giovedì 28 novembre 2019

MALATTIE CEREBRALI E DECLINO COGNITIVO. REDAZIONE, Alzheimer, un farmaco sperimentale frena declino mentale, REPUBBLICA.IT, 28 novembre 2019

E' STATA dimostrata l'efficacia di un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer, che già a basse dosi riduce l'atrofia del cervello e il declino cognitivo (nell'arco di un anno e 3 mesi circa la riduzione del declino per chi lo assume è dell'85%). Sono i risultati di un trial clinico condotto tra Scozia e Singapore su 1162 pazienti con Alzheimer, che dimostra l'efficacia già a basse dosi della molecola idrometil-tionina.

venerdì 22 novembre 2019

INDUSTRIA CULTURALE MERITOCRAZIA LOTTA DI CLASSE. T. BONINI, Il lavoro culturale ha bisogno di una lotta (creativa) di classe, CHE FARE, 19 novembre 2019

C'è un problema di classe nelle industrie creative e culturali italiane. E questo problema è enorme, ma è un elefante nella stanza dei creativi che tutti fanno finta di non vedere.
La “classe creativa” italiana non rappresenta la diversità della società italiana, è altresì composta al suo interno di una frazione ben precisa della società: la classe media urbana, ad alto tasso di capitale culturale/sociale/economico, riprodotto di padre in figlio, di generazione in generazione.

IL DISAGIO DELLA CIVILTA' OGGI. UN NUOVO SAGGIO DI M. RECALCATI. P. BARTOLINI, Riflessioni intorno a “Le nuove melanconie” di Massimo Recalcati, SINISTRAINRETE, 12 novembre 2019

Nel confrontarci con l’ultimo libro di Massimo Recalcati, “Le nuove melanconie. Destini del desiderio nel tempo ipermoderno” (Raffaello Cortina, 2019, € 19,00), non neghiamo di aver avvertito in principio alcune resistenze. L’autore è molto noto e la sua marcata esposizione mediatica può elicitare reazioni automatiche (di ammirazione o di diffidenza) che rischiano di invalidare un esame equilibrato dei contenuti trattati nell’opera. Inoltre, visti i risvolti sociali del tema in questione, non è stato facile mettere tra parentesi lo scarto che esiste tra le nostre rispettive posizioni politiche. Ecco perché abbiamo preso tra le mani il suo nuovo lavoro con un misto di eccitazione e titubanza. Va detto, a scanso di equivoci, che Recalcati, prima ancora di essere una star della cultura italiana, è un ottimo scrittore e uno studioso capace di comunicare in maniera coinvolgente, anche a un pubblico generalista, i concetti chiave della psicoanalisi (soprattutto di taglio lacaniano). Le antipatie che ha saputo suscitare in certi ambienti “critici” forse non sono del tutto innocenti e risentono di una polarizzazione istintiva che si genera ogni qual volta un intellettuale conquista in maniera indiscutibile le luci della ribalta. Il volume di cui stiamo per parlare è profondo e ispirato, un libro necessario che arricchisce la letteratura, non proprio fiorente, sugli intrecci tra psiche e storia, inconscio e politica. Qui offriamo modestamente le nostre prime impressioni, delle riflessioni a caldo su un testo che segnerà probabilmente il dibattito contemporaneo sulla sofferenza mentale ed esistenziale ai tempi del capitalismo finanziario e dei sovranismi populisti. Abbiamo scelto, comunque, di mettere in tensione il discorso dell’autore, evidenziandone lacune e potenzialità degne di ripresa e ulteriori sviluppi.

sabato 16 novembre 2019

CLASSI SOCIALI OGGI. M. G. MERIGGI, La classe operaia è tramontata? OLTRE IL CAPITALE, 2, novembre 2019

