mercoledì 25 dicembre 2019

SOCIOLOGIA. RECENSIONE A 'LA SOCIETA' NON ESISTE' DI C. GUILLUY. L. PICOTTI, “La società non esiste. La fine della classe media occidentale” di Christophe Guilluy, PANDORA RIVISTA, 6 maggio 2019

In “La società non esiste. La fine della classe media occidentale” Christophe Guilluy, geografo francese nonché importante studioso della Francia periferica, riprende la celebre affermazione “There is no society” di Margaret Thatcher per tracciare un’analisi impietosa sul declino della classe media occidentale. Le parole della Thatcher ci vengono presentate come una profezia: le politiche degli ultimi decenni hanno relegato la classe media, che era l’asse portante della società, ai margini del sistema economico, sociale e culturale, sottraendole potere e visibilità.
Immagine tratta da: https://www.pandorarivista.it/articoli/la-societa-non-esiste-christophe-guilluy/

SOCIETA' E MONDO FRA 2010 E 2019. M. BELPOLITI, 2010-2019, il decennio dimenticato, REPUBBLICA.IT, 17 dicembre 2019

Cosa resta di un decennio che ha praticato con intensità e spudoratezza il vintage, ovvero il recupero del passato prossimo? Non molto. Niente di intensamente memorabile, niente che resti impresso nel ricordo collettivo.

martedì 24 dicembre 2019

SOCIOLOGIA. RECENSIONE. SOCIETA' ITALIANA CONTEMPORANEA. A. BANDA, La società signorile di massa, DOPPIOZERO, 17 dicembre 2019

La società signorile di massa è un saggio appena uscito di Luca Ricolfi che sta riscuotendo un notevole e, se mi posso permettere, meritato successo. Cercherò di riassumerlo e di esprimere alcune considerazioni che mi sono venute in mente leggendolo. Non ho particolari titoli per farlo, non essendo un esperto in materia, né un sociologo né un economista né uno che si occupi abitualmente di questi o analoghi temi. Sono solo un lettore.

mercoledì 11 dicembre 2019

SOCIETA' CONTEMPORANEA E VIRTU' PERDUTE. C. MAGRIS, Carlo Ossola e le piccole virtù. Benvenuti nell’Era volgare, CORRIERE.IT, 11 dicembre 2019

L’urbanità è forse la più piccola delle piccole virtù che Carlo Ossola evoca, ritrae e analizza nel suo Trattato (Marsilio), con la sua consueta straordinaria simbiosi di precisione filologica, prospettiva storica che abbraccia secoli soffermandosi pure su minimi dettagli rivelatori, facendone emergere la nascosta e ritrosa universalità. La grazia e la «civil conversazione» — grande arte barocca del vivere — di Ossola sono pervase da una robusta passione etico-politica attenta al presente. Pure la dignità e la libertà — non solo il buon Dio, come recita un detto famoso — stanno nei dettagli.

domenica 8 dicembre 2019

SOCIETA' ITALIANA. RAPPORTO CENSIS 2019. M. JATTONI DALL'ASEN, Rapporto Censis 2019: italiani stressati, diffidenti e affascinati dall’«uomo forte», CORRIERE.IT, 6 dicembre 2019

Nel 2017 la parola chiave fu «rancore» e nel 2018 «cattiveria». Ora, la parola che sembra dominare il rapporto annuale del Censis che fotografa la società italiana è «incertezza». Questo è lo stato d’animo con cui il 69% di noi guarda al futuro (il 17% è addirittura pessimista e solo il 14% riesce a progettare e immaginare il domani con un po’ di sano ottimismo). E se l’incertezza domina un mondo cresciuto negli ultimi anni all’insegna del «cattivismo», non stupisce che il 75% dei cittadini non si fidi degli altri, diventati improvvisamente un potenziale nemico. Come già la Storia ci ha insegnato, tutto questo può essere una bomba a orologeria. E i primi risultati si vedono nelle pulsioni antidemocratiche che si stanno diffondendo nella penisola: oggi, spiega il Rapporto, il 48% degli italiani si dice favorevole all’uomo forte al potere.

giovedì 28 novembre 2019

MALATTIE CEREBRALI E DECLINO COGNITIVO. REDAZIONE, Alzheimer, un farmaco sperimentale frena declino mentale, REPUBBLICA.IT, 28 novembre 2019

E' STATA dimostrata l'efficacia di un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer, che già a basse dosi riduce l'atrofia del cervello e il declino cognitivo (nell'arco di un anno e 3 mesi circa la riduzione del declino per chi lo assume è dell'85%). Sono i risultati di un trial clinico condotto tra Scozia e Singapore su 1162 pazienti con Alzheimer, che dimostra l'efficacia già a basse dosi della molecola idrometil-tionina.

venerdì 22 novembre 2019

INDUSTRIA CULTURALE MERITOCRAZIA LOTTA DI CLASSE. T. BONINI, Il lavoro culturale ha bisogno di una lotta (creativa) di classe, CHE FARE, 19 novembre 2019

C'è un problema di classe nelle industrie creative e culturali italiane. E questo problema è enorme, ma è un elefante nella stanza dei creativi che tutti fanno finta di non vedere.
La “classe creativa” italiana non rappresenta la diversità della società italiana, è altresì composta al suo interno di una frazione ben precisa della società: la classe media urbana, ad alto tasso di capitale culturale/sociale/economico, riprodotto di padre in figlio, di generazione in generazione.

IL DISAGIO DELLA CIVILTA' OGGI. UN NUOVO SAGGIO DI M. RECALCATI. P. BARTOLINI, Riflessioni intorno a “Le nuove melanconie” di Massimo Recalcati, SINISTRAINRETE, 12 novembre 2019

Nel confrontarci con l’ultimo libro di Massimo Recalcati, “Le nuove melanconie. Destini del desiderio nel tempo ipermoderno” (Raffaello Cortina, 2019, € 19,00), non neghiamo di aver avvertito in principio alcune resistenze. L’autore è molto noto e la sua marcata esposizione mediatica può elicitare reazioni automatiche (di ammirazione o di diffidenza) che rischiano di invalidare un esame equilibrato dei contenuti trattati nell’opera. Inoltre, visti i risvolti sociali del tema in questione, non è stato facile mettere tra parentesi lo scarto che esiste tra le nostre rispettive posizioni politiche. Ecco perché abbiamo preso tra le mani il suo nuovo lavoro con un misto di eccitazione e titubanza. Va detto, a scanso di equivoci, che Recalcati, prima ancora di essere una star della cultura italiana, è un ottimo scrittore e uno studioso capace di comunicare in maniera coinvolgente, anche a un pubblico generalista, i concetti chiave della psicoanalisi (soprattutto di taglio lacaniano). Le antipatie che ha saputo suscitare in certi ambienti “critici” forse non sono del tutto innocenti e risentono di una polarizzazione istintiva che si genera ogni qual volta un intellettuale conquista in maniera indiscutibile le luci della ribalta. Il volume di cui stiamo per parlare è profondo e ispirato, un libro necessario che arricchisce la letteratura, non proprio fiorente, sugli intrecci tra psiche e storia, inconscio e politica. Qui offriamo modestamente le nostre prime impressioni, delle riflessioni a caldo su un testo che segnerà probabilmente il dibattito contemporaneo sulla sofferenza mentale ed esistenziale ai tempi del capitalismo finanziario e dei sovranismi populisti. Abbiamo scelto, comunque, di mettere in tensione il discorso dell’autore, evidenziandone lacune e potenzialità degne di ripresa e ulteriori sviluppi.

