venerdì 4 luglio 2014

ADOLESCENTI AMERICANI E SESSO. G. NICOLETTI, A lezione di romanticismo per la generazione dell' hookup, LA STAMPA, 4 luglio 2014

Erika Christakis, è una docente allo Yale Child Study Center. In una conferenza, organizzata da The Atlantic e l'Istituto Aspen,  ha raccontato di aver collaborato a dei master presso una delle residenze studentesche di Harvard, ma per tutto il tempo del suo soggiorno si sentiva continuamente ripetere dagli studenti che non avevano il tempo per allacciare delle relazioni amorose.  


La professoressa però si ricorda cha ai tempi in cui lei stessa era studentessa fosse tutt’ altra musica.. Dalle foto che vedo  è una bella ragazza al massimo trentenne, ma il salto generazionale è stato tale che per lei l’ esperienza del campus studentesco era ancora considerato quasi un rito di passaggio, la prima grande occasione di muoversi con libertà nella dimensione adulta delle relazioni intime. Insomma ci si dava da fare con l’ entusiasmo dei neofiti a cercare l’ “ammore”. 
La signora, non è per nulla vecchiotta,  eppure sembra inorridire osservando la mancanza radicale di romanticismo nei figli del nuovo millennio, centrati in maniera ossessiva sullo studio, sull’arricchimento del proprio curriculum scolastico, sull’ acquisizione di crediti…  
Allo stesso dibattito partecipa Rachel Greenwald, che è una dating coach. Da esperta di approcci testimonia che nella maggior parte dei casi nel college oggi al massimo ci si produce in un fuggevole incontro sessuale, nel gergo studentesco un "hookup" , vale a dire un semplice “aggancio” forse molto assimilabile lessicalmente al detestabile “puntello”, comune alle nostre latitudini, o, più drasticamente inteso, con l’ impronunciabile: “una botta e via”.  
In effetti un studio recente dell’American Psychological Association ha scoperto che un numero variabile tra il 60 e l’80% degli studenti universitari nordamericani ha avuto un "hookup", però tra questi il 63% degli uomini e l’83% delle donne avrebbero detto che per loro sarebbe stato preferibile un rapporto inteso nei termini tradizionali di relazione amorosa.  
Per correre ai ripari molti college stanno proponendo dei corsi specifici, dove si insegna agli studenti quello che le generazioni precedenti ai millenaristi aveva imparato autonomamente sul campo. Il Boston College cerca di rimediare all' ignoranza amorosa con dei corsi mirati  per ragazzi che non riescano a interagire “faccia a faccia” ma soltanto attraverso protesi telefoniche.  
Allo stesso modo  alla University of Illinois si è svolto un workshop sul tema del "College Dating” cioè come incontrarsi durante il soggiorno di studio . Anche la Duke University mette a disposizione degli studenti dei consulenti sul tema "How to be in Love".  
 Si sente il bisogno di professori che facciano lezione su tutto quello che noi abbiamo imparato sulle nostre fragili spalle. Sono tanto disarmati i nostri studenti intossicati da "hookup" che il romanticismo viene necessariamente trattato come disciplina scolastica, devono imparare seduti sui banchi  come innamorasi, come riconoscere i sintomi dell’ amore, come capire quando l’amore ci sta avvelenando e sarebbe meglio ricorrere all’eutanasia… 
Certo è che sembra facile la vita per chi è nato assieme al millennium bug, tutt’ altra storia per noi che tutto questo lo dovevamo vivere con atroci sensi di colpa, perché sottraeva tempo allo studio. Vediamoci però il lato positivo: se la tendenza dei corsi universitari di pomiciamento romantico arriverà a lambire le nostre contrade forse si apriranno nuove opportunità di lavoro, come docenze e incarichi a gogò, anche per noi attempati autodidatti ed eterni fidanzati che l' "hookup" lo avevamo al vertice dei nostri sogni irrealizzabili.  

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