In un caso su cinque previsto l'assegno per l'altro coniuge: al 98% tocca al marito aiutare la moglie
L'Istat certifica anche nel 2012 le difficoltà della famiglia italiana. Aumentano separazioni e divorzi, per la maggior parte consensuali, e la durata del vincolo mediamente è di 15 anni.LIEVE CALO PER I DIVORZI - Secondo le statistiche circa il 30% dei matrimoni termina in separazione: nel 1995 ogni mille matrimoni si registravano 158 separazioni e divorzi, nel 2010 il tasso è salito a 307 separazioni e 182 divorzi. Che, nell'85,5% dei casi, sono consensuali. Le cifre disponibili per due anni fa evidenziano 88.191 separazioni e 54.160 divorzi, con un aumento delle prime del 2,6% rispetto al 2009 e un leggero calo dei divorzi (-0,5%).
I FIGLI - I figli sono coinvolti nel 68,7% delle separazioni e nel 58,5% dei divorzi: l'affido è prevalentemente condiviso (89,8%). L'età media di chi si separa è di 45 anni per i mariti e 42 per le mogli, che in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente 47 e 44 anni.
LE SEPARAZIONI NON CONSENSUALI - Non tutti i processi di dissolvimento di una famiglia sono rose e fiori: i casi di separazione giudiziale sono, in media, il 14,5% ma al sud raggiungono anche il 21,5%. È invece del 20,7% il tasso nel caso in cui entrambi i coniugi abbiano un basso livello di istruzione.
L'ASSEGNO E LA CASA - Solo in una separazione su cinque (nel 20,6% dei casi) un coniuge deve corrispondere all'altro un assegno mensile: nel 98% dei casi è il marito ad aiutare la moglie. L'importo medio è più elevato al nord (520 euro) che nel resto del Paese (447,4). Nel 56,2% dei casi la casa è assegnata alla moglie, nel 21,5% al marito mentre nel 19,8% dei casi gli ex coniugi vanno ad abitare in case autonome e distinte diverse da quella coniugale.
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