martedì 12 marzo 2024

PEDAGOGIA. MONTESSORI RAZZISTA? UN SAGGIO DI S. SEICHTER. Il lato oscuro di Maria Montessori, DEUTSCHLANDFUNK KULTUR, 29.01.2024

 Parole chiave come “autodeterminazione e apprendimento sociale” o “bambini come costruttori di se stessi” sono solitamente associate alla pedagogia Montessori. Le scuole Montessori evitano in gran parte l’insegnamento frontale, si affidano a lavori di gruppo e progetti indipendenti e conducono le lezioni in classi miste di età trasversale. Ma il concetto a cui sono associate così tante cose positive non è esente da controversie. In particolare, la sua omonima, la dottoressa e biologa italiana Maria Montessori (1870 - 1952), appare in una luce discutibile quando si guardano i suoi scritti.

Il libro di saggistica recentemente pubblicato dalla professoressa austriaca Sabine Seichter, “La lunga ombra di Maria Montessori. “Il sogno del bambino perfetto” rivela il lato oscuro del pensiero montessoriano, la sua difesa dell’eugenetica e della cosiddetta teoria razziale. Ma finora di questo non si è parlato quasi mai in pubblico.



TESTO ORIGINALE IN TEDESCO

PEDAGOGIA. MONTESSORI RAZZISTA?. MICOCCI S., Il lato “oscuro” del metodo Montessori nelle scuole, MONEY.IT, 6.02.2024

 Il metodo Montessori è molto utilizzato nelle scuole italiane, specialmente nelle strutture private dell’infanzia: si tratta di un sistema educativo fondato sul garantire indipendenza e libertà di scelta al bambino, affinché questo possa autodeterminarsi acquisendo un senso di responsabilità e consapevolezza delle proprie capacità.






Il sito di Sabine Seichter


PSICHIATRIA GIUSTIZIA PENALE RES. ZANALDA E., Sulla gestione dei pazienti psichiatrici autori di reato facciamo chiarezza, QUOTIDIANOSANITA'.IT, 22.02.2024

 Gentile Direttore,

leggo con stupore l’articolo, pubblicato il 20 febbraio scorso come Lettera al direttore di Quotidiano Sanità, della psicoanalista psichiatra dr.ssa Gemma Brandi, la quale in maniera elegantemente polemica interviene nel dibattito che intercorre sull’eventuale revisione degli artt. 88 e 89 del Codice penale. Personalmente ritengo che tale revisione non possa essere demandata agli psichiatri ma sia di competenza di chi si occupa del diritto e dei principi, prima di tutto costituzionali, che sono alla base del nostro ordinamento.

Tuttavia, è estremamente rilevante sollevare il problema del gravissimo disagio in cui si trovano i servizi di salute mentale in Italia per lo scarso investimento economico accompagnato dall’incremento dei compiti di cura attribuiti, che purtroppo spesso sconfinano in compiti custodiali incorrettamente demandati anche in assenza di criteri clinici evidenti. Concordo con la collega sull’inopportunità di lasciare in carcere, strutture inadeguate sotto molti profili, persone con disturbi mentali, sebbene molte patologie psichiatriche (così come quelle mediche), con le adeguate risorse, possano trovare trattamento sufficiente in spazi clinici intramurari dedicati, così come avviene per le tossicodipendenze.

PSICHIATRIA GIUSTIZIA PENALE RESIDENZE ESECUZIONE MISURE DI SICUREZZA. BARABINO, TRINCHELLA, Autori di reato con disturbi psichici, viaggio nel centro ‘più critico d’Italia’: “Qui arrivano i pazienti meno gestibili”, IL FATTO, 3.03. 2024

 Tra le 32 Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) distribuite sul territorio italiano, la struttura di Calice al Cornoviglio, inaugurata due anni fa tra i boschi sulle alture dell’entroterra spezzino, si contraddistingue per essere l’unica destinata a pazienti provenienti da altre regioni. Le persone ricoverate e ristrette in questa struttura hanno commesso reati anche gravi contro la persona, ma sono state giudicate non imputabili al momento del fatto a causa della loro condizione di salute mentale. “Un posto un po’ magico, in cima alla collina, circondato da castagni…” nelle parole con cui ci accoglie Alfredo Sbrana, direttore sanitario della struttura. “La più critica delle Rems italiane”, secondo la valutazione che ne aveva dato qualche mese fa Mauro Palma, ex Garante nazionale dei diritti delle persone private di libertà, che negli scorsi mesi le Rems ha potuto visitarle tutte. Che ha registrato il rischio di “riproporre progressivamente logiche di internamento della persona con patologia psichiatrica”. Ilfattoquotidiano.it ha potuto visitarla.

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