sabato 16 novembre 2019

CLASSI SOCIALI OGGI. M. G. MERIGGI, La classe operaia è tramontata? OLTRE IL CAPITALE, 2, novembre 2019

Da alcuni decenni ormai nella discussione pubblica si è affermata un’idea che non ha permeato solo la discussione politica ma anche il discorso sociologico e ha influenzato la ricerca storica: il tramonto della classe operaia. Di recente il perdurare della crisi iniziata alla fine del 2006 negli Usa e che ha influenzato profondamente mercati del lavoro e modelli produttivi e l’insorgere elettorale e sociale dei populismi1hanno rimesso all’ordine del giorno delle agende politiche l’importanza del lavoro come fonte di reddito e di integrazione sociale ma non certo la centralità dei lavoratori e dei loro conflitti.

https://www.oltreilcapitale.it/

venerdì 15 novembre 2019

MERITOCRAZIA. C. GALBERSANINI, Chi ha tradito la meritocrazia, RESET, 17 gennaio 2019

Nella meritocrazia sarebbe il talento a determinare la posizione sociale. Ma le cose non vanno proprio così, nel tempo. L’applicazione del principio meritocratico alla società garantisce, infatti, in un mondo in cui gli individui nascono ineguali, che ciascuno possa acquisire nella vita una posizione proporzionale alle proprie capacità, indipendentemente dalle origini sociali.

LA SCOPERTA DEL PLURALISMO. G. BOSETTI, Un libro: dieci storie, dieci idee che aprono la porta al pluralismo, RESET, 6 giugno 2019

È in libreria il volume di Giancarlo Bosetti, La verità degli altri. La scoperta del pluralismo in dieci storie. Bollati Boringhieri, 2019, pp. 200, 19 €. Anticipiamo qui le prime pagine dell’introduzione.

Momenti d’oro del pluralismo
Già, la verità degli altri, la Verità degli Altri, l’assoluto degli altri, il Dio degli altri. Un bel problema.

DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA. ISLAM. C. SCIROCCHI, La memoria dell’Occidente, CAFFE' EUROPA,

Uno dei problemi che la comunicazione moderna deve affrontare è, a mio giudizio, quello dell’inflazione di significati. L’uso corrente, spesso a sproposito, di termini importanti come pace, libertà, e giustizia, che compaiono sulla bocca di personaggi di tutti i tipi, rende tali termini altrettanto estranei che se fossero completamente cancellati dal dizionario. In realtà ci troviamo di fronte a parole che sottendono intere filosofie, intere visioni del mondo e della vita su questo pianeta e che forse meriterebbero quel momento di silenzio e di riflessione che il loro fluire indiscriminato impedisce. Uno dei termini che ha smarrito il suo profondo significato, sopraffatto da lotte e beghe politiche e di parte, trangugiato dal tamburo battente dei mezzi di comunicazione di massa, spesso attratti più dagli estremismi che dalle verità e sottigliezze storiche, è questo strano termine che suona come: Islam.

GENETICA E MIGRAZIONI NELLA ROMA ANTICA. F. GIULIANI, "Antica Roma città di immigrati", ma da Science solo mezza verità, IL GIORNALE, 9 novembre 2019

Utilizzare l'Antica Roma per giustificare l'immigrazione dei giorni nostri e sottolineare l'importanza degli immigrati.
La rivista americana Science, una delle pubblicazioni più prestigiose in campo scientifico, questo mese dedica la sua copertina a una scoperta sensazionale: la capitale dell'impero romano era un crocevia di civiltà, una sorta di melting pot ante litteram che si è sviluppato soltanto grazie all'afflusso degli immigrati. Che Roma ospitasse etnie diverse era risaputo, ma la novità è racchiusa nei risultati derivanti dall'approfondita analisi effettuata da alcuni ricercatori, i quali sono riusciti a ricostruire i 12 mila anni di migrazioni avvenute all'interno della città.

GENETICA E MIGRAZIONI NELL'ANTICHITA'. M. NARDONE, L'antica Roma era una città di immigrati, lo dice il Dna, ANSA.IT, 8 novembre 2019

L'Antica Roma era una città di immigrati, come New York: è stata fin dalle origini un crocevia di civiltà, con etnie anatoliche, iraniane e ucraine, rintracciate nel profilo genetico dei suoi primi abitanti, grazie all'analisi del Dna da 29 siti archeologici, che ha permesso di ricostruire 12.000 anni di migrazioni. La scoperta, cui la rivista Science dedica la copertina, si deve al gruppo internazionale coordinato da Alfredo Coppa, antropologo fisico dell'università Sapienza di Roma, Ron Pinhasi, antropologo dell'università di Vienna, e da Jonathan Pritchard, genetista e biologo dell'università americana di Stanford. Importante la partecipazione italiana, con numerose università e soprintendenze archeologiche.
Panoramica degli individui utilizzati nello studio, dei principali eventi della storia di Roma e i risultati chiave ottenuti (fonte: Sapienza Università di Roma)

L'OCCUPAZIONE AMERICANA DELLA TELEVISIONE ITALIANA NEGLI ANNI SETTANTA. HAPPY DAYS. REDAZIONE, "Happy Days" 45 anni dopo: la reunion dei protagonisti che fa impazzire il web, REPUBBLICA.IT, 15 novembre 2019

Chi ha superato gli "anta" non dimentica di certo le lunghe attese davanti alla tv fino alle fatidiche 19.20 quando su Rai1 era prevista una nuova puntata. Ogni serie durava qualche settimana, a volte un paio di mesi. Poi lasciava spazio alle successive.

mercoledì 13 novembre 2019

NATIVI DIGITALI E SCHIAVI DEL CONSUMISMO DI MASSA. REDAZIONE SCUOLA, Un millennial italiano su tre si fa influenzare dagli influencer | Nativi digitali? No, sprovveduti digitali, CORRIERE.IT, 13 novembre 2019

