E scort per comprare vestiti all'ultima moda, borsette griffate, scarpe di marca e cellulari di ultima generazione. A prostituirsi in due hotel tra Prati e Trastevere, al centro di Roma, tre ragazze originarie dell'Infernetto, periferia sud della Capitale. Il luogo però non deve tradire: le giovani non vivono infatti in un ambiente economico degradato. Sono tutte giovanissime, tra i 18 e i 22 anni e di nazionalità italiana. Sono figlie di commercianti e di dipendenti. Era la ricerca del lusso a muoverle. Ad organizzare gli incontri era un amico delle ragazze, fidanzato con una di loro.
Ad anticipare la storia il quotidiano La Repubblica. Tutto era nato come «un gioco»: prostituirsi per «divertirsi», ma è diventato molto di più grazie anche al coordinamento dell'unico indagato: un 24enne accusato di sfruttamento della prostituzione. I magistrati hanno notificato il 415 bis all'indagato, atto che precede la richiesta richiesta rinvio a giudizio, nei suoi confronti dopo un'inchiesta delle forze dell'ordine. L'imponente giro d'affari sotterraneo andava avanti da un anno sotto la regia di un amico, ex compagno di classe e fidanzato di una di loro, della più grande. Il patto era chiaro: le giovani ci mettono il corpo, lui le amicizie, la pubblicità nei posti che contano e, quindi, una clientela selezionata.
Professionisti e imprenditori hanno bussato alla porta. Il «gioco» ha infatti funzionato oltre le aspettative. Sono tutti pazzi per le tre giovani. E così, in appena 12 mesi, il business messo in piedi ha iniziato a volare. Il 24enne non ha operato come protettore, ma semplicemente come manager incassando la metà dei soldi, intorno ai 200 euro, a patto che chi le incontrasse fosse una persona di fiducia. Il business è stato per bloccato dalla procura.
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