sabato 28 maggio 2022

PSICOLOGIA PSICOANALISI. S. THANOPULOS, Oltre il narcisismo e le solitudini, IL MANIFESTO, 28 maggio 2022

 Si svolge in questi giorni a Napoli il XX Congresso Nazionale della Società Psicoanalitica Italiana. Il suo tema è “Oltre il narcisismo e le solitudini. Quale sogno per il futuro?”

Il congresso guarda tristemente alla nostra realtà, ma mira a riportare lo sguardo alla vita vera. Il destino della psicoanalisi è legato all’esperienza che sogna, perché veramente vissuta. Del narcisismo si ha un’idea approssimativa. Diventato uno dei luoghi comuni della narrazione della vita, fa parte della pigra, distratta censura morale con cui il nostro criticismo quotidiano nei confronti delle persone con cui ci relazioniamo ci esonera dalla necessità di farsi carico della nostra insoddisfazione. Si vede il narcisismo come eccesso di amor proprio che rende l’individuo egocentrico, avaro di sentimenti, incapace di empatia.

ANTROPOLOGIA DELLA MORTE. UN SAGGIO DI M. NIOLA. C. CORVINO, Lo scambio sorprendente di memorie e desideri fra vivi e morti, IL MANIFESTO, 28 maggio 2022

 Incontrare la morte, riconoscerla e scendere a patti con lei, è un appuntamento al quale non possiamo mancare. È l’ovvio e imprevedibile fato che in questi mesi ritorna come un pugno nello stomaco, portato fin dentro le nostre case dai media, sia che scenda tonante dal cielo con missili kinzhal, sia che si nasconda in droplet sussurrati silenziosamente. Se la morte non è mai vissuta come evento ordinario, ancor più straordinario e scandaloso è quel morire collettivo visualizzato da immagini di fosse comuni o cortei di camion militari che in strade deserte trasportano i corpi dei contagiati.

giovedì 26 maggio 2022

LETTERATURA E IMPEGNO AL TEMPO DEI SOCIAL NETWORK. G. CALELLA, La buona morale non ci salverà, JACOBIN, maggio 2022

 Nel tempo della fine delle grandi narrazioni, il vocabolario consolidato su cui si è retto per decenni il movimento operaio si è diradato perdendo credibilità. Si tratta di un fenomeno epocale di lunga durata, iniziato almeno negli anni Ottanta del Novecento, frutto della sconfitta dei movimenti e dell’alternativa politica al capitalismo: l’epoca neoliberista ha pian piano espropriato i linguaggi degli espropriati, in un processo che ha subito un’accelerazione profonda negli ultimi quindici anni. Molte delle recenti esplosioni sociali – dai Gilet Gialli alle varie e diversificate mobilitazioni dallo stile populista – hanno mostrato caratteristiche «spurie», spesso si sono autodefinite «né di destra né di sinistra», diventando difficili da identificare in modo univoco proprio perché prive dei linguaggi e della memoria storica dei movimenti e delle tradizioni politiche.

In presenza di un ritorno dell’attivismo, seppur prevalentemente giocato sui social network, questa discontinuità discorsiva potrebbe anche essere un’opportunità di liberarsi di alcuni schemi precostituiti, ma non sembra al momento emergere un nuovo vocabolario efficace.

FILOSOFIA. LA MODERNITA' COME CRISI RIFONDATIVA DELLA RAGIONE. DIALOGO CON M. CACCIARI, PANDORA RIVISTA, 15 MAGGIO 2022