Saranno anche dei nativi digitali, i nostri figli, ma sono pure dei grandi ingenui digitali. Dopo lo spaccato - per nulla rassicurante - diffuso dall’ultima indagine internazionale sul livello di alfabetizzazione digitale dei teenager (solo due quattordicenni su 100 sono a prova di «fake news», bufale e scemenzaio vario in Rete), adesso arrivano i risultati di un sondaggio nostrano su quanto i millennials siano influenzabili dagli influencer. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma digitale Skuola.net su un campione di 7.500 ragazzi tra i 10 ed i 25 anni, un ragazzo su tre mangia pane e influencer tutti i giorni e il 57 per cento di loro si fida dei suoi guru digitali. Due su tre ne seguono più di 10 e 4 su 5 li guardano più volte al giorno.

domenica 10 novembre 2019

SOCIETA' ITALIANA E DROGA DIFFUSA. MALAGUTTI, SIRONI, Italia ed Europa sommerse dalla cocaina. Questa è la vera invasione, altro che migranti, L'ESPRESSO, 8 novembre 2019


Belin, mi dice: guarda che arriva anche il nostro carico il primo di novembre... cinque borse da 25... 125 chili in tutto... capisci com’è?». Massimo è nervoso: va bene gestire un ordine. 
Immagine dal sito de L'ESPRESSO

Ma due, e per committenti diversi poi, è troppo. Troppo lavoro illegale, troppe richieste di sbarcare cocaina. La storia di Massimo, operaio portuale di Genova, dipendente di una grande società di servizi, subissato da offerte da parte dei trafficanti di droga, racconta alla perfezione il boom del business della droga in Europa. La merce è troppa. È questa la vera, grande invasione che arriva dal mare. Mentre la politica e l’opinione pubblica si concentrano sugli sbarchi dei migranti, i carichi di cocaina bloccati nelle dogane del Vecchio Continente hanno fatto segnare un aumento senza precedenti: quest’anno il conto complessivo potrebbe sfiorare le 200 tonnellate, contro le 150 del 2018.

TG2 del 11-11-2019


martedì 5 novembre 2019

SOCIETA' E SUB-CULTURA. V. LINGIARDI, Non sei me, per questo ti temo, per questo ti odio, VOXDIRITTI.IT, 5 novembre 2019

Nuovi stili di comunicazione hanno rivoluzionato le nostre vite, hanno trasformato le nostre relazioni e interazioni, modificato i canali comunicativi, alterato il senso dello spazio e della distanza. L’inconsistenza e l’ubiquità dello spazio cibernetico, la sua capacità di moltiplicare e diffondere (di rendere “virale”) ogni nostro messaggio, trasformano, infatti, le community online nel (non) luogo privilegiato dove dar prova della propria esistenza (non necessariamente pensante) e prendere posizione su ogni argomento. Il senso della comunicazione sociale è cambiato in peggio e, sempre più spesso, porta con sé un ridimensionamento, se non una sopraffazione, persino un’eliminazione, dell’altro. La ricerca forsennata di popolarità e consenso ha stravolto le regole del confronto e del dialogo.


Siamo di fronte a una vera e propria “subcultura” che annuncia la propria neo-identità attraverso uno strumento di espansione (il web) che assume velocemente forme pandemiche e cronicizza in forme aggressive l’insofferenza e il disagio quotidiano. Si crea così una condivisione di significati basata sulla combinazione di elementi discorsivi pre-esistenti (etnia, genere, religione, ecc.), l’innesto di elementi contingenti (paure, ansie, fastidi), il suggello argomentativo dei fatti di cronaca (rapine, violenze, ecc.), che, volontariamente o no, finiscono per degradare e disumanizzare l’altro.
Vittorio Lingiardi è uno psichiatra e psicoanalista italiano, professore ordinario di psicologia dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma

sabato 2 novembre 2019

ANTROPOLOGIA. AMAZZONIA. MORTE DI UN LEADER INDIGENO. D. MASTROGIACOMO, Amazzonia, ucciso un altro leader indigeno: proteggeva la foresta, REPUBBLICA.IT, 2 novembre 2019

E’ l’ultima vittima di una strage continua, sistematica, preordinata e quasi sempre impunita. Si chiamava Paulo Paulino Guajajara ed era un leader indigeno di Araribóia, nella regione di Bom Jesus das Selvas, stato di Maranhão, nord del Brasile. Da due mesi era diventato uno dei tanti “Guardiani della foresta” che le comunità indigene hanno creato per pattugliare le foreste dell’Amazzonia e fare il lavoro che lo Stato centrale non fa.




SOCIETA' ITALIANA E INCIDENTI STRADALI. REDAZIONE, Incidenti stradali mortali: 111 nei primi nove mesi del 2019, 244 le vittime, REPUBBLICA.IT, 2 novembre 2019

BOLOGNA - Una strage senza fine, di strada in strada. Sono stati 111, con 244 vittime tra cui 6 bambini, gli incidenti plurimortali registrati in Italia nei primi nove mesi del 2019 dell'Asaps, l'Associazione dei sostenitori della Polstrada. Il conto non comprende quindi quello della scorsa notte in A13 nel Bolognese, con un'intera famiglia distrutta, né quelli di ottobre (in Sicilia e Calabria il bilancio più pesante).

Dei 111 schianti, 26 sono avvenuti lungo le autostrade, 75 su statali e provinciali, 10 nei centri abitati. Tra le vittime anche 39 stranieri. Sono stati 94 gli incidenti con 2 vittime, 13 quelli con tre, due con quattro e due con più di 4 decessi. Tre gli incidenti plurimortali causati di pirati della strada. In tre sinistri un conducente (nei casi in cui è stato possibile accertarlo) è risultato positivo all'alcol e in uno alla droga. In 92 episodi coinvolte autovetture, in 11 autocarri, in uno un pullman, in 7 moto, in 2 un velocipede e infine in 6 un pedone. Le regioni con il maggior numero di incidenti plurimortali nei primi nove mesi 2019 sono Puglia (14), Emilia-Romagna (13) e Lombardia (12).

mercoledì 23 ottobre 2019

SUICIDIO E DISOCCUPAZIONE. REDAZIONE, Sanità, sei arresti per finti corsi per operatori sanitari. Scoperta la truffa un giovane si suicida, REPUBBLICA.IT, 23 ottobre 2019

COSENZA - Dopo essersi accorto della truffa, si è suicidato uno dei giovani che avevano partecipato ai corsi per operatore sanitario rivelatisi finti, per i quali i carabinieri del Nas hanno arrestato stamattina sei persone. A rivelarlo, nel corso della conferenza stampa sull'operazione, é stato il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli. "Il giovane, disoccupato da anni - ha aggiunto Maresca - é stato sopraffatto dalla disperazione".

