Erano 46.000 i britannici che possedevano schiavi: un database creato dalla University College London in cinque anni di lavoro ne raccoglie i nomi rivelando così ai moderni Brits i legami con i loro antenati schiavisti. L’elenco non risparmia nessuno tanto che compaiono, per esempio, lontani parenti del primo ministro David Cameron e di sua moglie Samantha. Dal progetto è stato tratto un documentario dal titolo Britain’s Forgotten Slave Owners che andrà in onda nella serata di mercoledì 15 luglio sul canale BBC Two. Il database invece è consultabile online da chiunque.
Risarcimenti milionari
Ai nomi si è risaliti attraverso i pagamenti effettuati ai proprietari di schiavi quando la schiavitù fu abolita nel 1833. Gli schiavisti, infatti, avevano ricevuto dal governo britannico 20 milioni di sterline (l’equivalente di 17 miliardi di sterline di oggi) a titolo di risarcimento per gli 800mila schiavi africani liberati dal lavoro nelle piantagioni dei Caraibi e delle Indie Occidentali. Come racconta il documentario, tra gli schiavisti non c’erano solo ricchi britannici, ma anche sacerdoti, commercianti ed esponenti della classe media. La persona che ricevette più denaro in risarcimento, ovvero 80 milioni di sterline di oggi) fu John Gladstone, padre del primo ministro William Ewart Gladstone, che possedeva nove piantagioni di zucchero. Tra i beneficiari dei pagamenti si trovano anche Charles Blair, bisnonno dello scrittore George Orwell, il generale Sir James Duff, che era un lontano parente del premier Cameron e che ricevette l’equivalente di 3 milioni di sterline per la sua piantagione in Giamaica, l’uomo d’affari William Jolliffe di cui è discendente Samantha Cameron, moglie del primo ministro.
I precedenti
Notizie di questo genere non sono nuove. Tempo fa era emerso che gli antenati dell’attore Benedict Cumberbatch (tra i protagonisti del film 12 anni schiavo) erano proprietari di 250 schiavi in un possedimento alle Barbados per cui ricevettero un risarcimento di 3,6 millioni di sterline, mentre un altro caso ancora è quello legato a Ben Affleck. Tra le mail rubate e pubblicate da Wikileaks mesi fa, ne erano emerse alcune che dimostravano come la star statunitense avesse fatto pressioni sui produttori del programma Finding your roots (incentrato sulla ricostruzione degli alberi genealogici delle celebrities americane) perché evitassero di rivelare che il suo trisnonno Benjamin Cole, fosse proprietario di piantagioni e di schiavi in Georgia. L’episodio dedicato all’attore era andato in onda senza questo particolare, ma una volta scoppiato il caso, il programma era stato sospeso. Ben Affleck su Facebook si era giustificato scrivendo che quell’avo gli aveva provocato imbarazzo e che non voleva che uno show sulla sua famiglia includesse un antenato schiavista.
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