Un sacchetto in testa. Una sniffata al gas delle bombolette del cucinino. Una laccio di scarpa, una felpa, una cintura, una striscia di lenzuolo o di jeans stretta al collo, un taglio in gola, le vene dei polsi squarciate. Così ci si toglie la vita, in carcere. Ogni anno nelle 200 prigioni italiane si suicidano in media sessanta detenuti. Le prigioni italiane, va precisato, sono il posto nel quale lo Stato, sotto la sua responsabilità, colloca i cittadini privati, per legge, della loro libertà. Nel momento in cui una persona entra in cella, è lo Stato, dunque, che diventa responsabile della sua sopravvivenza. O della sua morte, come negli ultimi casi avvenuti pochi giorni fa a Regina Coeli, dove nella stessa giornata del 20 luglio si sono tolti la vita un detenuto rumeno e il presunto killer del gioielliere romano Giancarlo Nocchia.
"L'uomo si separa dal vicino in quanto nutre sentimenti di odio e di repulsione. Così ignora una cosa: nello stesso istante ha già tagliato via se stesso dalla Città universale del genere umano"
lunedì 27 luglio 2015
domenica 26 luglio 2015
CINEMA E SOCIETA'. ITALY IN A DAY. C. UGOLINI, Gabriele Salvatores, Italy in a day: "Nel Paese c'è più ottimismo che rabbia", LA REPUBBLICA, 2 settembre 2014
Il regista presenta alla Mostra il film collettivo che racconta una giornata da italiani. Lo ha realizzato utilizzando 627 dei 44.197 filmini amatoriali ricevuti. "Mi aspettavo più volgarità, più rabbia, invece ho trovato un'Italia sofferente, ferita, ma con grande dignità, che non ha perduto il senso di comunità". Sarà nei cinema il 23, poi su RaiTre il 27 settembre
CINEMA E SOCIETA'. S. BALASSONE, Recensione a Italy in a day. Italy in a Day, un selfie di massa, EUROPA, 29 settembre 2014
Italy in a Day, è un film di Gabriele Salvatores che assembla video in formato YouTube scelti fra i 40.000 girati tutti rigorosamente nello stesso giorno di ottobre dal “popolo del web”. Un gigantesco “selfie” degli italiani sparsi fra luoghi e generazioni, fra nascite e ultimi respiri.
sabato 25 luglio 2015
PSICOLOGIA. I BAMBINI E IL SENSO DELLA GIUSTIZIA. C. GRISANTI, I bambini stanno dalla parte dei più deboli, INTERNAZIONALE, giugno 2015
Anche i bambini piccoli hanno il senso della giustizia e intervengono a favore di una terza parte vittima di un comportamento non corretto. Lo conferma uno studio condotto tra bambini di tre e cinque anni di età. Tuttavia, il senso di giustizia dei bambini, rispetto a quello degli adulti, è più attento a risarcire la vittima che a punire il colpevole.
giovedì 23 luglio 2015
TELEVISIONE E MEZZI DI COMUNICAZIONE. ITALIA. V. VITA, Rai, una riforma mostruosa, IL MANIFESTO, 22 luglio 2015
Hannah Arendt scriveva della banalità del male e, mutatis mutandis, così si potrebbe chiamare la situazione della (contro) riforma della Rai. In queste ore sta arrivando nell’indifferenza – a parte il sit in convocato tra gli altri da Move On — al giro di boa della prima lettura, nell’aula del senato.
PSICOLOGIA E SOCIETA'. R. RONCHI, Non frutto di geni bensì del desiderio: l’ultimo Recalcati, IL MANIFESTO, 19 luglio 2015
Con il suo ultimo libro, Le mani della madre Desiderio, fantasmi ed eredità del materno (Feltrinelli pp. 90, euro 16,00), Massimo Recalcati risponde a una domanda che, come racconta lui stesso, gli è stata sovente rivolta in occasione dei tanti suoi interventi pubblici dedicati al tema. La questione, come è noto, è quella della progressiva «evaporazione del padre» nell’epoca segnata dal dominio incondizionato del «discorso del capitalista». Inevitabile, la domanda non poteva che riguardare il ruolo e la funzione della madre. Se del padre resta infatti poco, quando la compulsione al godimento illimitato prende il posto della Legge, parodiandola e corrompendola, cosa resta, nel nostro tempo, della madre?
Il paesaggio materno descritto dal clinico Recalcati è infatti per lo più desolante.
