giovedì 17 settembre 2015

SOCIETA' E SOLITUDINE. LA FINE DEL VICINATO. L. D'ALBERGO, Roma, morta da due anni era sola in casa. E i vicini per l'odore sigillano la porta, LA REPUBBLICA, 17 settembre 2015

Dramma della solitudine alle porte di Roma. Perché nel 2015 si può davvero morire così, sparendo da un giorno all'altro dal radar del proprio quartiere, senza che nessuno ci badi poi troppo. Sola, abbandonata, non un parente, dimenticata anche dai dirimpettai: se n'è andata così Maria Carmela Privitera, ex insegnante. O meglio: la 63enne che dopo la pensione si era trasferita in un appartamento in viale Francesco Caltagirone, a Ponte di Nona, se n'è andata così ormai quasi due anni fa.



I vicini, persino il medico curante, però, si sono accorti della sua scomparsa soltanto ieri, quando a imporre l'apertura della porta della sua abitazione è stato un ufficiale giudiziario inviato dal tribunale per eseguire lo sfratto della donna, morosa. Quando la serratura ha finalmente ceduto e le chiavi ancora infilate nella toppa hanno smesso di opporre resistenza, l'appartamento nel cuore della zona dormitorio tra la Prenestina e la Collatina si è rivelato in tutto il suo orrore. La signora riversa a terra, accanto al letto, ormai semi-mummificata. Un pungente e nauseabondo odore di morte. La polizia ha trovato la fiamma del fornello ancora accesa e un pentolone abbandonato sul fuoco. Chissà da quanto.

In attesa dell'autopsia, un'idea sui tempi se l'è fatta Enrico Maria Trusiani, uno degli inquilini della palazzina: "Abito sopra la signora e quell'odore terribile l'ho sentito per la prima volta nel gennaio del 2014". Venti mesi fa. "Abbiamo scritto all'amministratore  -  continua il vicino della prof guardando la cassetta delle lettere strabordante di vecchie bollette  -  qualcuno ha chiamato anche le forze dell'ordine". Poche e insoddisfacenti le risposte, al punto di scatenare un gesto a metà tra disperazione e barbarie. Stanchi dell'odore, i dirimpettai qualche mese fa hanno pensato bene
 di sigillare la porta di Maria Carmela con dello scotch da pacchi.

Nel frattempo, distante solo pochi metri e qualche scalino, anche il medico di famiglia si dimenticava della paziente che vedeva con regolarità. La memoria, invece, oggi aiuta Laura Morra, un'altra vicina: "Indossava sempre la sua tuta blu. Era in stampelle, forse sarà caduta. Sospettavamo qualcosa? Non si vedeva da tanto". Ma a Roma est funziona così: ci si viene solo a dormire

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