«Fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poichè Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia». «Questo è risaputo - dice ancora Priebke - e loro lo hanno fatto a proposito perchè pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione».
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http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_ottobre_17/priebke-video-testamento-fosse-ardeatine-impossibile-rifiutare-l-ordine-me-fu-terribile-f69633c0-3735-11e3-ab57-6b6fcd48eb87.shtml
ORDINE IMPOSSIBILE DA RIFIUTARE - Nel video-testamento registrato poco prima di morire parlando dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, Priebke asserisce che si trattava di un ordine al quale «non era possibile rifiutarsi». L’ex capitano delle SS racconta che l’ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz. «Il capitano Schultz - racconta Priebke nel video - fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile». Alla domanda se era possibile rifiutarsi Priebke risponde: «Naturalmente non era possibile rifiutarsi».
TRAGEDIA INTIMA - «Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto. Per me l’ordine di partecipare all’azione fu una grande tragedia intima. Penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore». Questo disse Priebke in aula nel processo del 1996 come ricorda il video.
HA INCONTRATO I FAMIGLIARI - «Priebke ha incontrato, in forma privata, familiari
di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine: non è vero che non si è pentito». Lo ha
detto l’avvocato dell’ex ufficiale delle SS Erich Priebke in un’intervista alla
radio web Oltreradio.it. Paolo Giachini, ha anche rivelato che Priebke «si è
incontrato con quattro parenti di vittime delle Fosse Ardeatine, con cui ha
stretto una buona amicizia e loro gli hanno esternato con chiarezza il loro
perdono».
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