domenica 18 ottobre 2015

MASS MEDIA. TELEVISIONE ITALIANA. R. BOCCA, Loris, i familiari pagati dalla tv: il punto estremo del falso catodico, L'ESPRESSO, 16 ottobre 2015

oi un giorno, forse, si smetterà di discutere a vuoto del rapporto pornoperverso che in televisione esiste tra vero e falso, tra credibile e incredibile, tra fantasia e reale. A un certo punto si alzerà in piedi un signore con l'aria saggia e la barba bianca, si schiarirà la voce con postura aulica e scandirà la verità che tutti sanno e nessuno ha tempo e voglia di ammettere:
 
«La tv è tutta falsa: tutta, tutta, completamente tutta. Anche quando è verissima». 

 
Dopodiché, mentre il mormorio della platea sarà pian piano scemato, aggiungerà altri concetti basici, tipo che «la tv, al massimo, può trasmettere immagini o parole vere, ma tradisce fatti e pensieri per il fatto stesso di costituire un filtro logico e interpretativo».
 
Ecco perché oggi, leggendo "la Repubblica" non mi sono affatto stupito che i familiari di Veronica Panarello (accusata dell'omicidio del piccolo Loris) fossero stipendiati per comparire in tv. Anzi ho trovato bestiale e naturale assieme che Barbara D'Urso premesse con la madre dell'indiziata perché si facesse in video bandiera della sua innocenza.
 
È l'inferno catodico, questo: la faccia più coerente del peggio che affossa la società (in)civile, e l'esasperazione del falsismo implicito in certi show trasmessi. Complici sono, in primo luogo e nei casi più lievi, la strategia dei commenti, i tagli di montaggio, le inquadrature in diretta e la scelta dei tempi e modi per sottolineare questo o quel dettaglio.
 
Dopodiché, quando il discorso si fa estremista, ecco madame Faccetta suggerire a Carmela Anguzza di dire «che ha visto sua figlia e, guardandola negli occhi, costei le ha detto che è innocente (secondo la sintesi de  "Il Fatto Quotidiano" )», ergendosi a stratega del difensismo più cinico.
 
Niente che possa ambire alla medaglia dell'imprevedibile, è evidente, ma comunque un primato in quanto a intraprendenza. Tanto da casa il pubblico che segue tale meraviglia non si pone questioni epocali; semplicemente premia, con rilassata attenzione, la liturgia di trasmissioni sempre più arroganti per share. 

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