Da alcuni decenni ormai nella discussione pubblica si è affermata un’idea che non ha permeato solo la discussione politica ma anche il discorso sociologico e ha influenzato la ricerca storica: il tramonto della classe operaia. Di recente il perdurare della crisi iniziata alla fine del 2006 negli Usa e che ha influenzato profondamente mercati del lavoro e modelli produttivi e l’insorgere elettorale e sociale dei populismi1hanno rimesso all’ordine del giorno delle agende politiche l’importanza del lavoro come fonte di reddito e di integrazione sociale ma non certo la centralità dei lavoratori e dei loro conflitti.

https://www.oltreilcapitale.it/

venerdì 15 novembre 2019

MERITOCRAZIA. C. GALBERSANINI, Chi ha tradito la meritocrazia, RESET, 17 gennaio 2019

Nella meritocrazia sarebbe il talento a determinare la posizione sociale. Ma le cose non vanno proprio così, nel tempo. L’applicazione del principio meritocratico alla società garantisce, infatti, in un mondo in cui gli individui nascono ineguali, che ciascuno possa acquisire nella vita una posizione proporzionale alle proprie capacità, indipendentemente dalle origini sociali.

LA SCOPERTA DEL PLURALISMO. G. BOSETTI, Un libro: dieci storie, dieci idee che aprono la porta al pluralismo, RESET, 6 giugno 2019

È in libreria il volume di Giancarlo Bosetti, La verità degli altri. La scoperta del pluralismo in dieci storie. Bollati Boringhieri, 2019, pp. 200, 19 €. Anticipiamo qui le prime pagine dell’introduzione.

Momenti d’oro del pluralismo
Già, la verità degli altri, la Verità degli Altri, l’assoluto degli altri, il Dio degli altri. Un bel problema.

DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA. ISLAM. C. SCIROCCHI, La memoria dell’Occidente, CAFFE' EUROPA,

Uno dei problemi che la comunicazione moderna deve affrontare è, a mio giudizio, quello dell’inflazione di significati. L’uso corrente, spesso a sproposito, di termini importanti come pace, libertà, e giustizia, che compaiono sulla bocca di personaggi di tutti i tipi, rende tali termini altrettanto estranei che se fossero completamente cancellati dal dizionario. In realtà ci troviamo di fronte a parole che sottendono intere filosofie, intere visioni del mondo e della vita su questo pianeta e che forse meriterebbero quel momento di silenzio e di riflessione che il loro fluire indiscriminato impedisce. Uno dei termini che ha smarrito il suo profondo significato, sopraffatto da lotte e beghe politiche e di parte, trangugiato dal tamburo battente dei mezzi di comunicazione di massa, spesso attratti più dagli estremismi che dalle verità e sottigliezze storiche, è questo strano termine che suona come: Islam.

GENETICA E MIGRAZIONI NELLA ROMA ANTICA. F. GIULIANI, "Antica Roma città di immigrati", ma da Science solo mezza verità, IL GIORNALE, 9 novembre 2019

Utilizzare l'Antica Roma per giustificare l'immigrazione dei giorni nostri e sottolineare l'importanza degli immigrati.
La rivista americana Science, una delle pubblicazioni più prestigiose in campo scientifico, questo mese dedica la sua copertina a una scoperta sensazionale: la capitale dell'impero romano era un crocevia di civiltà, una sorta di melting pot ante litteram che si è sviluppato soltanto grazie all'afflusso degli immigrati. Che Roma ospitasse etnie diverse era risaputo, ma la novità è racchiusa nei risultati derivanti dall'approfondita analisi effettuata da alcuni ricercatori, i quali sono riusciti a ricostruire i 12 mila anni di migrazioni avvenute all'interno della città.

