In questi giorni stiamo facendo questa domanda agli studenti delle scuole superiori della Lombardia: “Che cos’è per voi la cittadinanza?” Da Milano, a Lumezzane passando per Sarezzo, Gallarate, Monza, Abbiategrasso e Vimercate le risposte non sono poi tanto diverse. Si sentono riflessioni ragionate, ma anche stereotipi e cose riferite per “sentito dire”. In tutte le classi sono i ragazzi a indicare quelli che possono essere utilizzati come criteri per l’attribuzione della cittadinanza: luogo di nascita, cittadinanza dei genitori, durata di permanenza in un Paese, legami familiari (quali matrimonio e adozione). Ma non mancano risposte stravaganti: rapporto di lavoro, meriti sportivi, buona condotta. Proprio da qui si inizia a ragionare insieme su perché questi ultimi criteri in realtà non sono utilizzati dagli ordinamenti statali: “Nessuno di noi lavora, ma quasi tutti abbiamo la cittadinanza”; “Anche quelli di noi che non sono campioni sportivi hanno la cittadinanza”; “Ma se uno va in prigione, gli tolgono la cittadinanza?”
"L'uomo si separa dal vicino in quanto nutre sentimenti di odio e di repulsione. Così ignora una cosa: nello stesso istante ha già tagliato via se stesso dalla Città universale del genere umano"
mercoledì 30 ottobre 2013
domenica 27 ottobre 2013
COMUNICAZIONE DI MASSA, MEDIA, MODA E DOPPI SENSI. CAMPAGNA CONTRO IL CANCRO DELLA PELLE ED ALLUSIONI SESSUALI.
Una campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti del melanoma con evidenti allusioni sessuali. Uomini e donne, più o meno famosi protagonisti del mondo dello spettacolo internazionale, si mostrano nudi in questa campagna avviata dallo stilista americano Marc Jacobs. Continuate a leggere e capirete: 1) che cosa sia, in realtà, "l'organo più grande" cui si riferisce la malandrina T della maglietta per uomo...; 2) quale sia l'orientamento sessuale dello stilista; 3) perché nelle magliette per donne, a non essere proprio maliziosi, non c'è alcun doppio senso
ETOLOGIA E ANTI-SPECISMO. DIRITTI UMANI AGLI ANIMALI. ANAIS GINORI, "Diritti umani agli animali": la battaglia per cani e gatti degli intellettuali francesi, LA REPUBBLICA, 27 ottobre 2013
Per una volta sono tutti d'accordo. Pensatori di destra e di sinistra, europeisti o nazionalisti, conservatori o progressisti. Insieme, uniti in un'unica battaglia di principio: dare agli animali i diritti che si meritano. Non proprio trattarli come persone, ma quasi.
LA DISCUSSIONE SUL NEGAZIONISMO. A. CARIOTI, Il dilemma di Norimberga: impossibile perdonare, impossibile punire , IL CORRIERE DELLA SERA, 6 novembre 2006
Vi sono delitti così enormi che è impossibile perdonarli, ma è molto difficile anche punirli in modo equo. È il dilemma di Norimberga, ora riproposto dalla condanna di Saddam Hussein. «Purtroppo, sessant'anni dopo, siamo ancora alla giustizia dei vincitori — commenta Frediano Sessi, studioso della Shoah — che non è realmente di monito ai criminali perché non opera nel senso di sradicare la cultura della violenza. Lo disse con chiarezza Primo Levi: la vendetta non è una soluzione civile. Ma che i gerarchi nazisti dovessero sottostare al giudizio di chi li aveva sconfitti era inevitabile. Che oggi accada lo stesso, dopo tanti sforzi per affermare i diritti umani a livello mondiale, non è buon segno».