Le indagini dell'operazione "Ponzi" svolte dal Nas Carabinieri di Cosenza, sotto il coordinamento della procura, hanno portato all'arresto di sei persone che avrebbero organizzato numerosi finti corsi di OSS e OSSS (operatore socio sanitario ed operatore socio sanitario con formazione complementare). Sequestrati centinaia di titoli di studio ottenuti illegalmente e un'ingente somma di denaro.

SUICIDIO E CONFLITTO SOCIALE OGGI. C. BUSCEMA, Il suicidio come forma negativa del conflitto sociale, LE PAROLE E LE COSE, 22 ottobre 2019

 due impostori.
Occorre smettere di scontrarsi con essi,
non hanno alcuna importanza:
nessuno fallisce per davvero
e nessuno ha così tanto successo.
[Jorge Luis Borges, Non c’è nessuno allo specchio].
 
Ho cercato di essere una brava persona, ho commesso molti errori, ho fatto molti tentativi,
ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte.
[…] Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche,
stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri […], stufo di invidiare,
stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata,
stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie,
stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro,
di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.
Tutte balle […] Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro,
non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti,
non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile. […]
È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie,
privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.
Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. […]
Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere,
per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto,
cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile.
Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.
Di no come risposta non si vive, di no si muore.
[Michele (2017)].
Nel saggio intitolato “Non ricominciamo la guerra di Troia” – scritto negli anni tra i due conflitti mondiali, e con sullo sfondo il tragico clamore della guerra civile spagnola –, Simone Weil si faceva beffe del modo in cui il campo progressista pretendeva spiegare quel copioso tributo di vita che intere generazioni hanno ostinatamente continuato a offrire alla morte attraverso la loro partecipazione in massa alle guerre.

lunedì 14 ottobre 2019

TORNANO LE STRAGI DEL SABATO SERA. INCIDENTI STRADALI. C. NADOTTI, Incidenti stradali, ventitré morti in tre weekend: "Basta stragi, più controlli", REPUBBLICA.IT, 14 ottobre 2019

ROMA - Il più grande ha 40 anni, il più giovane 15: la maggior parte tra i 20 e i 24 anni, tutti ritornavano da una serata passata in un locale. Soltanto negli ultimi tre fine settimana, sono 23 i giovani morti in incidenti stradali, le auto in cui viaggiavano spezzate in due, o accartocciate contro un guardrail; alta velocità nonostante la pioggia, conducenti ubriachi o passeggeri senza cinture di sicurezza le circostanze che fanno aumentare il numero delle vittime.

giovedì 10 ottobre 2019

CRIMINI IN FAMIGLIA. PIETRO MASO E L'OMICIDIO DEI GENITORI NEL 1991. R. FRANCO, Pietro Maso si confessa in tv: alle origini della strage tra «Miami Vice» e un vuoto cosmico e amorale, CORRIERE.IT, 9 ottobre 2019

«Io ho ucciso»

«Don Johnson era il mio guru: così bello, così giovane, così pieno di vita, così diverso, così unico. Miami Vice proponeva una visione aperta, mai vista... il fascino di una Ferrari bianca, ecco la personalità». È anche in questo humus televisivo di edonismo travisato e mal compreso che Pietro Maso coltiva la folle, inumana e indicibile impresa per cui tutti lo conoscono. Uccidere i genitori — in modo brutale — per entrare in possesso della loro eredità. Lui è il ragazzo che decise di immolare non solo la sua vita al dio Denaro, l’unico «valore» in grado di fargli provare dei «sentimenti». E fa ancora più impressione sentirlo raccontare dalla sua stessa voce nell’intervista esclusiva che Pietro Maso ha concesso al Nove (Io ho ucciso, giovedì, ore 21.25).

DISLESSIA. GIORNATA MONDIALE. REDAZIONE, Dislessia, incompresi negli anni Ottanta applauditi adesso: storie di chi ce l'ha fatta, REPUBBLICA.IT, 9 ottobre 2019

Una serie tv che inizia con la brutta pagella di un bambino e finisce dopo 200 episodi con quello stesso bambino, oramai adulto, che si laurea e diventa insegnante. In mezzo anni di voti bassi e una diagnosi di dislessia che gli cambia la vita. Non la conoscete? In realtà è famosissima e molto probabilmente chi sta leggendo l'ha vista: I Robinson. Theo, l'unico figlio maschio della coppia, ha per anni problemi di apprendimento, si impegna ma i suoi voti non decollano fino a quando, proprio prima di gettare la spugna, scopre di essere dislessico e capisce finalmente cosa può fare per affrontare la sua differente capacità di decodifica del testo.

giovedì 19 settembre 2019

SOCIETA' E MITI D'OGGI. INFLUENCER. R. LUNA, Sulla Ferragni, gli influencer e i critici, REPUBBLICA.IT, 19 settembre 2019

Il piccolo trionfo del documentario di Chiara Ferragni nel primo giorno di programmazione (poco più di 50 mila persone di martedì, circa 500 mila euro di incassi, record per un film italiano nel 2019), può stupire solo chi non si è accorto di cosa è cambiato con i social media. O chi continua a ritenere un fenomeno passeggero gli “influencer” (parola orrenda, ok, ma persino il papa un giorno ha definito Maria “l’influencer de Dios”). Vediamo i fatti. C’è Chiara Ferragni che a partire da un blog di moda (The Blonde Salad), nel giro di qualche anno ha costruito una piccola azienda globale, forte di oltre 17 milioni di follower su Instagram, una piattaforma dove lei si muove come un pesce nel mare.

https://d.repubblica.it/moda/2019/09/19/news/checking_invoices_chi_e_l_influencer_mascherato_che_sta_facendo_impazzire_la_milano_fashion_week-4548147/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-F4

sabato 14 settembre 2019

ANTROPOLOGIA. AMAZZONIA. S. CERNUZIO, Amazzonia, il capo degli indigeni: “Le destre latinoamericane si uniscono alle potenze straniere per distruggerla”, LA STAMPA, 14 settembre 2019

QUITO (ECUADOR).«Oggi, noi indigeni, abbiamo tanti nemici». Il volto di Gregorio Díaz Mirabal, coordinatore della Coica - la Organizaciones Indígenas de la Cuenca Amazónica - sembra quello di un bambino se non fosse per le rughe che lo solcano. 
Immagine sal sito de LA STAMPA
https://www.gelestatic.it/thimg/KnKbEUcwhDitDegftu066rYhvWA=/fit-in/960x540/filters:format(webp)/https%3A//www.lastampa.it/image/contentid/policy%3A1.37463613%3A1568471337/mirabal.jpg%3Ff%3Ddetail_558%26h%3D720%26w%3D1280%26%24p%24f%24h%24w%3Df86848c

Rughe date dalle continue preoccupazioni di questa «lotta» in corso tra i popoli indios e gli «invasori» che depredano e violentano sistematicamente la loro terra, strappando via le loro radici e quindi la stessa vita. 

