venerdì 20 giugno 2025

RICERCA SUGLI EFFETTI DELL'IA SUL CERVELLO. FUBINI F., ChatGPT fa male al cervello? I sorprendenti risultati di uno studio del MIT di Boston sul «debito cognitivo», CORRIERE.IT, 20.06.2025

 Più conformisti, dissociati dalle nostre stesse idee, meno capaci di pensare in modo autonomo e soprattutto meno capaci di apprendere. L’intelligenza artificiale ci rende stupidi? 

È una domanda legittima dopo la pubblicazione (preliminare) di un nuovo studio sperimentale del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology sugli effetti dei «large language models». 

Il titolo del paper

Il paper ha un titolo esplicito: «Il tuo cervello e ChatGPT: accumulazione di debito cognitivo nell’usare un assistente di intelligenza artificiale per compiti di scrittura». 

giovedì 5 giugno 2025

ANTROPOLOGIA. AMBIENTE E COMUNITA' UMANE. VIGNA E., L’ambiente e l’essere umano sono una cosa sola: impariamo la lezione degli indios, CORRIERE.IT, 5.06.2025

  “Battito del cuore” terrestre. Così l’hanno definito. Una pulsazione ogni 26 secondi, registrata da sismografi e satelliti. Blip. Un “microsisma” troppo debole, però, per essere percepito dall’uomo. Delle cause (i vulcani, le onde marine?) non si sa molto, né della distribuzione geografica. Ma forse, più del dettagliato studio scientifico in corso, conta la sua “poesia”: questo pianeta pulsa come noi. Perché è noi.



lunedì 12 maggio 2025

FILOSOFIA DEL PRESENTE E CONDIZIONE UMANA. CIVINO M., I segni del presente e le difficoltà di pensare il nuovo, LA FIONDA, 9.05.2025

 La condizione tragica dell’uomo

L’uomo è l’unico essere vivente capace di scegliere consapevolmente la morte per qualcosa che giudica più importante della propria sopravvivenza: la libertà, la dignità, la fedeltà a un principio. Questa possibilità, paradossale e profondamente umana, nasce dalla nostra condizione mortale e, allo stesso tempo, la riflette. Proprio perché sappiamo di essere finiti, costretti a confrontarci con il limite della morte, siamo spinti a produrre senso, a cercare direzioni che diano valore e orientamento alla nostra esistenza.

giovedì 24 aprile 2025

LA RICERCA URGENTE DELL'IDEALE ESTETICO. BEVILACQUA F., L’algoritmo della bellezza: così social e intelligenza artificiale riscrivono i canoni estetici, DOMANI, 22.04.2025

 Tra gli anni ‘90 e i primi duemila Semir Zeki, neurobiologo di fama mondiale e tra i pionieri della neuroestetica, dedicò anni a dimostrare, tramite l’uso di risonanza magnetica funzionale, che la percezione del bello dipende tanto dall'input visivo quanto dall'elaborazione emotiva e personale.

In altre parole, Zeki riuscì a evidenziare che due persone possono avere reazioni neurologiche completamente diverse alla stessa opera d'arte o allo stesso paesaggio, perché la loro percezione è mediata dalla propria storia, dalle proprie emozioni, dai propri contesti culturali. Ma anche che per entrambe l'esperienza del bello è tanto più intensa quanto più il soggetto si sente in sintonia con l'immagine percepita, trasformandola in una sorta di “specchio” della propria immagine di sé.

E in un’epoca in cui è la rivoluzione digitale a pervadere ogni aspetto della vita quotidiana, la fusione tra innovazione e immagine corporea amplifica e velocizza la ricerca urgente dell’ideale estetico promosso dalla tecnologia, con un impatto sia su una percezione sana della propria corporeità sia sulla rappresentatività di modelli di bellezza non conformi.