giovedì 8 febbraio 2018

SOCIETA' ITALIANA. ISTAT 2018. REDAZIONE, Istat, Italia sempre più vecchia: popolazione in calo e nascite al minimo storico, LA REPUBBLICA, 8 febbraio 2018

a popolazione italiana resta più o meno stabile sopra i 60 milioni a fine 2017 con un nuovo minimo storico per le nascite e l'incremento del saldo migratorio e delle immigrazioni.



L'Istat ha diffuso gli indicatori demografici del Paese rilevando come al primo gennaio 2018 si stima che la popolazione italiana ammonti a 60 milioni e 494mila residenti, quasi 100mila in meno sull'anno precedente (-1,6 per mille).

Nel 2017 si conteggiano 464mila nascite: dato che segna il nuovo minimo storico e il 2% in meno rispetto al 2016, quando se ne ebbero 473mila. Si tratta della nona consecutiva diminuzione dal 2008, anno in cui furono pari a 577mila.
 
La riduzione delle nascite rispetto al 2016 interessa gran parte del territorio, con punte del -7,0% nel Lazio e del -5,3% nelle Marche.
Soltanto in quattro regioni si registrano incrementi: Molise (+3,8%), Basilicata (+3,6%), Sicilia (+0,6%) e Piemonte (+0,3%).

decessi sono 647mila, 31mila in più del 2016 (+5,1%). In rapporto al numero di residenti, nel 2017 sono deceduti 10,7 individui ogni mille abitanti, contro i 10,1 del 2016.
 
L'età media della popolazione supera i 45 anni: al 1 gennaio 2018, il 22,6% della popolazione ha età compiuta superiore o uguale ai 65 anni, il 64,1% ha età compresa tra 15 e 64 anni mentre solo il 13,4% ha meno di 15 anni.

Rispetto a 10 anni fa le distanze tra le classi di età più rappresentative si sono ulteriormente allungate. Le persone che prevalentemente sono da ritenersi in età di pensionamento hanno cumulato 2,4 punti percentuali in più rispetto al 2008 mentre, al contrario, le persone prevalentemente in condizione attiva o formativa sono rispettivamente scese di 1,6 e 0,7 punti percentuali.

Il saldo naturale nel 2017 è negativo (-183mila) e registra un minimo storico. Il saldo migratorio con l'estero, positivo per 184mila unità, registra un consistente incremento sull'anno precedente, quando risultò pari a +144mila.

Aumentano le immigrazioni, pari a 337mila (+12%) mentre diminuiscono le emigrazioni, 153mila (-2,6%).

Il calo della popolazione non riguarda tutte le aree del Paese. Regioni demograficamente importanti - spiega l'Istat -, come Lombardia (+2,1 per mille), Emilia-Romagna (+0,8) e Lazio (+0,4), registrano variazioni di segno positivo.

L'incremento relativo più consistente è quello ottenuto nella Provincia autonoma di Bolzano (+7,1) mentre nella vicina Trento si arriva al +2 per mille.

Sopra la media nazionale (-1,6 per mille) si collocano, seppur contraddistinte da variazioni di segno negativo,anche Toscana (-0,5) e Veneto (-0,8). Nelle restanti regioni, dove la riduzione di popolazione è più intensa rispetto al dato nazionale, si è in presenza di un quadro progressivamente caratterizzato dalla decrescita che va dalla Campania (-2,1 per mille) al Molise (-6,6).

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