MULTICULTURA, GLOBALIZZAZIONE, MINORANZE POLITICHE, DIFESA DELL'IDENTITA'. FRANCIA. V. ACCATTATIS, Perde la destra classica, vince l'utopia lepenista della società chiusa, IL MANIFESTO, 23 ottobre 2013
GLOBALIZZAZIONE, MULTICULTURA, MINORANZE POLITICHE, DIFESA DELL'IDENTITA' NAZIONALE. STATI UNITI. M. TEODORI, Lo stile paranoico che blocca gli USA, IL CORRIERE DELLA SERA, 22 ottobre 2013
L’opinione pubblica si chiede come mai il presidenzialismo americano, un sistema decisionale rapido ed efficace, sia stato paralizzato dalla crisi che ha portato allo shutdown. La risposta sta nel «governo diviso» al cuore dell’architettura politicoistituzionale degli Stati Uniti, che prevede la netta separazione di presidenza e Congresso, dedicata non solo alla divisione dei poteri ma anche al bilanciamento dei pesi e contrappesi per arginare il potere delle istituzioni pubbliche. L’esecutivo presidenziale e il legislativo parlamentare traggono legittimità da prove elettorali distinte, e non sono collegati da alcun voto di fiducia per cui, quando c’è contrasto, possono ostacolarsi a vicenda.
MULTICULTURA E GLOBALIZZAZIONE. FRANCIA. S. MONTEFIORI, La Francia è meno francese, LA LETTURA, 26 10 2013
L’islam è lo zerbino delle nostre conversazioni, lo sfogo dei nostri dispiaceri, la prova della nostra esistenza: non mi fido, quindi sono. Meglio ancora: l’islam ci permette di odiare da progressisti, di denigrare in nome della donna, della Repubblica, della difesa degli ebrei, del rispetto della scuola o della libertà degli omosessuali; in nome dell’amore della Francia e della sua sopravvivenza». Il progressista che, al contrario di molti suoi amici, si rifiuta di odiare è Claude Askolovitch, uno dei più noti giornalisti francesi. Ebreo, di sinistra, l’anno scorso ha perso il posto di caporedattore a «Le Point» per essersi opposto a un’inchiesta-denuncia sulla carne halal (macellata secondo il rito islamico), un’inchiesta poi uscita qualche mese dopo il suo addio al giornale con il titolo di copertina, rimasto celebre, «Questo islam sfrontato».
MULTICULTURA E GLOBALIZZAZIONE. DANIELE GIGLIOLI, Il recinto mentale che esclude gli altri, LA LETTURA, 20 ottobre 2013
Le immagini dei migranti annegati al largo di Lampedusa ci turbano in modo diverso da quelle di un terremoto o di un disastro aereo. Stavano venendo qui, stavano venendo da noi. Tentavano di attraversare le nostre frontiere; e le frontiere non sono solo esterne, ma anche interne. Se li piangiamo, significa che in minima parte il loro sbarco è riuscito — la parte ahimè peggiore, quella che ci induce a solidarizzare con gli altri solo nella misura in cui sono vittime. Un piccolo pezzo di loro ha preso posto nella geografia di ciò che definiamo «noi». Ma un posto inerte, scollegato, non connesso con ciò che pensiamo di potere e dover fare. Infatti non sappiamo che fare, e l’invocazione all’Europa perché ci aiuti ha più il sapore di uno scongiuro che di una scelta razionale. Il «noi» non è arrivato all’Europa. Alzi la mano chi si sente, nell’intimo, europeo.
UN SAGGIO SULLA FILOSOFIA FRANCESE, FABIO RAIMONDI, La scommessa aperta di un sapere critico. Recensione a A. Badiou, L'avventura della filosofia francese, IL MANIFESTO, 26 ottobre 2013
Scritti in momenti diversi, i testi riuniti nel volume restituiscono un percorso di ricerca ancora in corso
Libro non facile ma utile, L'avventura della filosofia francese. Dagli anni Sessanta (DeriveApprodi, pp. 200, euro 17) di Alain Badiou, perché consente di riaprire il discorso sul rapporto tra filosofia, scienze, politica e educazione. Non so con quale criterio siano stati ordinati i testi (rispettivamente su: Deleuze, Kojève, Canguilhem, Ricoeur, Sartre, Althusser, Lyotard, F. Proust, Nancy, Cassin, Jambet-Lardreau, Rancière), ma è nell'ultimo, il più recente, che si trovano le coordinate politiche e teoriche per inquadrare il pensiero dell'autore e la sua Prefazione .
