Il passato oggi è soltanto uno sterile sciame. Il mondo virtuale ha perso ogni distanza e quindi rispetto. L'anonimato e la trasparenza sul web sono un male assoluto. La cultura della "condivisione" è la commercializzazione radicale della nostra vita. Internet non unisce, ma divide. Genera un venefico narcisismo digitale. La sua estrema personalizzazione restringe, paradossalmente, i nostri orizzonti. E divora le fondamenta stesse della democrazia rappresentativa.
"L'uomo si separa dal vicino in quanto nutre sentimenti di odio e di repulsione. Così ignora una cosa: nello stesso istante ha già tagliato via se stesso dalla Città universale del genere umano"
giovedì 29 settembre 2016
mercoledì 28 settembre 2016
ETOLOGIA PRIMATOLOGIA. F. DE WAAL, Frans De Waal: anche gli orangotanghi, nel loro piccolo, fanno progetti, LA STAMPA, 28 settembre 2016
Frans de Waal è un primatologo e professore di psicologia all’università statunitense di Emory (Atlanta). Il testo che qui anticipiamo è uno stralcio della lectio che terrà sabato a Torino Spiritualità (ore 21, Aula magna della Cavallerizza Reale) sul tema Siamo così intelligenti da capire l’intelligenza degli animali?(titolo anche del suo nuovo libro, in uscita per Raffaello Cortina editore).
lunedì 26 settembre 2016
PSICOLOGIA SOCIALE E SOCIETA' ITALIANA. DI FAZIO M., E' l'invidia il motore del Paese, L'ESPRESSO, 20 settembre 2016
(...)
“L’invidia è il vizio che blocca l’Italia. Una vera e propria “sindrome del Palio” la cui regola principale è quella di impedire all’avversario di vincere, prima ancora di impegnarsi a vincere in prima persona. E questo non ci permette di trasformare la nostra potenza in energia – si legge nelrapporto Eurispes 2016 -. L’invidia e la gelosia, se volte in positivo, diventano il propellente indispensabile alla crescita e allo sviluppo. Di fatto, nel nostro Paese ciò non accade. Invidia e gelosia si traducono in rancore e denigrazione. Odiamo e denigriamo il nostro vicino più bravo e, invece di impegnarci per raggiungere risultati migliori e superarlo in creatività, efficienza e capacità, spendiamo le nostre migliori energie per combatterlo, per mortificarne i successi, per ostacolarne o addirittura bloccarne il cammino”.
“L’invidia è il vizio che blocca l’Italia. Una vera e propria “sindrome del Palio” la cui regola principale è quella di impedire all’avversario di vincere, prima ancora di impegnarsi a vincere in prima persona. E questo non ci permette di trasformare la nostra potenza in energia – si legge nelrapporto Eurispes 2016 -. L’invidia e la gelosia, se volte in positivo, diventano il propellente indispensabile alla crescita e allo sviluppo. Di fatto, nel nostro Paese ciò non accade. Invidia e gelosia si traducono in rancore e denigrazione. Odiamo e denigriamo il nostro vicino più bravo e, invece di impegnarci per raggiungere risultati migliori e superarlo in creatività, efficienza e capacità, spendiamo le nostre migliori energie per combatterlo, per mortificarne i successi, per ostacolarne o addirittura bloccarne il cammino”.
mercoledì 21 settembre 2016
PSICOLOGIA. ETA' DELLA VITA E ADULTESCENZA. S. MINARDI, Generazioni, che fine hanno fatto?, L'ESPRESSO, 24 febbraio 2016
Hanno la sindrome di MacGyver: aggiustano e riadattano i giocattoli, i propri e quelli dei figli, come se dovessero servirgli per sempre. Anzi, di certi giochi sono i veri titolari: come i trenini elettrici che, ormai si sa, sono il giocattolo preferito degli ultrasessantenni. E non si staccano mai dallo zainetto. Emblema universale di quell’adolescenza, contagiosa e inguaribile, che non prevede distinzioni: di età, di genere, di look, di ruoli.
PSICOLOGIA. TRASFORMAZIONI NEI CICLI DI VITA. L'ADULTESCENZA. V. ROMANO, Adolescenza e adultescenza. Riflessioni su nuove patologie e nuove normalità nel ciclo di vita e nelle relazioni familiari, FAMILY AND MEDIA, 28 gennaio 2012
A cura di Maria Giovanna Ruo e Maria Beatrice Toro. Adolescenza e adultescenza. Edizioni CISU, 2011, pp. 188.
