domenica 25 novembre 2018

FASCISMO E PERSONALITA' AUTORITARIA OGGI. E. BRANCACCIO, Liberismo e psicologia del fascismo: consigli di lettura per Paolo Mieli e gli altri, L'ESPRESSO, 25 novembre 2018

Dalla "Scala F" di Theodor Adorno alla "Psicologia di massa del fascismo" di Wilhelm Reich: ancora oggi considerati dei classici per le moderne ricerche in campo psicologico e neuroscientifico sulla "personalità autoritaria" e sulle possibili cause del suo riaffiorare nelle società contemporanee.
di Emiliano Brancaccio
E’ possibile misurare il “tasso di fascismo” in ciascuno di noi? Una carovana di opinionisti si è dedicata nei giorni scorsi a decretare l’assoluta irrilevanza della questione. Per alcuni di essi, non solo le analisi sulla diffusione di una rinnovata cultura fascistoide sono ridicole, ma la stessa parola “fascismo” è da ritenersi talmente stantia che bisognerebbe abolirla dal lessico politico odierno. Difficile dire se tali giudizi siano spassionati o piuttosto indotti dall’esigenza di adattarsi a questo mondo nuovo, pervaso da aspiranti leader sempre pronti a spendere buone parole per il Ventennio. In ogni caso vale la pena di ricordare che un tempo, su questioni simili, si rideva poco. Negli anni immediatamente successivi alla carneficina della guerra, l’intento di comprendere le ragioni che avevano decretato il successo del nazifascismo muoveva i più autorevoli centri di ricerca scientifica, in Europa e negli Stati Uniti. Lo scopo era chiaro: dotarsi di efficaci segnali di allarme per non ripetere gli errori che avevano condotto l’umanità in quell’abisso. Theodor Adorno, esponente di punta della Scuola di Francoforte, nel 1950 elaborò la cosiddetta “Scala F”, dove “F” sta appunto per fascismo [...]

domenica 18 novembre 2018

ORGANIZZAZIONI E BUROCRAZIE. LE RIUNIONI SONO UTILI? CORINNA DE CESARE, Torturati dalle riunioni: inutili, noiose e persino controproducenti, CORRIERE.IT, 18 novembre 2018

Prendete una classica riunione in ufficio di metà mattina: nella stragrande maggioranza dei casi, dopo appena cinque minuti, ci sarà qualcuno con lo sguardo rivolto allo schermo del cellulare. 

LA RISCOPERTA DELLA BORGHESIA. A. CAZZULLO, Difesa della borghesia che paga per tutti, CORRIERE.IT, 18 novembre 2018

Caro Aldo
ormai le polemiche si scaricano a valanga sulla moralità dei giornalisti e sul ruolo della borghesia. Sul ruolo della borghesia, credo si possa convenire che la rivoluzione francese, l’unità di Italia e la dittatura fascista (tre esempi di svolte epocali) furono sostenute e realizzate soprattutto dalla borghesia di quei tempi e non dalla «plebe» operaia e contadina che riusciva a malapena a sopravvivere. Opinione rigettata da certi ministri? Ma quei trentenni al governo che oggi guadagnano oltre 10.000 euro al mese li dobbiamo definire esempi di ceto popolare o di nuovo ceto medio arricchitosi col cambiamento? Mi piacerebbe sapere che cosa pensa lei in merito. 
Angelo Tirelli, Milano

venerdì 16 novembre 2018

CRISI GLOBALIZZAZIONE SOCIETA' CONTEMPORANEA. M. MAGATTI, L’era della globalizzazione e le sue illusioni pericolose, CORRIERE.IT, 15 novembre 2018

La lezione della crisi del 2008 è che le condizioni per una crescita planetaria e illimitata non ci sono più. E ciò cambia completamente lo scenario storico.Tra il 1985 e il 2008 il Pil mondiale è cresciuto a una velocità senza precedenti. Tuttavia questa fase ha prodotto almeno quattro effetti, che adesso premono chiedendo con urgenza nuove idee e soluzioni.

lunedì 5 novembre 2018

TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA. IL SIGNOR AMATO VUOLE PARLARE CON SALVINI. DAL TG1 DEL 5 novembre 2018, ore 13,30


Nella mattinata del 5 novembre, a Reggio Emilia, un uomo irrompe in un ufficio postale e prende in ostaggio alcune persone minacciandole per ore con un coltello. Ma la notizia non viene considerata importante e viene documentata, con un servizio, dopo un quarto d'ora dai titoli di testa. Ma come sarebbe andata la cosa se, al posto del signor Amato (che tanto signore sembrerebbe non essere, bensì "latitante condannato per n'drangheta" e forse qualcosa di più ancora), ci fosse stato un immigrato qualsiasi??

Cosa fanno, invece, i TG serali?



giovedì 1 novembre 2018

SOCIETA' ITALIANA E CLASSI SOCIALI OGGI. ENZO MANES, Le responsabilità (e i silenzi) della borghesia italiana, CORRIERE.IT, 31 ottobre 2018

C’è qualcosa di paradossale nella rivolta italiana contro l’élite. Non dal lato, comune ad altri Paesi, della sollevazione populista. Quanto per il ruolo dell’establishment. Di fronte all’ondata anti-elitaria solo in Italia una parte così ampia di chi detiene il potere – dai media alle professioni intellettuali, dagli imprenditori ai vertici dell’amministrazione – ha perso la voce o addirittura l’ha prestata ai nuovi vincitori. La borghesia italiana, come in altri tempi si sarebbe chiamata, è muta. Indifferente come se il futuro del Paese non la riguardasse.