ANANDAMINE. Questo è il nome della molecola definita "l'interruttore della socialità". Nota anche come "molecola del piacere", innesca gli stessi recettori attivati dalla marijuana. Si trova nel cervello e fa scattare quel piacere di stare con gli altri. Si tratta dell'esito di una ricerca condotta da uno scienziato italiano che lavora tra l'Università della California a Irvine e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Daniele Piomelli.
"L'uomo si separa dal vicino in quanto nutre sentimenti di odio e di repulsione. Così ignora una cosa: nello stesso istante ha già tagliato via se stesso dalla Città universale del genere umano"
mercoledì 28 ottobre 2015
domenica 25 ottobre 2015
SOCIETA' CONTEMPORANEA E DITTATURA DEL CAPITALISMO. J. BIDET, Prigionieri in un triangolo delle competenze IL MANIFESTO, 22 ottobre 2015
I grandi dibattiti sulla società hanno sempre posto al centro la relazione tra mercato e organizzazione, fra questi due modi di coordinazione razionale dell’azione sociale. Marx indaga il capitalismo in termini di struttura, come strumentalizzazione del mercato, della razionalità mercantile, avvenuta attraverso la mercificazione della forza-lavoro. Ma è in termini di tendenza storica di questa struttura concorrenziale che egli giunge all’organizzazione, trattata a partire dallo sviluppo della grande impresa. Egli interpreta l’organizzazione come un altro tipo di razionalità, oggi nelle mani dei capitalisti, ma che finirà per sfuggire loro e che fornirà, quando la proprietà privata e il mercato saranno aboliti, il tessuto stesso del socialismo. È questo il nucleo duro del grande mito emancipatore del XX secolo.
PSICOLOGIA SOCIOLOGIA ADOLESCENZA E GIOVANI. M BRAUCCI, Giovani condannati all’invisibilità e al controllo IL MANIFESTO, 24 ottobre 2015
I libri come Crescere Nonostante» (a cura di di Stefano Laffi per Codici, Edizioni dell’Asino) sono poco letti perché l’Italia è un paese dove a farla da padrona è la divulgazione di soli elementi culturali ideologicamente approvati e che infatti, una volta acquisiti, non producono, né gli viene chiesto di produrre, alcun cambiamento sulla vita reale. Crescere Nonostante è invece un libro che suggerisce una variazione dello sguardo sul mondo giovanile contemporaneo rimettendo in gioco il rapporto tra adulti e ragazzi, tra padri e figli, ma anche tra educatori ed educandi.
SOCIOLOGIA. SASKIA SASSEN. B. VECCHI, Saskia Sassen e i predatori della vita perduta, IL MANIFESTO, 21 ottobre 2015
Ambizione e rigore. Saskia Sassen ha entrambe le caratteristiche. Il suo rigore emerge nella mole di dati raccolti, elaborati e assemblati per dare rilevanza empirica alle ambiziose tesi che propone. Lo ha sempre fatto, in tutte le sue ricerche che hanno scandito una vita accademica all’insegna di un nomadismo intellettuale che l’ha portata a soggiornare in molti paesi – Argentina, Italia, Regno Unito, Stati Uniti – per comprendere una tendenza ormai divenuta realtà, la globalizzazione. Dal suo nomadismo intellettuale è infatti nato Global Cities (Utet), il libro che l’ha fatta conoscere al pubblico (e che è stato più volte aggiornato), ma anche le altre opere sui conflitti dentro e contro la globalizzazione (Globalizzati e scontenti, Il Saggiatore), le migrazioni (Migranti, coloni, rifugiati, Feltrinelli).
MATERIALI SUI CAMBIAMENTI DELLA FAMIGLIA. DIBATTITI E DISCUSSIONI IN CORSO
http://www.avvenire.it/Dossier/Sinodo%20sulla%20famiglia%202014/Pagine/default.aspx
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/lineamenta-sinodo-famiglia-2015.aspx
Pagine da Avvenire sui materiali discussi nel sinodo dedicato al tema
La vocazione e la missione della famiglia
nella Chiesa e nel mondo contemporaneo
ottobre 2015
ANTROPOLOGIA. IL FAMILISMO AMORALE. M. NIOLA, Herzfeld: "Il familismo è morale, il Sud non se ne vergogni", LA REPUBBLICA, 5 agosto 2014
IL MEDITERRANEO si racconta da tremila anni e non è mai lo stesso, diceva Fernand Braudel. Ma, visto da Harvard, il Mediterraneo non sembra più lui. Smontato in mille pezzi si decostruisce davanti ai nostri occhi. È la sensazione di spaesamento che si prova incontrando un antropologo come Michael Herzfeld, il più grande specialista di culture mediterranee e professore nella prestigiosa università bostoniana. Quest'uomo gioviale non le manda a dire. La provocazione ce l'ha nel Dna. E il relativismo lo applica fino alle estreme conseguenze.