Gli adultescenti? Li trovi ovunque. Nei luoghi di lavoro, in giro per le strade, al cinema e sugli autobus. E magari anche dentro casa. Sono quegli adulti così poco adulti per atteggiamenti e comportamenti da sembrare ragazzini. Quei genitori troppo simili per stili di vita e interessi a quei figli – fragili e assieme onnipotenti – non più bambini e non ancora adulti, alle prese con una identità tutta da definire. Quei giovani adulti che, difficoltà economiche a parte, non ne vogliono proprio sapere di separarsi da mamma e papà. Uomini e donne, insomma, per i quali l’adolescenza tende a prolungarsi in una terra di mezzo senza fine, definita per l'appunto «adultescenza». Neologismo che fonde in sé i termini adulto e adolescenza per individuare una dimensione esistenziale sospesa e indefinita, sconosciuta ai nostri nonni, divenuta cifra distintiva della società contemporanea.
martedì 20 settembre 2016
SOCIETA' E PAURA DEI MIGRANTI. ITALIA. F. GATTI, Quanta paura ci fanno i migranti, L'ESPRESSO, 19 settembre 2016
È il caos ad alimentare la paura dello straniero. Non i numeri reali, non la complessità della crisi sul Mediterraneo. È la mancanza di un modello da seguire, è lo sperpero di denaro pubblico, è l’impunità dei più furbi di casa nostra. Sono le strutture fuori controllo come il Centro per richiedenti asilo di Foggia,l’inferno che abbiamo raccontatonell’inchiesta di domenica scorsa, dopo la quale è intervenuto Eugenio Scalfari su “Repubblica”, portando finalmente la politica a muoversi.
domenica 18 settembre 2016
ANTROPOLOGIA. LA FUGA DALLA SOCIETA' CONTEMPORANEA. A. FAVOLE RECENSISCE D. LE BRETON, LA LETTURA, settembre 2016
«Nel prossimo numero de "la Lettura" mi occupo di un tema che mi piace molto: quello delle vie di fuga. Lo spunto è un libro appena uscito per Raffaello Cortina, Fuggire da sé. Una tentazione contemporanea di David Le Breton (traduzione di Maria Gregorio, pagine 195, euro 19). In che senso vie di fuga? In ogni società esistono modi per sottrarsi ai propri ruoli, per isolarsi, oppure vere e proprie brecce per saltar fuori da quella quotidianità, da quella normalità in cui siamo immersi. Le Breton propone questa riflessione per la nostra società contemporanea, una società che mi sembra sempre più vischiosa, piuttosto che liquida, come affermava Baumann. Siamo degli atomi isolati sempre più dal contesto sociale, che si muovono apparentemente liberi ma in realtà sono avvinghiati in maglie piuttosto strette, costretti all'efficienza, alla produttività, a ritmi frenetici». Il servizio completo sul nuovo numero de «la Lettura», il #250, in edicola da domenica 11 settembre a sabato 17 settembre: sul supplemento quattro pagine, con articoli di CARLO BORDONI, NICOLA CAMPOGRANDE, ADRIANO FAVOLE e PIERRE ZAOUIaffrontano il tema della fuga e dell'abbandono dal punto di vista antropologico, artistico, filosofico.
http://video.corriere.it/fuga-dall-umanita-un-antropologia-dell-altrove/114af3fa-7684-11e6-b673-b2cde5239b18
http://video.corriere.it/fuga-dall-umanita-un-antropologia-dell-altrove/114af3fa-7684-11e6-b673-b2cde5239b18
sabato 17 settembre 2016
I BAMBINI E LA TELEVISIONE. E. COEN, "Ai bambini il Tg fa più paura dei film horror" Intervista a M. Ammaniti, L'ESPRESSO, 16 settembre 2016
Conosce a fondo le immagini che affollano il mondo dei bambini, Massimo Ammaniti. Le luci e le ombre, la paura del buio, dei fantasmi e delle persone estranee, universo in cui la realtà si mescola alla fantasia suscitando angoscia e inquietudine. Psicoanalista esperto dello sviluppo infantile e professore onorario alla Sapienza, ha dedicato all’argomento ricerche e saggi.
domenica 11 settembre 2016
RIFLESSIONI SULLA CONDIZIONE SOCIO-POLITICA PRESENTE. E. VERZEGNASSI, Intervista a S. Lopez Petit, DOPPIOZERO, 22 aprile 2015
Elia Verzegnassi Molti pensatori hanno provato a considerare la rivolta tanto come evento che sfida l'ordine sociale, quanto come tattica con cui lacerare le maglie di un potere rivelatosi nel tempo intoccabile rispetto ad altre operazioni politiche (rivoluzione, antagonismo, forme alternative di rappresentanza, ecc.). A essere posta in rilievo, in entrambi i casi, è la qualità irruenta della rivolta, la carica con cui essa irrompe nel reale perturbando le condizioni da cui pur essa è sorta. Si potrebbe avvicinare la rivolta, in favore di questo carattere, a ciò che, nel suo Lo Stato guerra. Terrorismo internazionale e fascismo postmoderno, viene definito come «gesto radicale»?
sabato 10 settembre 2016
CRITICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE A SCUOLA. R. CASATI, L'abbaglio della fine della scuola, IL SOLE 24 ORE, 15 maggio 2016
La vulgata della scuola del ventunesimo secolo prevede: classi “agili”, con studenti che guardano contenuti online e ne discutono poi tra di loro. Insegnanti “leggeri”, con il ruolo di “facilitatori” delle suddette discussioni tra gli studenti. Scomparsa progressiva della lezione frontale, e quindi della preparazione della lezione da parte degli insegnanti. Rimpiazzo dello studio con una forma ludica di interazione con vari tipi di interfacce, alcune delle quali ancora umane, ma sempre di più di tipo digitale (queste ultime non hanno problemi caratteriali, non scioperano, ecc.). Verifiche continue sia dello studente ma soprattutto dell’insegnante su parametri “oggettivi”. Comunicazione aperta con la famiglia, grazie a webcam che permettono ai genitori in pausa caffè di vedere che cosa si sta facendo in classe in un momento a caso.
