mercoledì 2 novembre 2011

SOCIETA' ANIMALI. PERCONTI P., Anche gli elefanti fanno i conti con lo specchio, IL MANIFESTO, 9 dicembre 2006

Di fronte allo specchio gli oranghi si avvicinavano di più e sporgevano le labbra verso l'immagine come per baciarla Charles Darwin
Finora la scienza ci aveva assicurato che solo l'aristocrazia dei primati superiori fosse in grado di riconoscersi in una superficie riflettente. Ci si aspetta, infatti, che questa prerogativa sia associata a comportamenti sociali complessi, dotati di empatia e cooperazione La recente performance di Happy, un elefante che sembra riconoscersi allo specchio, mette in crisi le acquisizioni per cui questi animali sarebbero privi di prerogative così sofisticate.


In questa pagina si possono vedere alcuni filmati degli elefanti "consapevoli"

SOCIETA' ANIMALI. RICCI L., A lezione di morale dai ratti. Anche alcune specie animali hanno una società basata sulla giustizia, IL SOLE 24 ORE, 21 agosto 2011


«Come può l'uomo conoscere, con la forza della sua intelligenza, i moti interni e segreti degli animali? Da quale confronto fra essi e noi deduce quella bestialità che attribuisce loro?» Chissà se quando Montaigne metteva su carta questi pensieri, nella sua torre immersa nella campagna del Périgord, poteva immaginare la corrispondenza d'amorosi sensi che lega i ratti, che soffrono nel vedere i loro simili torturati, e che rinunciano alle leccornie se per averle viene inflitta una scossa ai loro compari. Chissà se sospettava la smaccata avversione per le ingiustizie dei cebi dai cornetti, che controllano con attenzione che i propri compagni siano trattati correttamente. O che i bonobo hanno tutt'altra idea su come condividere un piatto di cibo rispetto agli scimpanzé, e che questi ultimi puniscono chi arriva tardi per la cena, quando la regola imposta dai perfidi ricercatori è che nessuno mangia se non sono tutti presenti. O, ancora, che l'unico modo che aveva l'etologa russa Nadia Ladygina-Kohts per fare scendere dal tetto il testardissimo scimpanzé Joni era di mettersi a piangere. E che le elefantesse sanno delicatamente prendersi cura di chi sta male, come le orche o i delfini, che sono cetacei assai compassionevoli.

BEKOFF M., PIERCE J., Giustizia selvaggia. La vita morale degli animali, Dalai, Milano, 2011

domenica 23 ottobre 2011

TRAORE' AMINATA, Semi d'Africa. Intervista di Geraldina Colotti, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2011

«Per i popoli oppressi, la crisi attuale può essere un'occasione per cambiare le carte in tavola. Sostengo con forza i movimenti degli indignados», dice al manifesto la sociologa maliana Aminata Traoré. Nata nel '47 a Bamako, Traoré è stata ministro della Cultura e del turismo, è attivista e fondatrice del Forum sociale africano e dirige il Centro studi Amadou Hampâté Bâ. Autrice di numerosi saggi come L'immaginario violato (Ponte alle Grazie) e l'Africa umiliata (Avagliano, 2009), Aminata ha appena concluso un ciclo di conferenze in Italia, invitata dal Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) nell'ambito della campagna «Una terra per tutti».

SASSEN S., Why Riot Now?, Newsweekmagazine, 15 agosto 2011

Malaise among Britain’s urban poor is nothing new. So why did it finally tip into widespread, terrifying violence?


Street struggles are part of our modern history. The uprisings in the Arab world, the daily neighborhood protests in China’s major cities, Latin America’s piqueteros and poor people demonstrating with pots and pans—all are vehicles for making social and political claims. We can add to these the anti-gentrification struggles and demonstrations against police brutality in U.S. cities during the 1980s. And now, most recently, the 200,000 people marching in Tel Aviv, a first for that city—not to bring down the government, but to ask for access to housing and jobs. (Another first: Tel Aviv’s tent city, housing mostly impoverished middle-class citizens.) The indignados in Spain have been demonstrating peacefully in Madrid for jobs and social services and are now on a 1,300-kilometer march to Brussels. These are movements that seek to engage the powerful, not just protest against them.