CINEMA E SOCIETA'. CINA. M. MONTINARI, La Cina travolta dal noir, IL MANIFESTO, 23 luglio 2015
Orso d’Oro alla Berlinale 2014, Fuochi d’artificio in pieno giorno (titolo fedele all’originale cinese, mentre in inglese è stato tradotto con Black Coal, Thin Ice), scritto e diretto da Diao Yinan, è il classico poliziesco che ci si aspetterebbe prodotto a Hong Kong e che, invece, arriva dalla Cina. Il regista, in questo caso, ha scelto la via più commerciale, mettendo da parte quella più autoriale che, paradossalmente, gli aveva fruttato premi meno importanti dell’Orso d’Oro, a detta di molti strappato ingiustamente dalle mani di Richard Linklater che, nell’edizione 2014, concorreva con l’acclamato Boyhood.
ALLA RADICI DELLA CIVILTA' EUROPEA. REGNO UNITO E SCHIAVITU'. C. GARANCINI, Schiavisti 46mila britannici, tra loro gli antenati di Cameron e della moglie, CORRIERE DELLA SERA, 12 luglio 2015
Erano 46.000 i britannici che possedevano schiavi: un database creato dalla University College London in cinque anni di lavoro ne raccoglie i nomi rivelando così ai moderni Brits i legami con i loro antenati schiavisti. L’elenco non risparmia nessuno tanto che compaiono, per esempio, lontani parenti del primo ministro David Cameron e di sua moglie Samantha. Dal progetto è stato tratto un documentario dal titolo Britain’s Forgotten Slave Owners che andrà in onda nella serata di mercoledì 15 luglio sul canale BBC Two. Il database invece è consultabile online da chiunque.
lunedì 20 luglio 2015
SESSO ANIMALE. IL GATTO ERMAFRODITO. C. AUDI GRIVETTA, Il gatto ermafrodito Mittens presto sarà maschio, LA STAMPA, 24 gennaio 2015
Mittens è un gatto domestico. Mangia, dorme, gioca con la sua proprietaria, fa le fuse. Come qualsiasi altro gatto di casa. Però Mittens ha una particolarità che altri mici non hanno. E’ nata (usiamo il genere che la sua proprietaria ha usato raccontando la storia alla Cbc) infatti con genitali sia maschili che femminili. Mittens è un ermafrodito e molto presto si sottoporrà ad un intervento chirurgico che ne stabilirà definitivamente il sesso.
SESSO, GENERE E GIURISPRUDENZA. REDAZIONE, La Cassazione: possibile cambiare sesso anche senza l’intervento chirurgico, LA STAMPA, 20 luglio 2015
Non è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico che modifichi i «caratteri primari sessuali», ossia gli organi genitali e riproduttivi, per ottenere la rettificazione di sesso all’anagrafe. Lo ha sancito la prima sezione civile della Cassazione, accogliendo il ricorso di un 45enne che, nel ’99, aveva ottenuto dal tribunale di Piacenza l’autorizzazione al trattamento medico chirurgico per diventare donna: dopo 10 anni, però, aveva chiesto di poter rettificare i propri dati anagrafici senza sottoporsi all’intervento, temendo le «complicanze di natura sanitaria» ed affermando di aver già «raggiunto un’armonia con il proprio corpo, che lo aveva portato a sentirsi donna a prescindere dal trattamento».
domenica 19 luglio 2015
GIUSTIZIA ALL'ITALIANA. V. PACELLI, Mafia Capitale, festa in piscina per imprenditore ai domiciliari: “Non inquadrate l’uomo nero”. Ecco i video, IL FATTO, 19 luglio 2015
Balli a bordo piscina, con doveroso brindisi per festeggiare l’inizio dell’“estate 2015” e musica di sottofondo. Molti però “non possiamo inquadrarli, c’abbiamo il top secret”, dicono i commensali intorno al tavolo. Eccoli i video pubblicati da un amico di Daniele Pulciniche potrebbero inguaiare l’imprenditore romano finito ai domiciliari durante la seconda retata della Procura di Roma Mafia Capitale. Daniele Pulcini non è indagato per mafia, ma per turbativa d’asta.
giovedì 16 luglio 2015
PSICOLOGIA DELLA PAURA. M. MUNAFO', Di che cosa ha paura il mondo?, L'ESPRESSO, 15 luglio 2015
E tu di che cosa hai paura?
Intorno a questa domanda ruota la ricerca pubblicata del Pew Research Center, società di cui abbiamo già parlato in occasione del sondaggio sul gradimento degli europei per rom, ebrei e islamici.
