(...) Ora appunto sappiamo, grazie a un’indagine della Bbc, che non era solo un’impressione. È proprio vero che tanti miti, nel 2016, ci hanno lasciati: più che negli anni precedenti. Miti di ieri, rimasti miti d’oggi e destinati a sopravvivere nella memoria dei posteri. Nick Serpell, editorialista degli obituaries , attribuisce questo incremento di celebrità defunte al volano di popolarità rappresentato dalla televisione e dalla musica pop: due impareggiabili moltiplicatori di fama.
Chiunque abbia avuto occasione di frequentare le facoltà umanistiche italiane non potrà che condividere il pessimismo di Davide Miccione nel suo Lumpen Italia. Il trionfo del proletariato cognitivo (Ipoc, pp. 2012, euro 16). In un saggio agile e spietato l’autore dà voce a un’insofferenza comune o, per meglio dire, a una comune perdita di senso. La definizione d’«ignorante ipermoderno», utilizzata per descrivere l’uomo nuovo dell’età digitale, non può che destare una certa ritrosia in chi crede nella diversità dei saperi.