domenica 20 agosto 2017

SOCIETA' DELLO SPETTACOLO TELEVISIONE MASS MEDIA. MTV. D. FUSARO, MTV, testa d’ariete della pedagogia mondialista, IL FATTO, 17 agosto 2017

Nel processo di infantilizzazione della società e di conversione forzata delle nuove generazioni al mito capitalisticoglobalizzato ha svolto un ruolo di prim’ordine lo spettacolo permanente della civiltà dei consumi, segnatamente l’emittente Mtv (Music television) negli anni Novanta e Duemila, apice di quello che Debord ebbe a definire il degrado spettacolare mondiale americano di ogni cultura”.


Gestita ad hoc dagli strateghi del globalismo e dagli spin doctors del progressismo, Mtv si è posta come il vettore internazionale di un imperialismo culturale teso all’americanizzazione dell’immaginario dei teenagers. Li ha indirizzati verso il mito del plus-godimento e del plus-valorecome unici obiettivi, dirottandoli da ogni passione politica e da ogni anelito culturale. Ha, così, garantito al capitale la sterilizzazione culturale e politica delle nuove generazioni, ossia di quell’agglomerato sociale sfrangiato, giovanilistico, immaturo a tempo indeterminato, edonistico e gaudente che ha preso a vivere come emancipative l’incapacità progettuale, l’immaturità indefinita e l’instabilità esistenziale imposte dall’accumulazione flessibile.
In altri termini, Mtv ha svolto una funzione niente affatto marginale per i processi di deeticizzazione forzata ai danni delle nuove generazioni convertite, mediante la suadente e levigata ideologia televisiva, ai canoni della precarietà, del consumismo e della convergente avversione, sempre più ostentata, verso ogni forma residua di stabilità borghese.
Lungi dall’essere un fenomeno isolato, Mtv è stata la punta di diamante di un più ampio processo di imposizione del nuovo formato – tutto fuorché neutro – dell’entertainment, vale a dire dei programmi televisivi e delle informazioni giornalistiche tesi all’esaltazione della superficialità e del disimpegno come nuovo stile di vita della solitudine globalizzata del cittadino a esistenza integralmente commerciale (soap opera, serie televisive, ecc.).
In questa opera di normalizzazione videocratica globalistae liberal dell’immaginario, hanno svolto un ruolo di prim’ordine le star del firmamento alienato di Hollywood, da Madonna a Katy Perry, da Ellie Goulding e Lady Gaga. Queste celebrities del circo hollywoodiano al servizio della globalizzazione liberale, costruite ad hoc dall’industria del divertimento e dagli ingegneri del globalismo, non avevano altro scopo se non l’intrattenimento disimpegnato e l’ottundimento programmato delle nuove generazioni, affinché queste ultime, a distanza di sicurezza dal “sogno di una cosa” e da ogni possibile ripoliticizzazione dell’immaginario, metabolizzassero senza riserve l’immagine artefatta della monarchia atlantista come paradiso delle libertà senza limiti, dell’affermazione dell’individuo di successo, dell’impero del divertimento senza interdizioni e tempi morti.

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