mercoledì 11 settembre 2019

L'INDUSTRIA DELLA FELICITA'. Contro la felicità. Intervista di David Broder a Edgar Cabanas e Eva Illouz, VOCI DALL'ESTERO, 29 agosto 2019

La felicità suona come una bella cosa. Non per nulla c’è un sacco di gente nel mondo che è pronta a vendercela. C’è un’industria con un giro di 12 miliardi di dollari all’anno che produce libri di auto-aiuto, conferenze, materiale audiovisivo, tutta roba che ci spiega quali sono i piccoli cambiamenti che tutti noi possiamo fare per raggiungere questa elusiva esistenza felice: dal visualizzare i nostri successi futuri al perdere peso o riordinare la nostra stanza.

giovedì 8 agosto 2019

CLASSI SOCIALI E PARTITI AL GOVERNO. G. ORO, G. GATTEI, Classi Sociali e Geometria del Governo Giallo-Verde, ECONOMIA E POLITICA, 18, 24 luglio 2019

1. Le classi sociali nell’emiciclo parlamentare.
La doppia ipotesi che muove questa indagine è che i partiti politici non sono altro che i “veicoli” con cui le classi sociali si contendono il potere politico nelle competizioni elettorali e che queste classi sono riconducibili, grossolanamente, alle denominazioni classiche di “borghesia”, “proletariato” e “ceti medi”. Naturalmente queste denominazioni andrebbero adattate al giorno d’oggi, così da distinguere la borghesia in industriale, agraria e finanziaria; il proletariato da chiamarsi meglio “salariato” o “classe operaia” (ma non certamente “classe subalterna”!); mentre i ceti medi risultano come un coacervo di strati sociali difformi in cui sono indistintamente compresi i “padroncini” (di fabbrica e di campagna), i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, e liberi professionisti) e gli impiegati sia privati che pubblici. E qui va ricordato lo sconcerto che ci prese quando, appena pochi anni dopo l’insorgenza operaia dell’autunno caldo, Paolo Sylos Labini osò documentare, statistiche alla mano, che l’Italia era un paese a maggioranza della “quasi classe” dei ceti medi invece che del proletariato: nel 1971 il 49,6% contro il 47,8% che nel 1983 era già passato al 54% contro il 42,7%[i].

LA SOCIETA' AUTOFAGA. INTERVISTA CON A. JAPPE. La società autofaga, SINISTRAINRETE, 5 agosto 2019

Anselm Jappe (Bonn, Germania, 1962) è un pensatore inclemente e vigoroso, allergico ad ogni argomento consolatorio e ai sotterfugi intellettuali. Da anni, insieme ad altri devianti da quella che è l'ortodossia marxista (Robert Kurz in Germania, Moishe Postone negli Stati Uniti, Luis Andrés Bredlow in Spagna) continua a mettere in discussione gli assiomi di una sinistra che negli ultimi decenni, secondo Jappe, è stata incapace di comprendere le trasformazioni del capitalismo . Per Jappe ed i suoi, il filo di Arianna che bisogna seguire, per poter decifrare lo spirito dell'epoca, è la cosiddetta "critica del valore": «Mentre il marxismo tradizionale si è sempre limitato a chiedere una diversa distribuzione dei frutti di questo modo di produzione, la critica del valore ha cominciato a mettere in discussione il modo stesso di produzione». [...] Il suo ultimo libro - "La Société autophage. Capitalisme, démesure et autodestruction", un esaustivo studio del meccanismo impazzito nel quale il sistema economico si è convertito, e su come il suo funzionamento ci stia portando a fare la fine di Erisittone. il re greco che finì per divorare sé stesso quanto arrivò al punto in cui non c'era più niente in grado di soddisfare il suo appetito - funziona come un'allegoria di una civiltà, la nostra, che, accecata dall'eccesso, si autodistrugge. Anselm Jappe, risponde qui alle domande che El Salto gli ha posto via e-mail.
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domenica 4 agosto 2019

SOCIETA' ITALIANA E COMPORTAMENTI GIOVANILI. A. PASQUALETTO, Corinaldo, i ragazzi pericolosi e indifferenti: «Se non era per i morti a Sfera facevo la collana», CORRIERE.IT, 3 agosto 2019

MODENA- Ugo spruzzava e, nella confusione, Andrea e Moez rubavano e fuggivano. A nascondere il bottino ci pensava Raffaele, che aveva anche il compito di individuare i locali giusti, le serate più affollate e dunque più redditizie. Ci pensava il «vecchio» con il suo «Compro oro» a riciclare colonnine, braccialetti e quant’altro di prezioso la banda riusciva ad arraffare. I ruoli venivano definiti prima dell’azione, ma potevano variare di volta in volta. Così, di sera e di notte. Di giorno, i più bighellonavano, ogni tanto spuntava un lavoretto, ma c’è anche un operaio e un parrucchiere. Cinque italiani, un marocchino, un tunisino, quasi tutti in qualche modo coinvolti in fatti di droga con piccoli precedenti per furto e reati contro il patrimonio. Abitano nel Modenese, fra San Prospero, Castelnuovo Rangone, Castelfranco Emilia, San Cesario sul Panaro, paesi di campagna distanti un pugno di chilometri l’uno dall’altro. Parola d’ordine: rubare.

giovedì 25 luglio 2019

INCIDENTI STRADALI E MORTI GIOVANILI. V. BORGOMEO, Incidenti stradali, la strage dei giovani, REPUBBLICA.IT, 25 luglio 2019

Doccia gelata, ennesima, in fatto di sicurezza stradale: nel 2018, secondo i dati appena diffusi dal rapporto Aci-Istat, l'obiettivo Ue 2020 sarà sicuramente mancato dall'Italia: dovevamo arrivare a circa 2000 vittime e invece siamo ben oltre i 3000 lenzuoli bianchi stesi ogni anno sull'asfalto.

sabato 20 luglio 2019

FILOSOFIA. LA MORTE DI A. HELLER. A. TARQUINI, Morta Agnes Heller filosofa ungherese, intellettuale tra le più influenti del Novecento, REPUBBLICA.IT, 19 luglio 2019

Sopravvissuta ad Auschwitz, perseguitata sotto il comunismo, poi estromessa dall'università e diffamata dal regime sovranista di Viktor Orbán, Agnes Heller è stata per generazioni, nel secolo scorso e in questo secolo, la massima grande dame e il cervello di punta del pensiero critico e della sfida lucida e senza paura a ogni totalitarismo e ad ogni autocrate. Da poco aveva compiuto 90 anni, era sana e lucida, vivacissima e pronta a nuovi eventi pubblici, anche in Italia. È andata a fare una nuotata nel lago Balaton ma non è tornata, gli amici l'hanno attesa invano a riva poi la polizia ha trovato il suo corpo. Forse arresto cardiaco, l'annegamento è probabile.

giovedì 18 luglio 2019

CONSUMISTI PERCHE' SFRUTTATORI. M. PATUCCHI, Siamo tutti "consumati" : in un libro gli effetti della recessione su lavoratori del commercio e consumatori, REPUBBLICA.IT, 18 luglio 2019

ROMA - 'Arrivederci e grazie'. Ormai non ci facciamo neppure più caso a quella scritta, minuscola, in fondo agli scontrini della nostra spesa. Una gentilezza che si è trasformata in involontaria provocazione. Il segno di un conflitto d'interessi che ciascuno di noi incarna nella propria doppia essenza di consumatore e lavoratore. 'Arrivederci e grazie', ognuno per sé. Ma se ci fermassimo un solo attimo a riflettere, scopriremmo che non è proprio così: ce ne torniamo a casa come consumatori soddisfatti, quasi orgogliosi, di aver fatto lo shopping tanto agognato. Sempre più spesso di aver risparmiato. 

