I fenomeni sociali, sempre più complessi e integrati - dai flussi migratori alle emergenze sanitarie, dal miglioramento dei servizi pubblici all’inclusione digitale - sono l’oggetto di studio delle scienze sociali computazionali: si tratta dell’insieme delle discipline di teoria sociale, a cui si applica una tecnologia sofisticata come l’analisi computazionale.
Le sfide globali di oggi, quindi, sono il pane quotidiano per i ricercatori di questi saperi che, con i loro studi di frontiera, offrono un’interpretazione scientifica ai rapidissimi cambiamenti in corso attraverso l’uso di strumenti avanzati di Data Science, tra cui, prima di tutto, l’Intelligenza Artificiale. E’ con questi presupposti e obiettivi che è nata CS2Italy - Society Computational Social Science Italy: si tratta della prima società scientifica del settore non solo nel nostro Paese, ma in Europa, a cui hanno aderito diverse realtà accademiche e istituzionali, come l’Università di Trento, capofila insieme con ISI Foundation, Fondazione Bruno Kessler, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione-CNR e il BehaveLab Università di Milano Statale.
L’associazione è stata ufficializzata in una conferenza a Trento, aperta da Alessandro Vespignani, presidente di ISI Foundation di Torino, a cui hanno preso parte oltre 130 scienziati da tutto il mondo. “Con l'avvento dei Big Data è nata la Data Science, che ha trovato applicazione nello studio dei fenomeni sociali e, quindi, del comportamento degli individui all’interno della società, sfruttando i modelli computazionali di analisi”, spiega Ivano Bison, docente di sociologia all’Università di Trento. E aggiunge: “La computational social science non è una disciplina già esistente o costituita. Quello che sta accadendo oggi è che l’unione di studiosi di varie discipline, come fisici, matematici, sociologi, psicologi ed economisti, ha trovato in CS2Italy una casa comune, dove potersi ritrovare e riconoscersi e presentare i propri lavori”.
Di fatto, le scienze sociali computazionali integrano metodi quantitativi, modelli computazionali e Big Data per analizzare e prevedere i fenomeni sociali, grazie all’impiego di tecnologie avanzate come l’IA, la simulazione e l’analisi di rete. “Il problema di fondo di ognuna delle discipline classiche che si sono occupate dei sistemi sociali ed economici, come la sociologia, l'economia, la psicologia, era un numero circoscritto di dati che limitava molto i possibili interrogativi da porre e da studiare. A questo si aggiungeva il fatto che si tratta di sistemi complessi: con l'avvento di questi nuovi tipi di dati e di modelli è possibile osservare i comportamenti dei singoli e dei gruppi in maniera molto più dettagliata, sviluppando nuovi modi di analisi dei fenomeni sociali, andando oltre le statistiche classiche e i modelli tradizionali”, aggiunge Bison.
Tra le “mission” di CS2Italy ci sono l’organizzazione di convegni scientifici di respiro internazionale, la divulgazione di contenuti di alto valore scientifico su temi come Sanità, mobilità, lavoro e social media e l’analisi avanzata di fenomeni sociali collettivi allo scopo di aiutare amministratori, politici e stakeholder istituzionali a prendere decisioni. “Fisici e matematici, naturalmente interessati ai sistemi complessi, hanno scoperto che i sistemi sociali sono, di per sé, altamente complessi e, quindi, si tratta di un terreno ideale di studio. L'unione della tradizione scientifica e della potenza analitica dei dati permetterà un avanzamento di tutti gli studi sui sistemi sociali, come il comportamento umano e le relazioni tra gli individui, che sono alla base della vita delle persone”, argomenta Bison. Tra l’altro, la tecnologia riveste un doppio ruolo nel mondo della scienza: un plus che consente di accelerare la ricerca, ma anche l’oggetto di parte degli studi sociali, in particolare quelli che analizzano l’influenza dei social media che trasformano sia le relazioni sociali sia i comportamenti.
“Nella computational social science da una parte ci sono studiosi che stanno studiando l'aspetto legato agli effetti dei social media sulle interazioni sociali - conclude Bison – e dall'altra ricercatori che hanno iniziato a studiare come la tecnologia stia modificando il mercato del lavoro, il modo stesso di interagire e di produrre nei sistemi sociali”. E’ l’inizio di un percorso che apre prospettive sempre più vaste e coinvolgenti.
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