Sono moderni salvadanai quelli dove gli italiani conservano soldi che non investono: si è arrivati a oltre 114 miliardi di euro nel 2015, ci dice il Censis, facendoci capire che questa cifra equivale a più del Pil di un Paese come l’Ungheria, una liquidità consistente che però sta ferma e non produce speranze. Ecco perché nel suo rapporto annuale il Censis non esita a riassumere la situazione del nostro Paese in una frase che spiega tutto: l’Italia rentier che non investe sul futuro. Dove rentier sta per «benestante» e il futuro sono però i nostri giovani che hanno redditi più passi del 15% e ricchezza inferiore al 41%. Meglio ancora: i giovani di oggi hanno redditi inferiori del 26,5% rispetto a quelli dei giovani di 25 anni fa, a fronte di una ricchezza degli over 65 che è aumentata del 24,3%.
GUARDA IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=06BPDBwJPkgI CAPITOLI DEL RAPPORTO: http://www.censis.it/5?shadow_evento=121138
Figli e nipoti fermi al palo
Non è un rapporto qualsiasi questo di quest’anno del Centro studi di statistiche. è arrivato alla sua cinquantesima edizione. E al Censis sarebbero stati certamente felici di poter vedere piena di luce una fotografia di un Paese al quale forse per star bene servirebbe una buona iniezione di ottimismo, visto che il 61,4% degli italiani è convinto che il proprio reddito non aumenterà nei prossimi anni e il 57% ritiene che i figli e i nipoti non potranno vivere meglio di loro. Di più: il 63,7% ha la certezza che l’esito inevitabile del loro futuro sarà una riduzione del tenore di vita.
Export e turismo, fiori all’occhiello
Eppure ci sono numeri che ci dovrebbero far ben sperare. Numeri importanti , quello della filiera dell’export prima di tutti: l’Italia resta infatti al decimo posto nella graduatoria mondiale degli esportatori con una quota di mercato del 2,8%. Inoltre nel 2015 il nostro Paese ha superato il 5% dell’export mondiale in ben 28 categorie di attività economica. Ma poi c’è il turismo: il Censis ci segnala che tra il 2008 e il 2015 gli arrivi di turisti stranieri in Italia sono aumentati del 31,2% e sono cresciute anche del 18,8% i giorni di permanenza dei turisti.
Politici, troppo poco considerati
Ma c’è un problema di fiducia. Un problema grande grande ci spiega il Censis che sintetizza così la questione: in Italia si è rotta la cerniera tra elite e popolo. E forse basterebbe un dato per capire di cosa si sta parlando: l’89,4% degli italiani non crede più nei politici e il picco è nella fascia compresa tra i 35 e i 64 anni (92%). Però bisogna notare che se da noi ci fosse un referendum per uscire dall’Europa come è avvenuto in Gran Bretagna, il risultato sarebbe molto diverso, perlomeno a quanto dichiarano le statistiche del Censi: solo il 22,6 per cento sarebbe favorevole ad uscire dalla Ue e soltanto il 28,7% vorrebbe tornare alle lira.
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