Le casalinghe felici non possono guidare le automobili, ma solo accendere l’aspirapolvere. Così veniva dipinta la donna nella pubblicità degli anni cinquanta e sessanta. Oggi, molti di quegli spot verrebbero censurati per il loro contenuto sessista e umiliante. I tempi sono cambiati. Oppure no? Quegli stereotipi di genere ancora esistono? E forse per mancanza di creatività, di idee o “semplicemente” di cultura, l’utilizzo del sesso e della donna come oggetto sono ancora utilizzati nella pubblicità? Ecco una carrellata di réclame (innegabilmente sessiste) di oltre cinquant’anni fa messe a confronto con alcuni duplicati moderni(di Elmar Burchia)
http://www.corriere.it/foto-gallery/tecnologia/cyber-cultura/15_aprile_01/pubblicita-spot-sessista-donna-oggetto-cultura-genere-4c4a02a4-d85e-11e4-9d80-6397ff38e0a5.shtml
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