UNA SOCIETA' DI DEPRESSI E DI FRUSTRATI. BOOM DI PSICOFARMACI. REDAZIONE, I farmaci più usati? Servono a migliorare umore e sesso, REPUBBLICA.IT, 18 luglio 2019

I farmaci con ricetta più usati sono quelli che servono a migliorare umore e sesso:  antidepressivi, contraccettivi e quelli per la disfunzione erettile. A fotografare la spesa degli italiani in farmacia è il rapporto Aifa relativo al 2018 che parla di ben 29 miliardi tra pastiglie, bustine, boccette, per 482 euro a cittadino.
Nel 2018 sono state consumate complessivamente 1.571,5 dosi di medicinali al giorno ogni 1000 abitanti, il 72,3% delle quali erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mentre il restante 27,3% è relativo a dosi di medicinali acquistate dal cittadino (acquisto privato di classe A, classe C con ricetta e automedicazione).

giovedì 20 giugno 2019

LAVORI OGGI. CALL CENTER. MILANO. A. CRISPINO, Nel call center di Milano che non trova operatori a 1200 euro al mese «Colpa del reddito di cittadinanza e del modello Ferragni» , CORRIERE.IT, 18 giugno 2019

Non è un call center di quelli classici che offrono promozioni telefoniche, si occupa di gestione e recupero crediti societari. Per lavorarci occorre una laurea in materie giuridiche o economiche e capacità relazionali. Nell’open space di Corsico, periferia di Milano dove ha sede la Goodman & Marshall, su venti postazioni ne troviamo occupate solo la metà. L’amministratore delegato, Riccardo Terrana, non riesce a trovare impiegati. Pur offrendo un contratto da novecento euro netti il primo mese e di mille e duecento già al quarto mese con assunzione a tempo indeterminato, ogni volta che fissa i colloqui non si presenta nessuno. Motivo principale: la sede di lavoro è a Corsico, troppo lontana dal centro di Milano. In effetti, la distanza dalla Modonnina è di dieci chilometri e richiede un tempo di percorrenza di circa trenta minuti. 

domenica 16 giugno 2019

SOCIETA' ITALIANA SENZA PARI OPPORTUNITA'. M. CORBI, La vita non è una gara ad armi pari e la burocrazia non aiuta chi parte indietro, LA STAMPA, 16 giugno 2019

Salve, sono Arianna Lo Giudice. 
Sono nata il 3 ottobre 1994 /10/1994, ad Augusta, in provincia di Siracusa. Sono orfana di entrambi i genitori, mio padre è morto il 7 marzo 2000 invece mia madre è morta di cancro il 7 novembre 2017. Vivo con mia sorella in una casa di proprietà grazie a Dio, lei lavora presso un privato ma lo stipendio è troppo poco per sopravvivere tutto il mese. Vi ho scritto in primis perché vorrei capire se ci sono aiuti in Italia (Paese democratico) per persone come me, visto e considerato che mi sembra si siano erogati bonus per tutti tranne per orfani di entrambi i genitori che non siano dipendenti pubblici. Ma credo che la mia situazione sia considerata non degna di considerazione. Io ce la sto mettendo tutta. Frequento Giurisprudenza a Messina, sono al primo anno fuori corso e se tutto va bene mi dovrei laureare entro l’anno.

venerdì 14 giugno 2019

SOCIOLOGIA POLITICA. DOPO LE ELEZIONI EUROPEE. SOCIETA' E POLITICA CONTEMPORANEA IN CRISI. M. MAGATTI, Realismo e ambizione per fermare il declino, CORRIERE.IT, 13 giugno 2019

E' diventato ormai un leitmotiv il riconoscimento della distanza venutasi a creare tra quello che pensano le classi dirigenti e benestanti (persone istruite e economicamente stabili) e i nuovi ceti popolari (anziani, giovani che non riescono a entrare nel mercato del lavoro, abitanti delle periferie e della provincia, ex-classe media impoverita, working poors). Ci sono molte varianti di questa frattura. Ma non si può capire la fase attuale senza fare riferimento a tale questione. In fondo, ciò a cui stiamo assistendo è la risposta da parte dei diversi Paesi alla lunga e irreversibile trasformazione socio-economica iniziata dopo il 2008.

ANSIA E INTELLIGENZA. D. DI DIODORO, Sei un tipo ansioso? Probabilmente sei anche più intelligente, CORRIERE.IT, 14 giugno 2019

Esiste una connessione fra ansia e ansia e livello di intelligenza. Probabilmente il legame risiede nella capacità di riuscire a intuire le possibili conseguenze negative delle situazioni e delle proprie azioni. Chi è più intelligente si preoccupa maggiormente del futuro, anche perché tende anche a rielaborare pensieri e accadimenti passati, come se volesse trarne un insegnamento per fare previsioni più affidabili rispetto a quanto potrà accadere. Tuttavia, secondo quanto indicano Alisa Williams della School Psychology dell’University of Maryland e Pauline Prince dell’Anne Arundel County Public Schools di Annapolis, in un articolo pubblicato sulla rivistaApplied Neuropsychology Child , alla fine l’ansia forse aiuta sì a prevedere il futuro, ma incide negativamente sui compiti da eseguire, così che alla fine la sua azione non è del tutto positiva.

martedì 11 giugno 2019

PSICOANALISTI E DECRETO SICUREZZA. AIPSI, Psicanalisti contro le pistole facili, IL MANIFESTO, 30 aprile 2019

L’Associazione Italiana di Psicoanalisi (AIPsi) esprime la sua convinta inquietudine per le modifiche di recente apportate alla legge relativa alla legittima difesa.

domenica 9 giugno 2019

INSEGNANTI IN FUGA DALLA SCUOLA. L'OPINIONE DI SCOTTO DI LUZIO. M. IMARISIO, Gli insegnanti che si arrendono e la solitudine in cattedra, CORRIERE.IT, 8 giugno 2019

