Gramsci è vivo? Può darsi ma sarebbe meglio non lottasse con noi. Alessandro Giuli ha scritto appunto Gramsci è vivo. Sillabario per un'egemonia contemporanea (Rizzoli), forse non il primo ma comunque il più recente tentativo di definire la figura del civil servant di destra, ovvero l'uomo di parte ma al servizio, innanzi tutto, delle istituzioni. Il ruolo stesso di Giuli, da dicembre 2022 presidente del Maxxi, spiega l'importanza del saggio. La parte più viva, paradossalmente, è quella che guarda all'antico. Infatti, il riferimento principale di Giuli è il mondo classico della romanità, che ha ancora tanto da insegnarci. Ad esempio, sottolinea Giuli, una corretta concezione dell'identità nazionale, fissata da confini tanto sicuri da poter assimilare il diverso e lo straniero senza problemi. Senza contare che il vagabondo, nel mondo dei classici, spesso può nascondere un dio. E dunque non si deve avere nessuna paura dell'altro. Pur di avere gli strumenti necessari per integrarlo.