ANTROPOLOGIA. IL CONFLITTO ISRAELE-PALESTINESE. UN'ANALISI ANTROPOLOGICA. A. M. COSSIGA, Il conflitto tra Israele e Hamas è una guerra rituale, LIMES, 27 novembre 2012
Lo scontro tra lo Stato ebraico e il movimento armato palestinese segue un copione tragico, diverso dalle guerre convenzionali: più che per conquistare la terra, si combatte per riaffermare la propria identità. Un’analisi antropologica.
di Anna Maria Cossiga
ANTROPOLOGIA. INTERVISTA CON F. REMOTTI. A. GNOLI, Francesco Remotti: "Ero un adolescente emarginato. Mi sono salvato con Lévi-Strauss", LA REPUBBLICA, 19 aprile 2015
MENTRE salgo in ascensore, destinazione quinto piano di un vecchio palazzo di un quartiere popolare di Torino, vengo assalito da un piccolo dubbio: cosa accade a un antropologo - professione nella quale Francesco Remotti è un maestro assoluto - che non vuole essere prigioniero del presente? Come saranno i suoi pensieri, la sua vita? In quale astronave del tempo finirà col viaggiare? E quando giro, in maniera un po' sbrigativa, questo interrogativo Remotti si spiega con una metafora: "Davanti alla contemporaneità mi sono spesso sentito una preda. Più l'attualità mostrava i suoi denti più io me ne allontanavo. Credo che il mio lavoro di antropologo si sia sviluppato in questa scena di ipotetica caccia".
sabato 24 ottobre 2015
I MISTERI DEL CERVELLO. REDAZIONE, Stimolazione al cervello e ictus, LA REPUBBLICA, 20 ottobre 2015
STIMOLANDO in modo totalmente non invasivo e del tutto indolore il cervello, si può ridare libertà di movimento a pazienti che, reduci da ictus, hanno riportato una grave disabilità a un braccio. Lo sostiene uno studio pilota su 30 pazienti che sarà presentato al meeting annuale della Society for Neuroscience, 'Neuroscience 2015' in corso a Chicago. La stimolazione avviene attraverso dei campi magnetici applicati dall'esterno. Si tratta di una scoperta importante, ma servono ulteriori verifiche e test per capire se questa ricerca potrà portare a nuove cure per la riabilitazione dei pazienti.
FAMIGLIA E TEORIE DEL GENDER. E. TEBANO, Intervista con M. Marzano, CORRIERE DELLA SERA, 23 ottobre 2015
Fin dal titolo che accosta le parole più familiari di tutte a un termine ostico come pochi, Papà, mamma e gender, il nuovo libro di Michela Marzano (filosofa italiana fuoriuscita in Francia e prestata alla politica di casa nostra con l’elezione alla Camera per il Pd) fa propria la missione dello scrittore Albert Camus: «Nominare in maniera corretta le cose è un modo per tentare di diminuire la sofferenza e il disordine che ci sono nel mondo». Lo fa appunto da filosofa, andandone a rintracciare le origini e poi le successive strumentalizzazioni, ma tenendo ben fermo lo sguardo sull’attualità per dare ai lettori tutti gli elementi necessari a decifrare l’uso politico e paradossale (lo hanno adottato coloro che dicono di opporvisi) di questo concetto.
lunedì 19 ottobre 2015
TELEVISIONE E TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA.
http://kikukula5.blogspot.it/2014/03/telegiornalismo-allitaliana.html
domenica 18 ottobre 2015
CINEMA POLITICA SOCIETA' ITALIANA. M. GIUSTI, da IL MANIFESTO, 10 ottobre 2015
http://kikukula5.blogspot.it/2015/10/cinema-politica-societa-italiana-m.html
SOCIAL NETWORK NEW MEDIA MASS MEDIA E LIBERTA'. B. VECCHI, Il Leviatano di Silicon Valley, IL MANIFESTO, 15 ottobre 2015
l percorso teorico di Evgeny Morozov è eccentrico rispetto il mainstream intellettuale su Internet.
MASS MEDIA. TELEVISIONE ITALIANA. R. BOCCA, Loris, i familiari pagati dalla tv: il punto estremo del falso catodico, L'ESPRESSO, 16 ottobre 2015
oi un giorno, forse, si smetterà di discutere a vuoto del rapporto pornoperverso che in televisione esiste tra vero e falso, tra credibile e incredibile, tra fantasia e reale. A un certo punto si alzerà in piedi un signore con l'aria saggia e la barba bianca, si schiarirà la voce con postura aulica e scandirà la verità che tutti sanno e nessuno ha tempo e voglia di ammettere:
«La tv è tutta falsa: tutta, tutta, completamente tutta. Anche quando è verissima».
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