GENETICA E MIGRAZIONI NELL'ANTICHITA'. M. NARDONE, L'antica Roma era una città di immigrati, lo dice il Dna, ANSA.IT, 8 novembre 2019

L'Antica Roma era una città di immigrati, come New York: è stata fin dalle origini un crocevia di civiltà, con etnie anatoliche, iraniane e ucraine, rintracciate nel profilo genetico dei suoi primi abitanti, grazie all'analisi del Dna da 29 siti archeologici, che ha permesso di ricostruire 12.000 anni di migrazioni. La scoperta, cui la rivista Science dedica la copertina, si deve al gruppo internazionale coordinato da Alfredo Coppa, antropologo fisico dell'università Sapienza di Roma, Ron Pinhasi, antropologo dell'università di Vienna, e da Jonathan Pritchard, genetista e biologo dell'università americana di Stanford. Importante la partecipazione italiana, con numerose università e soprintendenze archeologiche.
Panoramica degli individui utilizzati nello studio, dei principali eventi della storia di Roma e i risultati chiave ottenuti (fonte: Sapienza Università di Roma)

L'OCCUPAZIONE AMERICANA DELLA TELEVISIONE ITALIANA NEGLI ANNI SETTANTA. HAPPY DAYS. REDAZIONE, "Happy Days" 45 anni dopo: la reunion dei protagonisti che fa impazzire il web, REPUBBLICA.IT, 15 novembre 2019

Chi ha superato gli "anta" non dimentica di certo le lunghe attese davanti alla tv fino alle fatidiche 19.20 quando su Rai1 era prevista una nuova puntata. Ogni serie durava qualche settimana, a volte un paio di mesi. Poi lasciava spazio alle successive.

mercoledì 13 novembre 2019

NATIVI DIGITALI E SCHIAVI DEL CONSUMISMO DI MASSA. REDAZIONE SCUOLA, Un millennial italiano su tre si fa influenzare dagli influencer | Nativi digitali? No, sprovveduti digitali, CORRIERE.IT, 13 novembre 2019

Saranno anche dei nativi digitali, i nostri figli, ma sono pure dei grandi ingenui digitali. Dopo lo spaccato - per nulla rassicurante - diffuso dall’ultima indagine internazionale sul livello di alfabetizzazione digitale dei teenager (solo due quattordicenni su 100 sono a prova di «fake news», bufale e scemenzaio vario in Rete), adesso arrivano i risultati di un sondaggio nostrano su quanto i millennials siano influenzabili dagli influencer. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma digitale Skuola.net su un campione di 7.500 ragazzi tra i 10 ed i 25 anni, un ragazzo su tre mangia pane e influencer tutti i giorni e il 57 per cento di loro si fida dei suoi guru digitali. Due su tre ne seguono più di 10 e 4 su 5 li guardano più volte al giorno.

domenica 10 novembre 2019

SOCIETA' ITALIANA E DROGA DIFFUSA. MALAGUTTI, SIRONI, Italia ed Europa sommerse dalla cocaina. Questa è la vera invasione, altro che migranti, L'ESPRESSO, 8 novembre 2019


Belin, mi dice: guarda che arriva anche il nostro carico il primo di novembre... cinque borse da 25... 125 chili in tutto... capisci com’è?». Massimo è nervoso: va bene gestire un ordine. 
Immagine dal sito de L'ESPRESSO

Ma due, e per committenti diversi poi, è troppo. Troppo lavoro illegale, troppe richieste di sbarcare cocaina. La storia di Massimo, operaio portuale di Genova, dipendente di una grande società di servizi, subissato da offerte da parte dei trafficanti di droga, racconta alla perfezione il boom del business della droga in Europa. La merce è troppa. È questa la vera, grande invasione che arriva dal mare. Mentre la politica e l’opinione pubblica si concentrano sugli sbarchi dei migranti, i carichi di cocaina bloccati nelle dogane del Vecchio Continente hanno fatto segnare un aumento senza precedenti: quest’anno il conto complessivo potrebbe sfiorare le 200 tonnellate, contro le 150 del 2018.

