martedì 15 luglio 2014

SCUOLA. EDUCAZIONE CIVICA O/E EDUCAZIONE SENTIMENTALE? LETTERATURA COME ANALISI DEI COMPORTAMENTI UMANI. F. LA PORTA, Educazione, programmi da rivedere ma non con materie vaporose, CORRIERE DELLA SERA, 15 luglio 2014

La petizione online per l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole - «1 oradamore», da leggere «un’ora d’amore» - ha raccolto migliaia di firme. Scopo della legge è «stimolare negli studenti la capacità di riflettere sull’affettività» (così la prima firmataria, Celeste Costantino di Sel). Mentre in Francia da settembre potrebbe essere introdotto nella scuola elementare l’insegnamento dei linguaggi informatici, da noi si pensa a una nuova materia, suggestiva ma dalla consistenza un po’ vaporosa. 



Se la proposta di legge è rivolta contro bullismo e violenza di genere, non si può che condividerla. Ma perché chiamarla «educazione sentimentale» e non sobriamente «educazione al rispetto», e riassorbirla nell’educazione civica? Non ci sarà l’illusione che si possa insegnare ogni cosa, che occorra solo imparare una «tecnica», sia per creare un software sia per imitare i gesti dell’amore? 

Quando un aspetto delle normali relazioni interumane diventa materia didattica significa che il danno è già irreparabile. I master di comunicazione si diffondevano quando nessuno sapeva più comunicare. Perciò la scuola ha sempre demandato alla mediazione letteraria questo compito educativo.

Come ripensare oggi i programmi scolastici? Se in Olanda decidono di modificare gli investimenti pubblici nell’istruzione - sostituendo alle borse di studio «a pioggia» dei prestiti agevolati per poter finanziare insegnamenti di qualità, più al passo con i tempi - l’Italia potrebbe seguirne l’esempio, valorizzando però l’apparente ritardo, e puntare sulla propria tradizione umanistica, senza contrapporla alla cultura tecnico-scientifica. Poiché la letteratura resta lo strumento migliore per sviluppare l’empatia e l’identificazione emotiva, per riflettere sulla vita affettiva (sulla sua ricchezza e ambiguità). Il punto è collegare le opere letterarie al comportamento quotidiano. Pensiamo proprio alla Educazione sentimentale di Flaubert. Nel romanzo si racconta il fallimento di una generazione che ha preferito evadere nei sogni piuttosto che vivere nella realtà. Ecco, solo se avremo insegnanti capaci di ritrovare il nesso stringente tra letteratura ed esperienza reale allora non avremo bisogno di nuove materie. 

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