La maggioranza degli italiani (61,3%) ritiene che in Italia gli omosessuali siano molto o abbastanza discriminati, e il 73% condanna i comportamenti discriminatori, come il fatto che non si assuma una persona perchè omosessuale o non si affitti un appartamento per lo stesso motivo. Crea problemi, però, il fatto che persone omosessuali rivestano alcuni ruoli: per il 41,4% non è accettabile un insegnante di scuola elementare omosessuale, per il 28,1% un medico, per il 24,8% un politico.
La maggioranza ritiene accettabile che un uomo o una donna abbiano una relazione affettiva e sessuale con una persona dello stesso sesso, ma il 55,9% ritiene che gli omosessuali sarebbero meglio accettati se fossero più discreti. Le donne, i giovani e i residenti nel centro Italia mostrano una maggiore apertura nei confronti degli omosessuali. E sono circa un milione le persone che si sono dichiarate omosessuali o bisessuali, più tra gli uomini, i giovani e nell'Italia centrale; altri due milioni hanno dichiarato di aver sperimentato nella propria vita l'innamoramento o i rapporti sessuali o l'attrazione sessuale per persone dello stesso sesso.
Forti difficoltà emergono per gli omosessuali e bisessuali in famiglia: circa il 20% dei genitori di figli omosessuali sa che questi vivono una tale condizione; il dato è più alto tra i fratelli, i colleghi e soprattutto gli amici. Gli omosessuali e i bisessuali dichiarano di aver subito discriminazioni a scuola e all'università, così come al lavoro, più degli eterosessuali: il 40,3% dichiara di essere stato discriminato contro il 27,9% degli eterosessuali. Si arriva al 53,7% aggiungendo le discriminazioni subite nella ricerca di una casa, nei rapporti con i vicini, nell'accesso a servizi sanitari oppure in locali, uffici pubblici o mezzi di trasporto.
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