sabato 26 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
SOCIETA' DELLO SPETTACOLO E SESSISMO. LUCIANO CASOLARI, La moda, i disturbi alimentari e la femminilità distorta, IL FATTO, 19 ottobre 2013
Un amico mi racconta che la figlia di sedici anni desidera entrare nel mondo delle modelle. Visto che ha un parente che lavora in questo settore sono andati assieme a fare un colloquio. La ragazza è bellissima e anche fotogenica per cui sembrerebbe tutto facile se non fosse per il peso. Il parente infatti afferma che lei è fuori dai parametri. E’ alta un metro e settantanove centimetri e pesa cinquantotto chili ma, secondo il parente, per poter entrare nel giro delle modelle dovrebbe calarne almeno altri 4 o 5.
SOCIOLOGIA ED ECONOMIA. SEGNALAZIONI DAL SITO DELL'AIS. PRESENTAZIONE DELL'ULTIMO LIBRO DEL SOCIOLOGO FRANCO CRESPI, 19 ottobre 2013
Lunedì 21 ottobre, alle ore 15:30, presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II, si terrà la presentazione dell’ultimo libro del sociologo Franco Crespi “Esistenza-come-realtà. Contro il predominio dell’economia” (Orthotes Editrice). Per Crespi, professore emerito di sociologia, la realtà non è solo qualcosa che sta fuori di noi, imponendo dall’esterno le sue leggi e le sue sanzioni, ma è anche il prodotto delle nostre immagini e rappresentazioni, il risultato di ciò in cui crediamo. Nei secoli passati gli esseri umani hanno costruito la loro realtà fondandola prima sull’idea di Dio, poi sul Potere politico e infine sul Denaro e l’Economia: tutte entità astratte al di sopra dell’individuo e di fatto incontrollabili. Nell’epoca attuale, sembra finalmente venuto il momento di assumere responsabilmente e attivamente la costruzione della realtà a partire dalla nostra concreta esperienza di vita.
TEORIE SOCIALI. S. THANOPULOS, La società psichiatrica, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2013
Secondo dati forniti dall'Università di Atene l'incidenza della depressione grave nella popolazione greca è passata dal 3,3% del 2008 a un allarmante 12,3% nel 2013. La depressione colpisce due volte di più i disoccupati (19,8%) e le donne (15,6%) rispetto agli occupati (9,8%) e agli uomini (9%). I più vulnerabili di tutti sono i soggetti scarsamente scolarizzati. L'evidente correlazione tra l'epidemia depressiva e la crisi economica e sociale se da una parte testimonia l'importanza dei fattori ambientali nella determinazione delle malattie psichiatriche, dall'altra fa risaltare il silenzio totale dela politica e delle istituzioni sulla peggiore conseguenza dell'impasse economica.
LE SCIENZE SOCIALI OGGI. F. ANTONELLI, Una disciplina in cerca di identità. Intervista con Paola Di Nicola, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2013
Un'intervista con Paola Di Nicola, nuova presidente dell'«Associazione italiana dei sociologi»
http://www.ais-sociologia.it/
http://www.ais-sociologia.it/
sabato 19 ottobre 2013
ETOLOGIA. PRIMATI ED UMANI. S. REGINA, Cure materne: tra i bonobo base del successo dei piccoli, IL CORRIERE DELLA SERA, 19 ottobre 2013
Il rapporto madre-figlio è cruciale non solo per lo sviluppo socio-emotivo dei piccoli umani ma anche tra le scimmie
venerdì 18 ottobre 2013
TEORIA DELL'EVOLUZIONE E BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA. ANSA, «Discendiamo tutti da un’unica specie» Così cambia l’albero genealogico dell’uomo, IL CORRIERE DELLA SERA, 18 ottobre 2013
L’albero genealogico dell’uomo potrebbe essere rivisto, perfino riscritto, dopo la scoperta dei resti dell’ominide di Dmanisi, in Georgia, nel quale si riconoscono, come in un «collage», caratteristiche diverse finora mai osservate tutte insieme nei fossili di un nostro antenato.