(...) Come siamo potuti passare degli austeri maestri di Collodi e dal maestro Manzi a questo stato di prostrazione? Adolfo Scotto Di Luzio, docente di storia della pedagogia e delle istituzioni culturali all’università di Bergamo, considerato oggi uno dei massimi studiosi della scuola italiana, ha una tesi. E per dimostrarla parte da un passo del messaggio inviato dal ministro Marco Bussetti a un convegno sul ruolo dell’insegnante nella società liquida che si è svolto a Roma lo scorso ottobre. «In un sistema integrato con il mondo del lavoro, la scuola non deve essere un luogo fatto solo per studiare, ma anche per conoscere se stessi» diceva l’attuale titolare del Miur.
«Appunto» ribatte Scotto Di Luzio. «Nelle tre famose “I” della riforma Moratti, due lettere su tre stavano per impresa e informatica. Tutte le leggi e le direttive approvate negli ultimi anni vanno in direzione di una scuola di formazione, conforme alle esigenze del lavoro. Storia, filosofia, letteratura, persino la matematica, non contano più. Tutto quello che i docenti sanno, non vale nulla. La loro perdita di ruolo e di prestigio comincia con questa impostazione condivisa da ogni forza politica. Tutte le riforme che si sono susseguite negli anni portano a questo modello di scuola che potremmo definire confindustriale, e sono sempre state concepite in modo ossessivo contro gli insegnanti, considerati portatori di un sapere vecchio e inutile, non aggiornati, e additati come ultimi depositari di privilegi ingiustificati. La conseguenza è un’istruzione lasciata al mercato, alle risorse dei singoli. La famiglia abbiente del Meridione spedisce il figlio a Milano, mentre la famiglia milanese lo manda a Londra. Vince chi ha la possibilità di comprare una scuola migliore. La politica ha deciso di non affrontare la questione, riempiendosi la bocca solo di tecnologie in classe, lasciando fare al mercato. Fino agli anni Novanta l’insegnante sapeva bene quale era il suo compito. Oggi, a domanda, non sa cosa rispondere». La difesa corporativa non si addice a Scotto Di Luzio. «Gli insegnanti italiani hanno interiorizzato questa tendenza al ribasso». Nella sua carriera di docente delle scuole di specializzazione, racconta di trovarsi spesso di fronte ad aspiranti professori che studiano sui riassunti, su Google, come i loro studenti. «Non è colpa loro, ma la preparazione dei giovani docenti ormai è parte del problema. Come se ci fosse un rassegnato adeguamento alla propria perdita di identità».

NEUROSCIENZE CANCELLARE I BRUTTI RICORDI DAL CERVELLO. REDAZIONE, Forse possibile “manipolare” il cervello per cancellare i brutti ricordi, LA STAMPA, 7 giugno 2019

Manipolare il cervello per cancellare l’angoscia di un brutto ricordo. E’ lo scenario che si apre grazie a uno studio americano. Un esperimento condotto sui topi, ma definito promettente per future applicazioni sull’uomo nella terapia di depressione, ansia e stress post traumatico.

INSEGNANTI IN FUGA DALLA SCUOLA. M. IMARISIO, Gli insegnanti che si arrendono e la solitudine in cattedra, CORRIERE.IT, 8 giugno 2019

«Caro professore, dovrebbe imparare a comportarsi da adulto». L’ultimo ricordo che porterà con sé è l’ennesimo colloquio a distanza con una madre scontenta del voto preso da suo figlio. «L’ho preparato di persona, era in grande forma, quindi la colpa non è sua» gli ha scritto la signora su WhatsApp, aggiungendo che se «almeno 15 alunni su 26» hanno una media bassa nella sua materia, il problema non sono loro. Ma è lui. Paolo Galli da Varese, ciclista amatoriale, insegnante di un liceo milanese, ultima tappa di un percorso che lo ha visto a lungo precario, docente di sostegno, e infine, negli ultimi dodici anni, «immesso in ruolo».

SOCIAL NETWORK. UNA RICERCA BLOGMETER. S. COSIMI, Social network, li usiamo per ficcare il naso. E le storie sono ormai una febbre: 1 su 3 le preferisce ai post, REPUBBLICA.IT, 6 giugno 2019

PER QUALE ragione amiamo così tanto i social network, gli influencer, le storie degli amici come dei vip? E come sono cambiati i nostri atteggiamenti negli anni? La pubblicità ci dà fastidio oppure orienta i nostri gusti? I punti, secondo l’ultima analisi di Blogmeter, leader in Italia nei servizi dedicati all’ecosistema dei social media, sono due: da una parte la nostra presenza sui social definiti “di cittadinanza”, dall’altra il ricorso saltuario quelli “funzionali”. I primi sono anzitutto Facebook, poi YouTube e Instagram. Sono quelli che usiamo più volte alla settimana e che contribuiscono a definire le nostre identità di relazione. In questa sfera rientrano anche le chat come WhatsApp, Messenger e Telegram. Al contrario, i social funzionali come TripAdvisor o Skype sono quelli su cui si transita più di rado, in virtù di un bisogno specifico (trovare il ristorante giusto, organizzare una videochiamata internazionale e così via). Infine ci sono i social che Blogmeter definisce “giovani (il fenomeno TikTokSnapchat e WeChat, in realtà non così diffuso in Italia) che pur avendo una discreta penetrazione nella popolazione generale, non hanno ancora una connotazione in grado di piazzarli nell’una o nell’altra categoria. Sembrano più che altro piattaforme generazionali. E questo, in effetti, sono.

sabato 8 giugno 2019

SOFFERENZA PSICHICA E CURA. CONVEGNO DI PSICOANALISI. F. BORRELLI, Solo alla psicoanalisi sta a cuore il senso della sofferenza mentale, IL MANIFESTO, 5 giugno 2019

Da anni, ormai, della sofferenza mentale si è impossessato un ingegnoso mercato, che punta sulla idealizzazione delle neuroscienze e sugli effetti delle terapie cognitiviste, entrambe perfettamente sintonizzate con l’individualismo contemporaneo e il tempo della fretta. La cacciata in esilio del senso ha colonizzato il senso comune: non è un gioco di parole, è precisamente quanto è avvenuto in coincidenza con ciò che Alain Ehrenberg chiama, nel suo ultimo libro – La meccanica delle passioni (Einaudi, 2019) – l’avvento di un uomo nuovo: «l’uomo neurale».

domenica 2 giugno 2019

SOCIETA' ITALIANA E FAMIGLIA. INTERVISTA CON M. AMMANITI. A. POLITO, Massimo Ammaniti: «Violenze e social, ecco la società senza genitori, CORRIERE.IT, 2 giugno 2019

