienti interni che all’aperto. Nelle immagini c’era chi indossava la mascherina in gruppo, chi la indossava ma era insieme ad altri che non la mettevano oppure persone che avevano scelto di non utilizzare per niente la protezione facciale. I ricercatori hanno potuto constatare che, in ogni scenario, le persone erano più propense a tollerare una distanza ridotta se loro o l'altra persona indossavano una mascherina. In media, i partecipanti che la indossavano si sentivano a proprio agio stando a 1,8 metri da un'altra persona mentre senza hanno preferito rimanere a più di 2 metri di distanza.
Le mascherine non sono un’alternativa alla distanza
Insomma, chi è convinto che le mascherine siano efficaci nel prevenire la diffusione del Covid-19 è più flessibile sulle distanze da mantenere. “I comportamenti che abbiamo osservato - ha dichiarato Ashley Luckman, ricercatore presso la Warwick Business School e autore principale dello studio - sembrano il classico caso di compensazione del rischio. Indossare le mascherine riduce il rischio complessivo di diffusione del Coronavirus, quindi le persone si sentono più sicure e sono più disposte ad assumersi altri rischi, come diminuire la distanza fisica tra loro e gli altri. Ma se l'obiettivo dei governi è quello di ridurre al minimo la trasmissione del virus, allora le linee guida devono chiarire che le mascherine non sono un'alternativa al distanziamento sociale".
In caso di seconda ondata
Nessun effetto di compensazione, invece, è stato registrato tra le persone convinte di correre un rischio maggiore di essere ricoverate in ospedale in caso si ammalassero di Coronavirus e che hanno preferito mantenere comunque una distanza maggiore pur indossando la mascherina. Daniel Read, docente di scienze comportamentali presso la Warwick Business School, ha dichiarato: “I nostri risultati potrebbero essere utili soprattutto per i paesi in cui l'utilizzo delle mascherine è diffuso, ma le linee guida sul distanziamento sociale sono state allentate. Se alcuni paesi hanno bisogno di tornare a livelli maggiori di distanziamento fisico a causa di una seconda ondata di casi, l’effetto mascherina potrebbe rendere tutto più difficile rispetto all'inizio della pandemia quando l'uso di questo dispositivo di protezione era basso. Bisogna chiarire che indossare la mascherina ha un effetto protettivo solo se si aggiunge al distanziamento sociale e non in sostituzione di questa importate misura di sicurezza”.
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CATTIVI MAESTRI
Senza parole
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E. NASELLI, QUANDO UN METRO DI DISTANZA NON SEMPRE BASTA, REPUBBLICA.IT 26-08-20
L'entità del distanziamento stabilita su dati scientifici vecchi. Troppe variabili nella trasmissione non sono prese in considerazione, e comunque non basta affidarsi soltanto a questo parametro. Uno studio sul British Medical Journal---------------------------------------------------
S. STRIPPOLI, UN GIACCONE ANTICOVID..., REPUBBLICA.IT, 27-08-2020
Cinque minuti e il giaccone anti Covid in tessuto igienizzante dovrebbe eliminare il virus che può trovarsi nelle goccioline di saliva nell'aria che possono depositarsi sulle superfici. La giacca, in vendita a 300 euro per donna, uomo e bambino è il prodotto disegnato dallo Ied di Torino realizzato dopo molte prove tecniche da cinque aziende del settore tessile, HeiQ, 2A spa, Windtex Vagotez, Coats e Sitip che hanno lanciato "Just5 "sulla piattaforma di crowdfunding kickstarter.com.
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M. FRANCHI, GUARITI RESTANO SENZA FORZE..., IL MANIFESTO, 27 agosto 2020
Ci sono migliaia di italiani positivi al tampone del Covid-19 da mesi – e dunque costretti ancora all’isolamento – nonostante si sentano bene. E ci sono migliaia di persone che non sono più positive dopo il Covid-19 ma che non riescono a tornare a star bene come prima, seppur guariti
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I. D'ARIA, BAMBINI E ADOLESCENTI MENO COLPITI, REPUBBLICA.IT, 28-08-2020
Una ricerca delle Università di Edimburgo, Liverpool e dell'Imperial College di Londra dimostra che meno dell'1% dei bambini finisce in ospedale e di questi il 18% va in terapia intensiva
https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/08/27/news/covid_bambini_e_adolescenti_meno_colpiti-265628283/?ref=RHPPTP-BH-I265483598-C12-P1-S6.4-T1
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F. DI TODARO, GLI EFFETTI PSICHIATRICI DEL VIRUS, LA STAMPA, 28-08-2020 - https://www.lastampa.it/salute/2020/08/28/news/quali-segni-di-natura-psichiatrica-puo-lasciare-il-coronavirus-1.39183059
Studio dei ricercatori del San Raffaele di Milano su 402 pazienti: le conseguenze più frequenti della malattia sono insonnia, ansia e depressione
I dati relativi all’indagine di sieroprevalenza hanno svelato che l’infezione da Sars-CoV-2 è stata negli scorsi mesi più diffusa di quanto non dicessero i numeri ufficiali. Questa informazione ha contribuito a ridurre il tasso di letalità del Covid-19. Al di là del decorso acuto, però, la malattia provocata dal nuovo coronavirus può lasciare il segno anche a livello psichiatrico. Tra coloro che ne sono reduci, infatti, le probabilità di sviluppare insonnia, ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress sembrano essere più elevate rispetto a quelle rilevabili nel resto della popolazione. A documentare l’aumento dei casi è uno studio condotto dai ricercatori dell’ospedale San Raffaele di Milano, pubblicato sulla rivista scientifica «Brain, Behavior and Immunity».