PSICOLOGIA SOCIALE. LE RAPPRESENTAZIONI DELLA SALUTE E DELLA MALATTIA. D. OVADIA, Donare una parte, Mente&cervello, 106, 2013, pp. 76-83
L’autrice dell’articolo (Daniela Ovadia, Donare una parte, Mente&cervello, 106, 2013, pp. 76-83) cerca di chiarire alcuni dei motivi che starebbero alla base degli atteggiamenti di difficoltà e di rifiuto nei confronti della donazione di organi.
giovedì 17 ottobre 2013
PSICOLOGIA SOCIALE. OBBEDIENZA ED AUTORITA'. IL CASO PRIEBKE. REDAZIONE, Priebke, video-testamento sulle Fosse Ardeatine: «Fu terribile, ma era impossibile rifiutare ordine», IL CORRIERE DELLA SERA, 17 ottobre 2013
ROMA - «L’esecuzione fu terribile ma impossibile dire no». Nel suo
video-testamento, Erich Priebke parla dell’esecuzione alle Fosse Ardeatine.
Intervistato dal suo legale nella propria abitazione romana poco prima della
morte (avvenuta sei giorni fa a Roma), l’ex capitano delle SS parla
dell’attentato di via Rasella che, secondo l’ex capitano dele SS, sarebbe stato
compiuto apposta dai «Gap comunisti» per provocare la rappresaglia tedesca e
ottenere la rivolta della popolazione.
«Fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poichè Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia». «Questo è risaputo - dice ancora Priebke - e loro lo hanno fatto a proposito perchè pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione».
GUARDA IL VIDEO:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_ottobre_17/priebke-video-testamento-fosse-ardeatine-impossibile-rifiutare-l-ordine-me-fu-terribile-f69633c0-3735-11e3-ab57-6b6fcd48eb87.shtml
«Fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poichè Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia». «Questo è risaputo - dice ancora Priebke - e loro lo hanno fatto a proposito perchè pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione».
GUARDA IL VIDEO:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_ottobre_17/priebke-video-testamento-fosse-ardeatine-impossibile-rifiutare-l-ordine-me-fu-terribile-f69633c0-3735-11e3-ab57-6b6fcd48eb87.shtml
martedì 15 ottobre 2013
MASS MEDIA. SOCIAL NETWORK. PAOLA BACCHIDDU, "Siamo gli schiavi di Google e Facebook". Intervista con il sociologo Antonio Casilli, L'ESPRESSO,
“Tutti noi, utilizzatori dei social, siamo ormai diventati degli schiavi che lavorano gratuitamente per Facebook, Google e Amazon”.
PSICOLOGIA DELLA CREDENZA. E. TOGNOTTI, Perché siamo disposti a credere a tutto, LA STAMPA, 21 settembre 2013
Molte cose colpiscono negli allarmi dei teorici delle cospirazioni che evocano ogni sorta di trama scellerata, dalle scie chimiche all’uso dell’epidemia A/H1N1 come arma biologica, intenzionalmente utilizzata per una drastica riduzione della popolazione mondiale. La prima, la più banale, è la stupefacente facilità con cui tante persone - in un’èra segnata dal progresso della tecnologia e della scienza- sono disposte a prendere per oro colato le più sgangherate teorie del complotto come quella di una congiura internazionale microchip nel corpo umano (divulgata in Italia dal M5S); o del «complotto lunare» secondo il quale i capi della Nasa falsificarono completamente l’atterraggio dell’uomo sulla Luna, in una cospirazione condotta, manco a dirlo, con la collaborazione del Governo degli Stati Uniti. Ma ad imporsi - oltre al numero e alla lunga durata di alcune strampalate teorie - è la disinvoltura con cui i loro seguaci ignorano le più schiaccianti «prove» scientifiche; e, in generale, il sospetto con cui guardano alla scienza e ai suoi metodi: quando si trovano di fronte a fatti inoppugnabili, che demoliscono le loro folli teorie, le assumono semplicemente come un’ulteriore prova dell’ingegno messo in campo per dimostrare il falso.
