li Stati Uniti non possiedono un sistema sanitario pubblico e tuttavia, a partire dal 2004, hanno sviluppato un’imponente strategia di difesa nei confronti degli attacchi bioterroristici. Come sostiene Melinda Cooper, questo riorientamento iniziato dall’amministrazione Bush non distingue tra bioterrorismo ed epidemie di malattie infettive, e ha inondato di denaro pubblico la ricerca medica e militare, costruendo un esteso complesso biotecnologico. La protezione della vita in tutte le sue forme, dai microbi alla biosfera, è divenuta un obiettivo prioritario della dottrina militare. In questo contesto, l’incapacità americana di reagire all’attuale pandemia sembra un paradosso non imputabile esclusivamente ai tagli di bilancio imposti da Trump alle agenzie federali.
Profilo e alcuni scritti dell'autore che insegna all'università di San Gallo