Professore Massimo Ammaniti, ci aiuti. Qui c’è bisogno di uno psicanalista. Che sta succedendo nelle famiglie italiane? Un tempo, neanche troppo tempo fa, eravamo campioni mondiali di familismo, la famiglia era al centro di tutto, nel bene dell’accudimento amorevole che dura una vita, dei legami di solidarietà e di affetto; e anche nel male del familismo amorale, del nepotismo, del paternalismo. Oggi invece della famiglia si parla solo in campagna elettorale e nella cronaca nera, perché dalle famiglie provengono alcune tra le storie più dolorose e ripugnanti.

domenica 26 maggio 2019

LA SOCIETA' OGGI FRA SOLITUDINE RABBIA E DEPRESSIONE. M. MAGATTI, Solitudine e fatica di vivere: la nuova minaccia globale, CORRIERE.IT, 29 aprile 2019

Se è il World Economic Forum nel suo Global Risk Report 2019 a inserire la questione della «sostenibilità umana» tra i principali rischi a cui sono esposte le società contemporanee c’è davvero da riflettere e preoccuparsi. 

mercoledì 15 maggio 2019

STUDIO SUL BENESSERE DEGLI STUDENTI NEL MONDO. DATI OCSE PISA. FREGONARA, RIVA, Ansiosi, mammoni e iperconnessi Ritratto degli studenti italiani CORRIERE.IT, 15 maggio 2019

Gli studenti italiani sono poco motivati ma troppo ansiosi. Almeno rispetto ai loro coetanei degli altri Paesi. A dirlo è la rilevazione Pisa-Ocse 2015 che ha posto una serie di domande a carattere psicologico-attitudinale agli studenti di tutto il mondo. Il quadro che ne esce è variegato, ma l’Italia si distingue per una motivazione degli studenti molto bassa, che si traduce in una differenza pressoché nulla nella performance scolastica dei ragazzi motivati e di quelli meno interessati alla scuola.

https://www.corriere.it/scuola/secondaria/cards/ansiosi-mammoni-iperconnessi-ritratto-studenti-italiani/quindicenni-ansia_principale.shtml

domenica 12 maggio 2019

MESTIERI USURANTI A SCUOLA. UNA RICERCA CGIL. C. ZUNINO, Maestre d'infanzia, mestiere usurante: "Metà soffre di disturbi psichici", REPUBBLICA.IT, 11 maggio 2019

Dice una ricerca della Cgil, che non a caso si chiama "Abbi cura di te", che la metà delle maestre d'infanzia italiane ha la schiena dolorante e la stessa aliquota ha subito l'aggressione verbale di un genitore di un alunno. Sono al centro dell'attenzione sociale, le maestre d'asilo, per i troppi episodi di violenza sui bambiniregistrati nelle utliem stagioni. Su questa trama da tempo la Lega ha impostato una battaglia - le telecamere in tutte le scuole materne - trovando nel Decreto sblocca cantieri un'idea di finanziamento nel corso degli anni: all'emendamento specifico si è allineato anche il Pd, che pure in passato aveva mostrato ampie riserve sulle telecamere negli istituti d'infanzia.

lunedì 6 maggio 2019

SOCIETA' ARABE VERSO LA MODERNITA'. R. MENICHINI, Iperconnessi, disoccupati, stufi della religione: lo dice l'Arab Youth Survey 2019, REPUBBLICA.IT, 6 maggio 2019

Giovani, iperconnessi, disoccupati. Ma soprattutto, stufi della religione. La “generazione Z” del mondo arabo condivide con i coetanei del resto del mondo le stesse preoccupazioni e abitudini: poco lavoro, costo della vita e soprattutto degli alloggi che costringe a rinviare sempre di più l’autonomia, social network onnipresenti e fonte pressoché unica di comunicazione e informazione.

lunedì 29 aprile 2019

MENTE CERVELLO NEUROSCIENZE. E. DUSI, L'apparecchio che riproduce la "voce del cervello", REPUBBLICA.IT, 24 aprile 2019

La voce, in questo caso, non viene dal cuore, ma direttamente dal cervello. Per ridare la parola a chi è rimasto paralizzato, oggi con fatica si leggono i movimenti delle pupille o si catturano le più flebili contrazioni dei muscoli facciali. La velocità, quando va bene, raggiunge le 10 parole al minuto. In una persona normale sono 150. Uno Stephen Hawking del futuro potrebbe invece usare lo strumento descritto oggi su Nature: un apparecchio che raccoglie i “sussurri” del cervello. Non si parla di lettura del pensiero: siamo ben lontani. Ma di sensori che captano gli impulsi elettrici che il cervello produce quando mette in moto l’apparato fonatorio. Sono i comandi che articolano i muscoli di labbra, mandibola, lingua e laringe. Vengono prodotti nella testa anche quando una paralisi impedisce il movimento effettivo della bocca. I ricercatori dell’università della California a San Francisco li hanno registrati e hanno costruito il primo sintetizzatore vocale capace di raccogliere direttamente la “voce” dei neuroni, trasformandola in suono.

venerdì 26 aprile 2019

ETOLOGIA. GORILLA UOMINI E IMITAZIONE. C. SEVERGNINI, Il selfie dei Gorilla, il ranger spiega come è nata la foto virale, CORRIERE.IT, 26 aprile 2019

Lo hanno soprannominato subito“Gorilla selfie”: in primo piano c’è un ranger, alle 
sue spalle due gorilla che sembrano in posa, con lo sguardo dritto in camera e le mani dietro la schiena. L’autore dello scatto, Mathieu Shamavu, lo ha condiviso sui social con la scritta «Un altro giorno in ufficio». Nel giro di pochi giorni la foto era diventata virale, soprattutto per la divertente posa dei due animali. Ma la storia dietro a questo selfie unico, raccontata dallo stesso Shamavu, è un amaro promemoria di quanto precaria sia la sopravvivenza dei gorilla di montagna.

sabato 20 aprile 2019

REPORTAGE ANTROPOLOGIA. P. DEL RE, Le ultime tribù - Reportage dall'Etiopia: "Così clima e turismo di massa distruggono una cultura", REPUBBLICA.IT, 20 aprile 2019

Lungo il fiume Omo, nel sud dell'Etiopia, vive dalla notte dei tempi una ventina di tribù, oggi funestate dal cambio climatico che crea siccità, carestie o piogge furibonde finora sconosciute a quelle latitudini. 



Attraverso le nuove strade costruite dai cinesi per sfruttare i loro mega-zuccherifici, gli Hamer, i Dassanech, gli Arbore, i Bodi e gli altri sono anche minacciati da un turismo che si fa sempre più massa, che a loro lascia solo pochi spicci perché il grosso finisce nelle tasche degli operatori turistici. A velocità da primato, la modernità sta spazzando via la loro straordinaria cultura.
GUARDA Il reportage 'Le ultime tribù' dal sud dell'Etiopia.