martedì 23 dicembre 2014

ANIMALISMI E REATI CONTRO GLI ANIMALI. REDAZIONE, Animali, Orlando: "Il reato di maltrattamento non sarà depenalizzato", LA REPUBBLICA, 22 dicembre 2014

ROMA - Gli animalisti di tutta Italia possono tirare un sospiro di sollievo. Il decreto legislativo in materia di "non punibilità per particolare tenuità del fatto" non sarà applicato ai reati sugli animali. Insomma, i maltrattamenti non saranno depenalizzati. La rassicurazione arriva dal ministro della Giustizia Orlando che ha risposto a una lettera di due senatrici Pd: Silvana Amati e Monica Cirinnà. "Date le particolari caratteristiche degli animali - spiega il ministro - il meccanismo del decreto nel loro caso non potrà essere applicato". 



"Nella lettera - spiega la senatrice Amati - segnalavamo al ministro che, in caso di vittime animali, il meccanismo avrebbe creato le condizioni per un sistematico sbilanciamento del giudizio in favore dell'indagato. Il testo prevede infatti che il magistrato senta l'indagato e la parte lesa prima di proporre l'archiviazione. E' del tutto evidente,però, che gli animali non avrebbero potuto in alcun modo contestare la ritenuta tenuità del fatto", conclude la senatrice.

Il giorno dopo, anche Renzi è intervenuto sul tema: "Molti animalisti sono preoccupati perché sembra che stiamo depenalizzando il maltrattamento degli animali. Ma vorrei rassicurare: queste norme non sono ancora legge, saranno modificate. Ascoltiamo sempre tutti. Si può anche sbagliare e modificare strada facendo le leggi che facciamo".

Il mondo animalista si era mosso contro i rischi legati al decreto. La Federazione italiana associazione diritti animali e ambiente aveva proclamato per il 24 gennaio una giornata nazionale di mobilitazione. Il rischio - denunciavano - è di mandare all'aria anni di norme penali sui maltrattamenti e l'uccisione degli animali". Perfino processi come quelli contro l'allevamento di beagle Green Hill o le operazioni contro il traffico di cuccioli o i combattimenti tra cani potrebbero finire archiviati, dicevano. Era partita una petizione su Change.org e l'invito a un mail bombing nei confronti di governo e Parlamento. Ora si vedrà se le parole di Orlando spegneranno definitivamente l'allarme.

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