Tutti sono pronti a giurare che il fattore primario nella scelta della scuola per i figli è quello didattico, ma una ricerca effettuata da un’istituzione educativa americana mostra che la realtà non è proprio così: la qualità dell’istruzione, anzi, non è al primo posto. Vicinanza dell’istituto all’abitazione e attività extracurriculari sono due dei fattori-chiave nella scelta della scuola. E sono più incisivi della valutazione strettamente didattica (pur tenuta in considerazione). Sono questi i più eclatanti risultati della ricerca. Il fattore-vicinanza si colloca al primo posto.
Per i più piccoli, poi, determinanti sono gli orari scolastici: più sono prolungati, più l’istituto è gettonato, visto che permette di lasciare i bambini a scuola presto, e di venirli a prendere tardi. Per i ragazzi più grandi (e dunque più autonomi), preponderante è il peso delle attività extracurriculari, come la banda musicale piuttosto che la squadra di football. Lo studio è stato condotto dalla Education Research Alliance di New Orleans, un’istituzione educativa che ha radici in un’area del Paese molto particolare: lì 9 studenti su 10 frequentano «charter schools», le scuole private sovvenzionate dal pubblico e soggette alle stesse regole del pubblico, ma dotate di maggior autonomia. Un’eccezione, visto che normalmente – come nella maggior parte dei luoghi del mondo - la scelta della scuola (pubblica) dove mandare il proprio figlio dipende dalla zona di residenza. L’ampia possibilità di decisione data dalla peculiarità del contesto di New Orleans, Louisiana, ha permesso ai ricercatori di analizzare le motivazioni delle scelte genitoriali.
Per i più piccoli, poi, determinanti sono gli orari scolastici: più sono prolungati, più l’istituto è gettonato, visto che permette di lasciare i bambini a scuola presto, e di venirli a prendere tardi. Per i ragazzi più grandi (e dunque più autonomi), preponderante è il peso delle attività extracurriculari, come la banda musicale piuttosto che la squadra di football. Lo studio è stato condotto dalla Education Research Alliance di New Orleans, un’istituzione educativa che ha radici in un’area del Paese molto particolare: lì 9 studenti su 10 frequentano «charter schools», le scuole private sovvenzionate dal pubblico e soggette alle stesse regole del pubblico, ma dotate di maggior autonomia. Un’eccezione, visto che normalmente – come nella maggior parte dei luoghi del mondo - la scelta della scuola (pubblica) dove mandare il proprio figlio dipende dalla zona di residenza. L’ampia possibilità di decisione data dalla peculiarità del contesto di New Orleans, Louisiana, ha permesso ai ricercatori di analizzare le motivazioni delle scelte genitoriali.
La mancanza di informazioni
Lo studio, durato dieci anni, ha messo in luce un altro aspetto significativo: a dare minor peso alla qualità dell’istruzione rispetto ad altri fattori sono specialmente le famiglie a basso reddito. Una scoperta che ha stupito ma che, se analizzata, non è affatto stupefacente, dato che le famiglie povere (moltissime, a New Orleans) hanno meno strumenti sia per valutare i curricula delle scuole, sia per potersi permettere di ignorare fattori quali gli orari scolastici. I risultati della ricerca, ammesso che possano valere pari pari per il resto del Paese e per altri Paesi, danno comunque indicazioni preziose per tutti, e fanno comunque riflettere sulla premessa a favore delle «charter schools», che permetterebbero alle famiglie - con equità - di scegliere l’istituzione scolastica in cui mandare i figli, basandosi sulle offerte educative.
28 gennaio 2015 | 10:26
Nessun commento:
Posta un commento