lunedì 22 dicembre 2014

PERSONE UMANE E PERSONE NON UMANE. F. CERUTTI, Argentina, l’orango Sandra è una “persona non umana” e ha diritto di essere libera, LA STAMPA, 22 dicembre 2014

L’orango Sandra ha diritto di essere liberata dallo zoo argentino in cui vive. È la conseguenza della sentenza di una Corte di giudici che ha riconosciuto la scimmia come “persona non umana” illegittimamente privata della sua libertà.  



Nel mese di novembre gruppi di attivisti per i diritti animali avevano presentato una petizione per sostenere l’«habeas corpus» a nome di Sandra. Un documento che normalmente viene usato per contestare l’illegittima detenzione di una persona. 

La corte ha considerato Sandra, nata in cattività in Germania e trasferita 20 anni fa in Argentina, come persona “non umana” con diritti fondamentali da tutelare. Ora l’orango di 29 anni, salvo capovolgimenti di sentenza dovuti a possibili ricorsi, dovrebbe finalmente lasciare lo zoo di Buenos Aires per continuare a vivere più in libertà in un santuario per animali. 

Quella presa in Argentina è una « sentenza storica che potrebbe aprire la strada ad ulteriori azioni legali non solo per altri grandi scimmie - spiega a La Nacion Paul Buompadre, avvocato per l’Afada (Association of Officials and Lawyers for Animal Rights) -, ma anche per altri esseri senzienti ingiustamente e arbitrariamente privati della loro libertà negli zoo, circhi, parchi acquatici e laboratori scientifici». 

Solo poche settimane fa, in un’analoga situazione, un tribunale statunitense non aveva riconosciuto lo status di “persona” allo scimpanzé Tommy, negandogli di fatto i diritti e le tutele previste per l’«habeas corpus».  
Nel 2011 la Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) aveva intentato una causa contro il gestore del parco marino Seaworld relativamente a cinque orche catturate e detenute “in schiavitù”. La causa però venne respinta da un tribunale di San Diego. 

Ora lo zoo di Buenos Aires ha 10 giorni lavorativi per ricorrere in appello. Il portavoce della struttura non ha rilasciato dichiarazioni, mentre ha parlato Adrian Sestelo, biologo dello zoo: «Gli oranghi sono per natura animali calmi e solitari. Si uniscono agli altri solo per riprodursi e per prendersi cura degli esemplari giovani - spiega l’uomo al quotidiano La Nacion -. Quando non si conosce la biologia di una specie, si rivendica senza motivo abusi e sofferenze, stress e depressioni, perché l’errore che si fa più comunemente è quello di umanizzare il comportamento degli animali».

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