venerdì 9 dicembre 2022

SELFIE E CHIRURGIA PLASTICA IN AUMENTO. LONGO B., Il Covid ha aumentato il ricorso alla chirurgia plastica: diffidate di social e influencer, IL FATTO, 8.12.2022

 Il 2022 giunge al termine e, nonostante le misure preventive e il distanziamento sociale, il Covid è ancora presente nella nostra vita quotidiana.

Uno dei tanti settori in cui l’emergenza legata al Covid ha determinato dei grandi cambiamenti è il campo della chirurgia plastica estetica. Istintivamente, si potrebbe pensare che il numero degli interventi sia diminuito, ma non è così! Molti pazienti che avevano preso in considerazione l’idea di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica hanno sfruttato infatti le misure di distanziamento adottate durante il periodo pandemico come opportunità per sottoporsi a procedure di chirurgia estetica. Lavorare da casa ha reso più facile il recupero dagli interventi, senza doversi preoccupare di tornare in ufficio con lividi o cicatrici visibili.

Il 2022 giunge al termine e, nonostante le misure preventive e il distanziamento sociale, il Covid è ancora presente nella nostra vita quotidiana.

Uno dei tanti settori in cui l’emergenza legata al Covid ha determinato dei grandi cambiamenti è il campo della chirurgia plastica estetica. Istintivamente, si potrebbe pensare che il numero degli interventi sia diminuito, ma non è così! Molti pazienti che avevano preso in considerazione l’idea di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica hanno sfruttato infatti le misure di distanziamento adottate durante il periodo pandemico come opportunità per sottoporsi a procedure di chirurgia estetica. Lavorare da casa ha reso più facile il recupero dagli interventi, senza doversi preoccupare di tornare in ufficio con lividi o cicatrici visibili.

Il 2022 giunge al termine e, nonostante le misure preventive e il distanziamento sociale, il Covid è ancora presente nella nostra vita quotidiana.

Uno dei tanti settori in cui l’emergenza legata al Covid ha determinato dei grandi cambiamenti è il campo della chirurgia plastica estetica. Istintivamente, si potrebbe pensare che il numero degli interventi sia diminuito, ma non è così! Molti pazienti che avevano preso in considerazione l’idea di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica hanno sfruttato infatti le misure di distanziamento adottate durante il periodo pandemico come opportunità per sottoporsi a procedure di chirurgia estetica. Lavorare da casa ha reso più facile il recupero dagli interventi, senza doversi preoccupare di tornare in ufficio con lividi o cicatrici visibili.

Quando la gente ha iniziato a uscire di casa, si è resa subito conto dei chili di troppo, determinando così un’aumentata richiesta di interventi di liposuzione e liposcultura. Inoltre, poiché la chirurgia plastica continua a essere sempre meno stigmatizzata e più discussa pubblicamente, un numero sempre maggiore anche di uomini ha iniziato a sottoporsi agli interventi di rinoplastica, blefaroplastica e correzione della ginecomastia.

Insomma, grazie al tempo libero guadagnato durante il lockdown e allo smodato accesso ai social media, molti sono entrati spesso in conflitto con l’immagine del proprio volto e del proprio corpo anche favoriti dal facile accesso a informazioni sul web che pubblicizzano cambiamenti di immagine con meravigliosi risultati. Uno studio ha messo in evidenza che il 95% delle persone si documenta sui social prima di effettuare una visita con il chirurgo plastico estetico. Il 64% delle donne consulta il web per decidere se sottoporsi a una mastoplastica additiva, e il 41% per scegliere clinica e chirurgo. Inoltre, il 50% mette a confronto gli specialisti tra loro attraverso Instagram e altri social media, anche sulla base delle sempre più numerose (e non sempre veritiere) foto del ‘prima’ e ‘dopo’.


A complicare la situazione ci sono influencer, beauty advisor e promoter che dispensano consigli, orientando le scelte verso cliniche e chirurghi. Purtroppo, tutto questo ha determinato spesso una mercificazione della chirurgia plastica, con il risultato che sempre più pazienti vengono indotti a sottoporsi ad interventi spesso non davvero necessari. È importante sentirsi bene con se stessi, ma gli interventi chirurgici hanno rischi e complicanze che devono attentamente essere valutati e discussi con i pazienti.

Bisogna diffidare dalla facile chirurgia e delle loro fantastiche offerte. Occorre rivolgersi a medici qualificati che non offrono mai visite gratuite. La prima visita si paga perché la consulenza di un medico specialista è frutto di un lungo processo formativo, anni di continuo studio e aggiornamento, pratica, esperienza, nonché confronto con pazienti e colleghi. Se credete che un professionista vi costi troppo è perché non avete ben idea di quanto vi costerà alla fine il lavoro di un incompetente.


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