L’infiammazione può aprire la strada alla depressione
Lo studio è stato condotto su 402 pazienti nell’ambito dell’ambulatorio di follow-up post Covid-19 che il San Raffaele ha attivato a partire da maggio. Si tratta di un percorso di controlli di circa sei mesi per i malati dimessi dalla struttura, che prevede visite con équipe multidisciplinari composte da medici internisti, infettivologi, neurologi, psichiatri, nefrologi e cardiologi. «È apparso chiaro da subito che l’infiammazione causata dalla malattia potesse avere ripercussioni anche a livello psichiatrico - afferma Francesco Benedetti, psichiatra e coordinatore dell’unità di ricerca in psichiatria e psicobiologia clinica -. Gli stati infiammatori, anche in conseguenza a infezioni virali, possono costituire dei fattori di rischio per diverse patologie, in particolare la depressione».
Sulla base di interviste cliniche e questionari di auto-valutazione, i ricercatori hanno esaminato i sintomi psichiatrici di 402 pazienti (265 uomini e 137 donne) colpiti dal Covid-19 a un mese dalla conclusione delle cure. Di questi, circa 300 erano stati ricoverati presso il San Raffaele e 100 erano stati seguiti al proprio domicilio. Ansia e insonnia sono state le condizioni rilevate con maggior frequenza: rispettivamente nel 42 per cento e nel 40 per cento dei pazienti intervistati. A seguire la depressione (31 per cento), il disturbo post-traumatico da stress (28 per cento) e una sintomatologia ossessivo-compulsiva (20 per cento). Nel complesso, secondo gli autori del lavoro, «il 56 per cento delle persone ha manifestato almeno uno di questi disturbi, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia».
Inoltre, nei pazienti ricoverati in ospedale, sono state riscontrate ripercussioni dal punto di vista psichiatrico meno gravi rispetto ai pazienti ambulatoriali. Da qui, il ruolo e l’importanza del supporto sanitario nel diminuire l’isolamento sociale e la solitudine tipiche della pandemia. In generale, infatti, le conseguenze psichiatriche da Covid-19 possono essere causate sia dalla risposta immunitaria al virus stesso, sia da fattori di stress psicologico come l’isolamento sociale, la preoccupazione di infettare gli altri e lo stigma.
Più a rischio le donne
I pazienti con una precedente diagnosi psichiatrica sono peggiorati e, tra chi non ne era mai stato affetto, in particolare sono le donne ad aver sofferto di più per l’ansia e la depressione, nonostante la minore gravità dell’infezione. «Questo conferma quello che già sapevamo, ossia la maggior predisposizione della donna a poter sviluppare disturbi della sfera ansioso-depressiva, e ci conduce a ipotizzare che questa maggiore vulnerabilità possa essere dovuta anche al diverso funzionamento del sistema immunitario nelle sue componenti innate ed adattive», aggiunge Benedetti. «Il prossimo obiettivo è approfondire la ricerca sui marcatori dell’infiammazione per diagnosticare condizioni emergenti e monitorarle nel tempo».
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R. DI RAIMONDO, REPUBBLICA.IT, 31 agosto 2020
Un team guidato da Marco Ranieri ha analizzato i danni che il virus provoca ai polmoni: una diagnosi precoce può ridurre la mortalità fino al 50%. La ricerca, pubblicata su Lancet, ha coinvolto 301 pazienti in Italia
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REDAZIONE, REPUBBLICA.IT, 3-09-2020
Secondo uno studio internazionale, per l'Italia il Cnr, la molecola di origine naturale inibisce Sars-Cov-2. È presente in abbondanza in vegetali comuni
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