La lettera del sindacato della Polizia Penitenziaria (Osapp 1) ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Un aumento delle persone detenute di 350 unità in soli tre giorni. La cronica carenza del personele di sorveglianza e la domanda provocatoria degli agenti: "con i tagli di spesa dell'80% le carceri finiranno per essere autogestite dai detenuti"
"L'uomo si separa dal vicino in quanto nutre sentimenti di odio e di repulsione. Così ignora una cosa: nello stesso istante ha già tagliato via se stesso dalla Città universale del genere umano"
sabato 25 agosto 2012
AI MARGINI DELLA SOCIETA'. REDAZIONE, Non regge il dolore e si getta anche lui dal ponte, IL CORRIERE DELLA SERA, 25 agosto 2012
Il compagno della ragazza tedesca morta mercoledì dopo una caduta da Ponte Garibaldi ha tentato il suicidio. È grave
venerdì 24 agosto 2012
UTOPIE DEL SESSANTOTTO ITALIANO. IL LIBERO TERRITORIO DELL'ISOLA DELLA ROSA. SINE QUA NON LIBERA ASSOCIAZIONE DI CULTURA E PENSIERO
Uno spettacolo teatrale racconta la breve vita della
Repubblica esperantista "Insulo de la
Rozoj", l'Isola delle Rose nata al largo di Rimini nel
maggio del 1968.
Una storia vera che per otto mesi ha appassionato
studiosi di diritto e semplici curiosi in tutto il mondo, mentre da Est a Ovest
si assisteva a scontri di piazza e repressioni. L'Isola delle Rose è al contempo
la commovente parabola di un uomo, l'ingegner Giorgio Rosa, che ha creduto di
sottrarsi al sistema coltivando il sogno di uno Stato tutto suo (con tanto di
richiesta affiliazione ONU). Una piattaforma d'acciaio e cemento in mezzo
all'Adriatico, che ha regalato notti insonni a politici e magistrati, forze
dell'ordine e agenti segreti. L'ossessione di un uomo che diventa archetipo di
libertà, un Don Chisciotte del XX secolo emblema dell'utopia, l'isola che non
c'è (non c'era) alla quale ciascuno di noi un giorno sogna di poter
approdare. Non sull'Isola delle
Rose purtroppo visto che dopo solo otto mesi di vita i Servizi
Segreti italiani decisero che la giusta fine del sogno fosse la distruzione
della stessa.
Produzione: SINE QUA
NON - Libera Associazione di Cultura e di Pensiero
Di: Claudia Ceroni, Mauro Monni
e Giovanni Palanza
Con: Mauro Monni e Giovanni
Palanza,
Regia: Mauro Monni e Giovanni
Palanza,
Tecnico
Audio/Video: Francesco Renzoni
Luci: Luigi Nebbiai
Progettazione scenografia: Simone
Cecconi
Uno spettacolo teatrale racconta la breve vita della
Repubblica esperantista "Insulo de la
Rozoj", l'Isola delle Rose nata al largo di Rimini nel
maggio del 1968.
Una storia vera che per otto mesi ha appassionato
studiosi di diritto e semplici curiosi in tutto il mondo, mentre da Est a Ovest
si assisteva a scontri di piazza e repressioni. L'Isola delle Rose è al contempo
la commovente parabola di un uomo, l'ingegner Giorgio Rosa, che ha creduto di
sottrarsi al sistema coltivando il sogno di uno Stato tutto suo (con tanto di
richiesta affiliazione ONU). Una piattaforma d'acciaio e cemento in mezzo
all'Adriatico, che ha regalato notti insonni a politici e magistrati, forze
dell'ordine e agenti segreti. L'ossessione di un uomo che diventa archetipo di
libertà, un Don Chisciotte del XX secolo emblema dell'utopia, l'isola che non
c'è (non c'era) alla quale ciascuno di noi un giorno sogna di poter
approdare. Non sull'Isola delle
Rose purtroppo visto che dopo solo otto mesi di vita i Servizi
Segreti italiani decisero che la giusta fine del sogno fosse la distruzione
della stessa.
Produzione: SINE QUA
NON - Libera Associazione di Cultura e di Pensiero
Di: Claudia Ceroni, Mauro Monni
e Giovanni Palanza
Con: Mauro Monni e Giovanni
Palanza,
Regia: Mauro Monni e Giovanni
Palanza,
Tecnico
Audio/Video: Francesco Renzoni
Luci: Luigi Nebbiai
Progettazione scenografia: Simone
Cecconi
sabato 18 agosto 2012
giovedì 9 agosto 2012
ISTITUZIONI TOTALI IN ITALIA. QUANDO LA GIUSTIZIA NON E' UGUALE PER TUTTI. REDAZIONE, Scontro sui parlamentari in visita ai boss, LA REPUBBLICA, 9 agosto 2012
ROMA - Una serie di incontri, di colloqui tra due parlamentari - Sonia Alfano dell'IdV e Giuseppe Lumia, Pd - e detenuti in regime di 41bis. Tra cui il boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano. Visite che fanno alzare subito un polverone, tra chi si chiede delle motivazioni e chi s'interroga sulla legittimità degli incontri. "Abbiamo fatto quello che tutti i politici dovrebbero fare", dicono la Alfano e Lumia. Che aggiungono: "Comprendiamo che questa linea risulta indigesta ai compagni di partito di Dell'Utri o a chi, indispettito per il coinvolgimento di certi intoccabili nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia della procura di Palermo, si è adoperato per la fuga di notizie di oggi".
martedì 7 agosto 2012
ISTITUZIONI TOTALI IN ITALIA. GONNELLA P., Carceri, 32 suicidi in 7 mesi, LA PAGINA DEI BLOG DI MICROMEGA, 31 luglio 2012
Il carcere è una pena relativamente giovane. E’ una invenzione della modernità che ha sottratto la giustizia all’arbitrio del sovrano e ha chiuso l’era dei supplizi e delle pene corporali. La pena carceraria, regolata nello svolgimento e temporalmente determinata, ha segnato il passaggio verso lo Stato costituzionale di diritto.
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