giovedì 21 luglio 2016

NEUROSCIENZE. UNA NUOVA MAPPA DEL CERVELLO. REDAZIONE, La nuova mappa del cervello umano, 21 luglio 2016

Roma - Pronta la nuova mappa del cervello umano: più precisa e definita delle versioni precedenti, raddoppia il numero delle regioni conosciute, portandole a 180 per ogni emisfero cerebrale. Pubblicata sulla rivista Nature, è stata realizzata incrociando i dati relativi a oltre 210 cervelli studiati dal progetto di ricerca Connettoma Umano: grazie ad un software speciale, può essere adattata a ciascun individuo e personalizzata, fornendo un prezioso strumento di indagine ai neurochirurghi e ai ricercatori che studiano malattie come l'autismo e l'epilessia.



''Questi nuovi strumenti ci aiuteranno a capire come si è evoluta la corteccia cerebrale e a scoprire il ruolo delle sue aree specializzate in condizioni di salute e di malattia, offrendo una precisione inedita sia per gli interventi chirurgici che per i controlli clinici'', spiega Bruce Cuthbert del National Institute of Mental Health (Nimh) statuninense, che ha co-finanziato le ricerche coordinate dal neurobiologo David Van Essen, dell'Università di Washington, nell'ambito del consorzio Connettoma Umano (Human Connectome Project, Hcp).

Proprio da questo grande progetto di ricerca sono stati presi i dati relativi a 210 individui giovani e sani, sottoposti a diverse modalità di risonanza magnetica per valutare la micro-architettura del cervello, la struttura delle connessione nervose e le funzioni cognitive. Dall'incrocio dei dati ha preso forma la nuova mappa ad alta definizione, in cui si delineano con precisione confini e attività di ben 97 nuove aree corticali, oltre alle 83 già note.

La mappa, chiamata HCP-MMP versione 1.0 (Human Connectome Project Multi-Modal Parcellation version 1.0), è stata successivamente validata su un ulteriore campione di 210 persone: grazie alla combinazione con uno speciale algoritmo, infatti, può essere adattata alle caratteristiche di ogni singolo individuo, riuscendo a identificare perfino quelle aree corticali che in una piccola percentuale di persone risultano essere localizzate in modo atipico.

Un risultato eccezionale perché ottenuto con un approccio ''multimodale'', spiega la neuroscienziata Katrin Amunts dell'Università di Düsseldorf,
in Germania, a The Scientist, in quanto integra differenti aspetti dell'organizzazione cerebrale. Fino ad oggi, gli studi condotti sul cervello sono stato condotti secondo la mappa di Brodmann, il neurologo che nel 1909 studiò le mappe comparative delle aree corticali.

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