GIOVANI IN ITALIA E FEDE RELIGIOSA. L. DI PIETRO, Meno religione a scuola e niente più Chiesa Come cambiano i giovani italiani 'di poca fede', L'ESPRESSO, 10 luglio 2015
resce l'indifferenza dei giovani verso la religione, che in uno su tre non suscita più interesse, mentre le famiglie sempre meno scelgono per i propri figli una formazione scolastica di tipo confessionale. Nell'Italia che cambia sembra non esserci più spazio per i precetti religiosi e, nonostante gli sforzi della politica per spingere i genitori verso la scuola cattolica, gli italiani sembrano andare in un'altra direzione.
lunedì 6 luglio 2015
SOCIETA' ITALIANA E ANALFABETISMO. P. DI STEFANO, L’italiano dimenticato, CORRIERE DELLA SERA, 6 luglio 2015
Qualche settimana fa il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa ha annunciato di voler avviare, per l’anno prossimo, una serie di corsi di grammatica italiana per i propri studenti. Come mai? Perché la competenza della lingua, indispensabile alle professioni forensi, va calando in modo vertiginoso. È noto, secondo i famosi (o famigerati) rilevamenti Invalsi, che la gran parte degli studenti che escono dalle scuole superiori non sa scrivere, manca dei fondamenti testuali, grammaticali, lessicali, sintattici: dopo le scuole medie, si disimpara l’italiano, e la tendenza verso il basso continua negli anni dell’università e poi in età adulta. Un fenomeno di regressione, il cui primato europeo spetta all’Italia, come ha dimostrato un anno fa anche la ricerca internazionale Piaac ( Programme for the International Assessment of Adult Competencies ). Dunque, c’è poco da meravigliarsi se l’editoria si attrezza per rimediare all’analfabetismo di ritorno che concerne il leggere e lo scrivere, oltre al far di conto.
sabato 4 luglio 2015
FILOSOFIA E NUOVO REALISMO. D. DI CESARE, La furia del «nuovo realismo» ripudia anche Hegel e Platone, CORRIERE DELLA SERA, 20 maggio 2015
?articolo di Markus Gabriel uscito sul «Corriere» il 17 maggio non è forse la prova più lampante della crisi in cui versa la filosofia tedesca? A squarciagola Gabriel proclama che «la realtà è ritornata». E si arrabbia, fino all?insulto, perché io non capirei questa grande novità del suo pensiero che, con un marchio oculatamente scelto per il mercato, viene chiamata «nuovo realismo» o addirittura «filosofia globale». Non si tratterebbe di una corrente filosofica ? sarebbe ben poco! ? ma dell?orientamento scientifico del XXI secolo. Gabriel si fa dunque portavoce della «svolta realistica» che avrebbe investito ogni ambito e si sarebbe propagata ovunque nel pianeta. La «filosofia globale» è il nuovo tutto che incorpora e fagocita ogni lingua, ogni cultura, ogni corrente filosofica.
giovedì 2 luglio 2015
COSA PROGETTANO I PADRONI DEI SOCIAL MEDIA. REDAZIONE, "Matematica dei sentimenti e telepatia": il futuro secondo il visionario Zuckerberg, LA REPUBBLICA, 1 luglio 2015
WASHINGTON - La prossima frontiera di Facebook sarà la telepatia: condividere a distanza sentimenti, emozioni e pensieri con i nostri amici su un social network più che immateriale. Non si tratta della previsione di un folle, a meno di non voler considerare tale il visionario per antonomasia, Mark Zuckerberg, lo stesso creatore di Facebook. Il 31enne n.1 del social network ha annunciato che "un giorno saremo in grado di scambiarci pensieri pieni e ricchi l'un l'altro direttamente usando la tecnologia. Sarete in grado di pensare a qualcosa e i vostri amici saranno in grado di vivere la stessa esperienza immediatamente, se voi lo vorrete. Questa sarà l'ultima frontiera della tecnologia". Così lo stesso Zuckerberg in uno scambio di opinioni globale durato un'ora, ovviamente su Facebook, su come vede il futuro della sua creatura.
mercoledì 1 luglio 2015
PSICOLOGIA SOCIALE E SOCIAL MEDIA. COMUNICAZIONE DI MASSA. S. IANNACCONE, Iperattivi su Facebook? Avete poca autostima, LA REPUBBLICA, 30 giugno 2015
FACEBOOK, Twitter, Instagram, Google Plus. Ovvero, il paradiso di vanesi e narcisisti. Che inondano proprie (e altrui) bacheche virtuali con roboanti dichiarazioni su promozioni sul lavoro, vacanze al mare, auto nuove e partner innamoratissimi. Ma la scienza, oggi, ha qualcosa da dire agli iperattivi da social network: chi non riesce a fare a meno di aggiornare compulsivamente il proprio profilo virtuale ha un livello di autostima inferiore alla media. E il suo comportamento ultra-espansivo non è che un modo per mascherarlo. A sostenerlo sono gli psicologi dell'inglese Brunel University, in un lavoro pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences.
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