venerdì 13 novembre 2015

SONDAGGIO SUGLI ADOLESCENTI IN ITALIA OGGI. F. SIRONI, Senza prospettive e pronti a scappare: ecco gli adolescenti italiani del 2015, L'ESPRESSO, 12 novembre 2015

vogliono andarsene dall'Italia, pensano che in futuro saranno meno felici dei loro genitori, snobbano completamente i partiti. E indicano la famiglia come il valore più importante. Sono i giovanissimi dai 14 ai 18 anni, protagonisti del sondaggio realizzato dall'istituto Demopolis in esclusiva per l'Espresso.



Nell'inchiesta l'Espresso racconta i sogni, la morale, le idee, le speranze e le paure dei teenager del 2015, mettendoli a confronto con quelli del 1983 . Attraverso un sondaggio statistico realizzato nell'aprile di allora, e riproposto con poche modifiche ai ragazzi di oggi.

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Il volto della generazione che emerge dall'indagine è una sorpresa amara. Per l'Italia. Perché da qui 4 teenager su 10 vorrebbero fuggire: erano soltanto l'11 per cento trent'anni fa. Per gli adolescenti del duemila sembra finito il futuro, qui: non lo vedono all'orizzonte né nel lavoro né negli ideali. Resta solo il presente. Un presente spalancato dalla globalizzazione e dalla voglia di viaggiare, ma in cui loro preferiscono non perdersi, rifugiandosi piuttosto nel proprio, nella casa, nelle coordinate del privato-sopra-tutto. Famiglia, matrimonio, fedeltà e verginità ricompaiono infatti come parole di riferimento. La cultura perde punti. Ne guadagna il sesso.



Dal sipario esce invece del tutto la politica, affossata nel disinteresse con la sola eccezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le personalità a cui guardano i ragazzi arrivano piuttosto dal mondo dello sport e dello spettacolo, con Maria de Filippi, Valentino Rossi e Fedez sul podio dei volti noti che ispirano più fiducia fra i teen.

In questo magma di infelicità, disillusione e sete di fuga emerge però anche un nucleo di domande grezze, una spinta al cambiamento ancora irrisolta: dalla voglia di “riformare in molti aspetti la società italiana” assai maggiore adesso rispetto a quella fotografata nel 1983, alla multiculturalità di fatto (il 62 per cento dei ragazzi ha amici sia italiani che stranieri) che non trova spazio nelle istituzioni.

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