TG2 del 11-11-2019


martedì 5 novembre 2019

SOCIETA' E SUB-CULTURA. V. LINGIARDI, Non sei me, per questo ti temo, per questo ti odio, VOXDIRITTI.IT, 5 novembre 2019

Nuovi stili di comunicazione hanno rivoluzionato le nostre vite, hanno trasformato le nostre relazioni e interazioni, modificato i canali comunicativi, alterato il senso dello spazio e della distanza. L’inconsistenza e l’ubiquità dello spazio cibernetico, la sua capacità di moltiplicare e diffondere (di rendere “virale”) ogni nostro messaggio, trasformano, infatti, le community online nel (non) luogo privilegiato dove dar prova della propria esistenza (non necessariamente pensante) e prendere posizione su ogni argomento. Il senso della comunicazione sociale è cambiato in peggio e, sempre più spesso, porta con sé un ridimensionamento, se non una sopraffazione, persino un’eliminazione, dell’altro. La ricerca forsennata di popolarità e consenso ha stravolto le regole del confronto e del dialogo.


Siamo di fronte a una vera e propria “subcultura” che annuncia la propria neo-identità attraverso uno strumento di espansione (il web) che assume velocemente forme pandemiche e cronicizza in forme aggressive l’insofferenza e il disagio quotidiano. Si crea così una condivisione di significati basata sulla combinazione di elementi discorsivi pre-esistenti (etnia, genere, religione, ecc.), l’innesto di elementi contingenti (paure, ansie, fastidi), il suggello argomentativo dei fatti di cronaca (rapine, violenze, ecc.), che, volontariamente o no, finiscono per degradare e disumanizzare l’altro.
Vittorio Lingiardi è uno psichiatra e psicoanalista italiano, professore ordinario di psicologia dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma

sabato 2 novembre 2019

ANTROPOLOGIA. AMAZZONIA. MORTE DI UN LEADER INDIGENO. D. MASTROGIACOMO, Amazzonia, ucciso un altro leader indigeno: proteggeva la foresta, REPUBBLICA.IT, 2 novembre 2019

E’ l’ultima vittima di una strage continua, sistematica, preordinata e quasi sempre impunita. Si chiamava Paulo Paulino Guajajara ed era un leader indigeno di Araribóia, nella regione di Bom Jesus das Selvas, stato di Maranhão, nord del Brasile. Da due mesi era diventato uno dei tanti “Guardiani della foresta” che le comunità indigene hanno creato per pattugliare le foreste dell’Amazzonia e fare il lavoro che lo Stato centrale non fa.




SOCIETA' ITALIANA E INCIDENTI STRADALI. REDAZIONE, Incidenti stradali mortali: 111 nei primi nove mesi del 2019, 244 le vittime, REPUBBLICA.IT, 2 novembre 2019

BOLOGNA - Una strage senza fine, di strada in strada. Sono stati 111, con 244 vittime tra cui 6 bambini, gli incidenti plurimortali registrati in Italia nei primi nove mesi del 2019 dell'Asaps, l'Associazione dei sostenitori della Polstrada. Il conto non comprende quindi quello della scorsa notte in A13 nel Bolognese, con un'intera famiglia distrutta, né quelli di ottobre (in Sicilia e Calabria il bilancio più pesante).

Dei 111 schianti, 26 sono avvenuti lungo le autostrade, 75 su statali e provinciali, 10 nei centri abitati. Tra le vittime anche 39 stranieri. Sono stati 94 gli incidenti con 2 vittime, 13 quelli con tre, due con quattro e due con più di 4 decessi. Tre gli incidenti plurimortali causati di pirati della strada. In tre sinistri un conducente (nei casi in cui è stato possibile accertarlo) è risultato positivo all'alcol e in uno alla droga. In 92 episodi coinvolte autovetture, in 11 autocarri, in uno un pullman, in 7 moto, in 2 un velocipede e infine in 6 un pedone. Le regioni con il maggior numero di incidenti plurimortali nei primi nove mesi 2019 sono Puglia (14), Emilia-Romagna (13) e Lombardia (12).