ANTROPOLOGIA. NATIVI USA DIFENDONO IL TERRITORIO. A. GRANDI, Stati Uniti, oleodotto in North Dakota I Sioux: «Profanata la terra dei nostri avi». E Obama ferma i lavori, CORRIERE DELLA SERA, 9 settembre 2016
Rischiava di trasformarsi in una vera e propria rivolta dei Sioux la protesta, iniziata settimane fa, contro la costruzione di un oleodotto in North Dakota, sulla terra considerata sacra dai nativi. Soprattutto dopo che un giudice federale aveva respinto la richiesta di fermare il progetto. Ma a decisione presa, è arrivato l’intervento dell’amministrazione Obama a sancire quella che almeno per il momento si è trasformata in una vittoria per Dave Achambault II e la sua tribù.
martedì 6 settembre 2016
CRITICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE. C. SEIFE E LE MENZOGNE DEL WEB. J. D'ALESSANDRO, "Ecco il lato oscuro della Rete". Al Festival della Comunicazione le tesi di Charles Seife, LA REPUBBLICA, 6 settembre 2016
ROMA - A Charles Seife la Rete non piace. E nel suo ultimo libroLe menzogne del web (Bollati Boringhieri), lo scrive chiaro e tondo. Poco meno di 240 pagine nelle quali questo professore della New York University fa a pezzi - con metodo - tanti luoghi comuni della cultura digitale. Poco importa che si tratti di Wikipedia o del motore di ricerca di Google. Non a caso il titolo originale in inglese è Virtual Unreality. Tesi forti, al centro del suo intervento al Festival della Comunicazione che si svolge a Camogli dall'8 all'11 settembre, fra incontri, concerti, laboratori e mostre. Abbiamo raggiunto Seife al telefono, per capire se davvero crede che in quest'epoca ci siano solo ombre.
lunedì 5 settembre 2016
COLONIALISMO DIGITALE E CRITICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE. UN SOMMARIO DEGLI ARTICOLI CONTENUTI NEL SITO
Analisi socio-giuridica del rapporto tra sorveglianza e diritto alla riservatezza nell'era di Internet
Marika Surace, 2005 - http://www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/control/surace/index.htm
Marika Surace, 2005 - http://www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/control/surace/index.htm
LAVORO E STRESS. UNA RICERCA. DA LA REPUBBLICA, 5 settembre 2016
http://kikukula4.blogspot.it/2016/09/lavoro-e-salute-v-pini-cominciare.html
sabato 3 settembre 2016
ANTROPOLOGIA E POLITICA. LA PRIMA ABORIGENA IN PARLAMENTO. AUSTRALIA. L'Australia festeggia la prima aborigena in Parlamento, LA REPUBBLICA, 3 settembre 2016
Preceduta da un canto di una donna della sua stessa tribù Linda Burney, prima donna aborigena ad essere eletta nella Camera dei Rappresentanti australiana, ha tenuto il suo primo, commosso discorso. "Sono arrivata in un posto nuovo e potente. Io sono una persona", ha esordito l'ex insegnante e militante del Partito Laburista, che indossava simbolicamente una pelle di canguro. "Sono nata in un periodo in cui il governo australiano sapeva quante pecore c'erano nel paese, ma non quanti aborigeni. Avevo dieci anni prima del referendum del '67", ha proseguito la Parlamentare, facendo riferimento al momento storico in cui agli aborigeni fu concessa la cittadinanza: "Il primo decennio della mia vita l'ho vissuto come un 'non-cittadino'"
GUARDA IL VIDEO: http://video.repubblica.it/mondo/l-australia-festeggia-la-prima-aborigena-in-parlamento/250675/250830?ref=HREC1-34
GUARDA IL VIDEO: http://video.repubblica.it/mondo/l-australia-festeggia-la-prima-aborigena-in-parlamento/250675/250830?ref=HREC1-34
giovedì 1 settembre 2016
NEUROSCIENZE. ALZHEIMER E NUOVI FARMACI. C. MARRONE, Alzheimer, un farmaco riduce le placche nel cervello: nuove speranze per curare la malattia, CORRIERE DELLA SERA, 1 settembre 2016
La rivista Nature dedica la copertina a un nuovo farmaco che sarebbe in grado di ridurre in modo significativo l’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello, una proteina che è considerata causa delle demenze e dell’Alzheimer (che a oggi non hanno cure). Secondo lo studio appena pubblicato i pazienti trattati avrebbero mostrato segni di rallentamento del declino cognitivo.
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