giovedì 25 novembre 2021

EPIDEMIE PANDEMIE AUTO-ESTINZIONE DEL VIRUS. A. STINGI, Coronavirus estinto in Giappone per le troppe mutazioni? Scientificamente improbabile, REPUBBLICA, 25 novembre 2021

 l Giappone è passato da essere uno degli stati più colpiti dalla Covid19 la scorsa estate ad avere praticamente zero casi in autunno. Alcuni scienziati giapponesi hanno ipotizzato che il virus si sia suicidato o 'auto estinto'.  Cosa potrebbe spingere un virus infettivo come il Sars-CoV2 ad auto estinguersi? Secondo i ricercatori nipponici un numero incontrollato di mutazioni avrebbe portato al cosiddetto collasso mutazionale, dall'inglese 'mutational meltdown'. Sappiamo che ogni volta che il virus infetta inizia un processo di replicazione molto intenso, durante questi miliardi di replicazioni accumula mutazioni. In media ogni particella virale, o virione, può avere tre mutazioni, moltissime di queste sono neutre o deleterie rappresentando uno svantaggio per quel virione. In alcuni rari casi può succedere che alcune mutazioni conferiscano invece delle caratteristiche positive e lo rendano più adatto all'ambiente. In quel caso il singolo virione ha un vantaggio rispetto agli altri e diventa il dominante, col tempo inizia a "sostituire" le forme virali precedenti facendo evolvere il virus. Alcune mutazioni si sono 'fissate' e hanno creato le attuali varianti, Alfa, Beta, Delta etc, ne hanno aumentato l'infettività o la capacità di legarsi ai recettori umani (usati come porte di ingresso). Insomma perché una mutazione venga mantenuta deve avere un ruolo nell'ecologia virale.


Lo studio Giapponese prova a spiegare il recente e apparentemente stabile crollo dei contagi giapponesi evocando la teoria del collasso mutazionale: questa teoria prevede che in determinate condizioni un virus possa mutare al punto di accumulare diverse mutazioni deleterie che lo portano a danneggiare se stesso fino alla sua stessa estinzione. Questa teoria fino ad oggi non è mai stata osservata in ambiente naturale per virus a RNA, HIV ad esempio muta molto di più di SARS-COV-2 e non è mai giunto al collasso mutazionale.

La teoria prevede l'assenza della ricombinazione per poter funzionare. Cosa si intende per ricombinazione? La ricombinazione è un evento genetico che può accadere quando due virus parenti infettano contemporaneamente lo stesso soggetto e si scambiano del materiale genetico di tra di loro. È di poche settimane fa la notizia che questo fenomeno è stato osservato anche per Sars-CoV2, infatti sono stati trovati 'pezzetti' di diverse varianti in un virus e anche dei 'pezzetti' di genoma umano. Quindi la ricombinazione è un'altra arma a disposizione del virus per poter cambiare il suo genoma e il fatto che il virus possa ricombinare non depone a favore della teoria Giapponese.

La teoria Giapponese sull'autoestinzione del virus è interessante da un punto di vista scientifico e va assolutamente approfondita ma per il momento il crollo dei casi giapponesi può essere spiegato con elementi comprovati e noti: vaccini e misure. Oltre il 75% della popolazione giapponese è vaccinata con vaccini a mRNA molto efficaci, inoltre l'uso dei dispositivi di prevenzione individuale è altissimo. In Giappone vi è usanza di usare la mascherina nei periodi invernali o nei luoghi affollati da prima della Covid19. Vanno inoltre ricordate le imponenti misure di sicurezza messe in atto per i giochi olimpici, osservando i dati sulla mobilità Giapponese si nota un crollo degli spostamenti dopo le olimpiadi.

TAKE HOME MESSAGES:

1) I virus a RNA (come il Sars-CoV2) mutano in continuazione, le mutazioni dannose vengono generalemente perse, mentre quelle 'utili' al virus vengono mantenute e trasmesse creando nuove varianti

2) Teoricamente è possibile che  un virus possa mutare al punto di estinguersi da solo, perché questo avvenga il virus dovrebbe essere isolato e incapace di ricombinare . Non è il caso di SARS-Cov-2

3) Il crollo dei contagi in Giappone si può spiegare con una efficiente campagna vaccinale e una altissima aderenza alle misure di prevenzione individuali

4) E' fondamentale continuare a studiare l'evoluzione del virus per poterne comprenderne meglio la biologia

Con la collaborazione di Luca Cozzuto, bioinformatico e biotecnologo senior del CRG (Barcellona, Spagna) e Francesco Di Lauro, epidemiologo presso l'università di Oxford

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