Gli esperimenti sui topi dimostrano che l’ossitocina innesca ansia e paura di fronte al ripetersi della situazione stressante
MILANO – Dalle cure materne all’orgasmo, dal rafforzamento dei legami di coppia a quello dei legami sociali, l’ossitocina è tradizionalmente associata a sentimenti positivi. Ma l’«ormone dell’amore», oltre a unione e benessere, stimolerebbe anche dolore emotivo, paura e ansia. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Nature Neuroscience.VARI TOPI E DUE ESPERIMENTI – Per testare la teoria, i ricercatori della Northwestern University hanno effettuato due esperimenti sui topi. Nel primo gli animali sono stati divisi in tre gruppi: topi privi dei recettori dell’ossitocina (che permettono all’ormone di raggiungere le cellule cerebrali); topi con recettori extra (in grado di ricevere più ossitocina del solito, dunque) e topi normali. I tre gruppi sono stati messi in una gabbia con altri topi particolarmente aggressivi, un’esperienza di per sé stressante. Sei ore dopo, l’incontro con i topi aggressivi è stato ripetuto. Risultati: mentre i topi privati di ossitocina sembravano non ricordare l’incontro precedente, e quindi non mostravano segni di paura, quelli con dosi massicce di ossitocina hanno reagito con terrore alla prospettiva del secondo incontro, cercando di evitarlo. Nell’altro esperimento i topi, dopo l’incontro con i simili aggressivi, sono stati messi in una scatola dove hanno ricevuto uno shock elettrico, spaventoso ma non doloroso. Ventiquattr’ore dopo, sono stati riportati nella stessa scatola, senza ricevere lo shock. E anche questa volta, i topi con più ossitocina sono stati quelli che hanno mostrato più paura.
RAFFORZATORE DI MEMORIE - «L’ossitocina è generalmente considerata una sostanza che riduce lo stress, una convinzione che si basava su decenni di ricerca – ha spiegato Yomayra Guzman, che con i suoi colleghi è rimasta stupita dai risultati degli esperimenti da loro effettuati – Con questo nuovo modello testato sugli animali, abbiamo mostrato come in realtà aumenti la paura invece che ridurla». La spiegazione del perché la fornisce Jelena Radulovic: «Il motivo è che questo ormone in realtà rafforza la memoria sociale in una regione specifica del cervello. Questo esperimento mostra che dopo un’esperienza sociale negativa, l’ossitocina innesca reazioni di ansia e paura di fronte al ripetersi della situazione stressante». In poche parole, se un’esperienza è stata stressante o negativa, la parte del cervello che ne intensifica la memoria viene stimolata dall’ormone, aumentando la sensibilità nei confronti dei sentimenti negativi che possono insorgere in quella data situazione o una simile. E, presumibilmente, ciò vale anche al contrario, cioé quando le esperienze sono state positive e confortanti.
CONTESTO E CURE - Si tratta del primo studio che lega l’ossitocina allo stress sociale e alle risposte emotive rispetto a situazioni di stress future. Una scoperta importante, dato che lo stress sociale cronico è una delle cause maggiori di ansia e depressione, mentre le interazioni sociali positive sono cruciali per la salute mentale. Se l’ossitocina stimola reazioni positive o negative, dunque, dipenderebbe dal contesto sociale. La conoscenza di questo doppio ruolo nel ridurre o viceversa aumentare l’ansia sarà utilizzata nella ricerca farmacologica; vari farmaci anti-ansia a base di ossitocina sono attualmente in fase di test clinici, così come medicine per chi soffre d’autismo. Quindi, se l’ossitocina è uno dei motori di unione e fedeltà amorosa e può modificare positivamente le capacità empatiche degli individui nei confronti dei propri simili, stimolando benessere e fiducia, la stessa sostanza può scatenare anche reazioni opposte, paura di essere di nuovo feriti e stress emotivo. L’altra faccia psicologica dell’amore, appunto.
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