La corsa al titolo
Non si trattava di un cavillo: il timore del governo era proprio che, dopo l'annuncio del primo concorso riservato agli abilitati, ci fosse una corsa ad accaparrarsi il titolo pur di partecipare ad una prova molto più semplice (è previsto il solo colloquio orale) che fornisce garanzie quasi sicure di una cattedra sicura. E così è stato: ma non è bastato lo stop del Miur, perché chi era intenzionato a partecipare ha fatto ricorso, e lo ha vinto. «Auspichiamo che la vittoria sui casi pilota degli ITP, dei Dottorati, e degli Abilitati all’estero possano fungere da apripista per tutti i nostri ricorrenti», dicono gli vvocati Michele Bonetti e Santi Delia. Intanto la lista di chi pretende, a ragione o torto, un posto nella scuola, si allunga. Sono già 50 mila - lo ha reso noto ieri sera il Miur- gli insegnanti che hanno presentato domanda per il prossimo concorso, riservato a docenti abilitati della scuola secondaria di I e II grado. Le aspiranti e gli aspiranti insegnanti sosterranno una prova orale (il punteggio massimo è di 40 punti) e saranno inseriti in una graduatoria di merito, anche in virtù del punteggio derivante dai titoli posseduti e dal servizio pregresso (massimo 60 punti). Le docenti e i docenti vincitori del concorso dovranno poi superare con una valutazione positiva un anno di formazione e di tirocinio per la definitiva immissione in ruolo. La loro attitudine all’insegnamento verrà valutata anche con visite in classe.L’età media di chi ha fatto domanda di partecipazione è 43 anni. Potevano presentare istanza anche le e i docenti già di ruolo: ne sono pervenute 10.404.
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