giovedì 2 marzo 2023

ADOLESCENTI CHIUSI IN CAMERA. FENOMENO HIKIKOMORI IN ITALIA. REDAZIONE, Allarme hikikomori, in Italia 54 mila adolescenti reclusi nelle loro stanze, REPUBBLICA, 2.03.23

 Zero relazioni sociali, reclusi nella propria stanza, con solo il computer a fare da tramite con il mondo esterno: sono gli "Hikikomori", termine giapponese che letteralmente significa "stare in disparte" e che indica quei ragazzi che smettono di uscire di casa, frequentare la scuola e gli amici, mantenendo relazioni solo attraverso il web. In Italia sono circa 54 mila gli studenti di "scuola superiore che si identifichino in una situazione di ritiro sociale". Lo dice Sabrina Molinaro, ricercatrice dell'istituto fisiologia clinica del Cnr di Pisa, che ha condotto il primo studio nazionale - promosso dalla onlus Gruppo Abele in collaborazione con l'Università della Strada - per fornire una stima quantitativa dell'isolamento volontario negli adolescenti.


Il fenomeno tra gli adolescenti italiani

Il fenomeno è nato nel Sol Levante negli anni Ottanta e dal decennio successivo si è diffuso anche in America e in Europa. Oggi in Italia, secondo lo studio, "il 2,1% del campione di oltre 12mila studenti intervistato attraverso un questionario attribuisce a sé stesso la definizione di Hikikomori", il che, "proiettando il dato sulla popolazione studentesca, permette di stimare che circa 54 mila studenti siano colpiti da questo fenomeno".

Il 18,7% - aggiunge Molinaro - afferma, infatti, di non essere uscito per un tempo significativo, escludendo i periodi di lockdown, e di questi l'8,2% non è uscito per un tempo da 1 a 6 mesi e oltre: in quest'area si collocano sia le situazioni più gravi (oltre 6 mesi di chiusura), sia quelle a maggiore rischio (da 3 a 6 mesi). Le proiezioni ci parlano di circa l'1,7% degli studenti totali (44.000 ragazzi a livello nazionale) che si possono definire Hikikomori, mentre il 2,6% (67.000 giovani) sarebbero a rischio grave di diventarlo".

L'età più a rischio e le cause

L'età più a rischio per la scelta di ritiro è quella tra i 15 e i 17 anni, con un'incubazione delle cause già nel periodo della scuola media. I maschi sono la maggioranza fra i ritirati effettivi, ma le femmine si attribuiscono più facilmente la definizione di Hikikomori. Le differenze di genere influiscono anche sull'utilizzo del tempo: le ragazze sono più propense al sonno, alla lettura e alla tv, mentre i ragazzi ai giochi online.

Fra le cause dell'isolamento, assume un peso determinante il senso di inadeguatezza rispetto ai compagni mentre, contrariamente a quanto si possa ritenere, gli episodi di bullismo non sono fra le ragioni più frequenti della scelta. Altro dato parzialmente sorprendente riguarda la reazione delle famiglie, perché più di un intervistato su 4 ha dichiarato che i propri genitori avrebbero accettato la cosa apparentemente senza porsi domande.

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