Significativi impatti negativi sulla mente dei giovani a causa dell’uso dei social network. È questo il risultato di una ricerca interna a Facebook del 2019 i cui dati, considerati riservati dalla società, non sono mai stati diffusi. Ma a cui è riuscito ad accedere nei giorni scorsi il Wall Street Journal. Le conseguenze negative sono state individuate soprattutto nelle adolescenti e nelle persone più fragili che soffrono maggiormente l’esposizione personale dovuta a piattaforme come Instagram, che attraverso le immagini mette in primo piano l’aspetto fisico delle persone. I Big Tech conoscono quindi gli effetti gravi che possono avere certi ambienti mediali sulla salute psicologica delle teenager, ma fino a questo momento è stato fatto veramente molto poco per affrontare il problema.
Per ogni contenuto condiviso, per quelli che si possono vedere nella propria home, per ogni critica o commento negativo, l’ansia si è quindi triplicata, mentre attraverso lo schermo anche il processo di depressione è molto più facile da provare. Una conseguenza che patiscono tutti, ma i giovani sembrano soffrirne maggiormente, a causa di una sensibilità infinitamente maggiore per le opinioni altrui e le pressioni sociali. Per quanto riguarda le ragazze, gli effetti di una società che già oggettivizza le donne fin dalla più tenera età, sottoponendole a standard impossibili da raggiungere, sono quindi amplificati, tanto che per gran parte delle ripercussioni psicologiche è necessario il supporto medico di specialisti e terapeuti.
Questo fenomeno non è stato ancora analizzato fino in fondo, perché mentre Facebook e le sue piattaforme satelliti, su tutte Instagram, hanno finora raccontato solo una parte della verità, dall’altra non si conosce molto su social come Twitch e TikTok. Ufficialmente sarebbero tra le più attive nella prevenzione dei fenomeni d’odio e discriminazione, ma sul tema della salute psicologica, anche quest’ultime rimangono molto in ombra. Nel loro caso l’esposizione richiesta agli utenti è ancora maggiore, ma le informazioni sono pressoché sconosciute al mondo, a dispetto di interazioni virali e di una visibilità sempre più spesso internazionale, anche per utenti non propriamente tutelati.
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