sabato 12 ottobre 2013
LE BASI BIOLOGICHE DELL'INTELLIGENZA. SIMONE COSIMI, Il cervello di Einstein era superconnesso: "Il segreto del genio nel legame degli emisferi" , LA REPUBBLICA, 11 ottobre 2013
PLOTONI di luminari si affannano da decenni per scoprire il segreto di Albert Einstein. Per scovare cioè la chiave della sua brillante intelligenza, che lo ha condotto a svelare i meccanismi reconditi dello spazio e del tempo. Lo fanno sulla base di una serie di immagini del cervello, alcune delle quali realizzate in fretta e furia il 18 aprile 1955 dal patologo Thomas Harvey, e oltre duemila "frammenti" distribuiti in giro per il mondo. Ricavati a partire dalle 170 sezioni che dal 2010 riposano al National Museum of Health and Medicine di Chicago e in cui l’encefalo dello scienziato fu diviso proprio da Harvey, il patologo che eseguì l’autopsia al Princeton Hospital, dopo la morte. Un ultimo studio, diffuso lo scorso anno su Brain, aveva legato a un cervello piccolo, ma pieno di curve in particolare in certe aree come la corteccia prefrontale, quella visiva e i lobi parietali, la ragione della genialità. Più o meno nello stesso periodo un’app per iPad ne ha addirittura reso disponibili a tutti 350 scansioni. Ma in realtà l’indagine è entrata nel vivo fin dagli anni '80, con le ipotesi di Marian Diamond. Ora un’altra ricerca, molto più affascinante, torna a indagare gli enigmi del padre della relatività.
giovedì 10 ottobre 2013
IL PENSIERO SOCIALE DEI CALCIATORI. LUCA BIANCHIN, Razzismo, sesso, depressione: la verità di 50 giocatori di A, LA GAZZETTA DELLO SPORT, 10 ottobre 2013
Per la prima volta un sondaggio fotografa "da dentro" l'opinione dei calciatori su temi di grande attualità. Con anche alcune sorprese: la depressione come problema serio, la bocciatura dei giudici di porta, sì alla moviola in campo, Balotelli sopravvalutato
mercoledì 9 ottobre 2013
ITALIA. EDUCAZIONE. AGLI ULTIMI POSTI IN MATEMATICA ED EDUCAZIONE LINGUISTICA. SALVATORE INTRAVAIA, Ocse, italiani "analfabeti" del millennio. Carrozza: serve una inversione di marcia, LA REPUBBLICA, 8 ottobre 2013
Ocse, italiani "analfabeti" del millennio.
Carrozza: serve una inversione di marcia
lunedì 7 ottobre 2013
CULTURA DI MASSA ALL'EPOCA DI BERLUSCONI. ANGELO FERRACUTI, Se questo è un libro, IL MANIFESTO, 2 ottobre 2013
Che in Italia in questo venticinquennio non ci sia stato un blocco culturale capace di avversare la cultura neoliberista e lo scempio berlusconiano è fuori di dubbio. Ma non per sua debolezza strutturale, per mancanza di strumenti, bensì perché non c'era nella realtà, mancava di protagonisti coraggiosi, di uomini liberi, veramente indignati, pronti a dare battaglia, fare opposizione nei luoghi che contano dove si produce senso e consenso (editoria, radio, televisione, cinema). Anzi, dell'antiberlusconismo in alcuni casi molti di loro hanno fatto persino un mercato.
DECOLONIZZARE LA CULTURA OCCIDENTALE. MIGUEL MELLINO, Lo spettro vagante dell'occidentalismo. Recensione a L Franceschini, DECOLONIZZARE LA CULTURA, IL MANIFESTO, 5 ottobre 2013
La figura del colono è dura a morire in Europa. Continua a pervadere anche la produzione del sapere nelle istituzioni culturali europee e occidentali. Dopo, gli «studi subalterni», prova a scardinarla un altro filone di pensiero critico. Viene dall'America Latina e invita a «decolonizzare la cultura»
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