martedì 18 settembre 2018

DROMOLOGIA E URBANISTICA. PAUL VIRILIO. REDAZIONE, È morto Paul Virilio, pensatore visionario della dromologia, REPUBBLICA.IT, 18 settembre 2018

PARIGI - Il filosofo, sociologo e urbanista francese Paul Virilio, teorico della dromologia (scienza che studia la velocità), autore di una riflessione critica sulla pervasività delle nuove tecnologie e sui rischi che vi sono associati, è morto all'età di 86 anni. Il funerale si è svolto ieri "nella più stretta intimità familiare", una settimana dopo il decesso, avvenuto il 10 settembre scorso. L'annuncio della scomparsa del pensatore libertario e visionario è stato dato oggi dalla figlia Sophie Virilio.



Nato a Parigi il 4 gennaio 1932, Paul Virilio era professore emerito dell'Ecole Spéciale d'Architecture di Parigi (dal 1998), dove entrò nel 1968, per poi diventarne direttore di studi (1973) e, in seguito, direttore generale (1975), amministratore (1983) e presidente del consiglio d'amministrazione (1989). Nel 1987 ha vinto il Gran premio nazionale della critica architettonica. Nel 1989 è stato nominato direttore di un programma d'insegnamento al Collège international de philosophie a Parigi, presieduto da Jacques Derrida. Nel 1992 è diventato membro dell'Alto comitato per l'alloggio alle persone svantaggiate.

Virilio si è dedicato all'analisi delle strategie urbane di organizzazione del tempo. E' stato membro del comitato direttivo di riviste come "Esprit" e "Traverses". E' autore di numerosi saggi pubblicati in Italia e in tutto il mondo, tra cui "La macchina che vede", "La bomba informatica", "Città panico" e "L'incidente del futuro".

Tra i suoi saggi: "Vitesse et politique: essai de dromologie" (1977); "Esthétique de la disparition" (1980); "L'espace critique" (1984); "L'inertie polaire" (1990); "Cybermonde, la politique du pire" (1996); "Un paysage d'événements" (1996); "Ce qui arrive" (2002); "Ground Zero" (2002); "L'art à perte de vue" (2005); "Le futurisme de l'instant" (2009); "Le grand accélérateur" (2010).

Virilio è noto principalmente per i suoi scritti sullo sviluppo della tecnologia in relazione alla velocità ed al potere, con vari riferimenti all'architettura, l'arte, la municipalità e le forze armate. A suo parere la tecnologia non può esistere senza la possibilità di incidenti. Uno dei suo concetti principali è proprio questo: quando si è inventato il battello - spiega Virilio - è nato anche il naufragio, quando si è inventato il treno, tecnologia per spostarsi più velocemente, è nata la catastrofe ferroviaria. È qualcosa di insuperabile - conclude il filosofo - che però la tecnocrazia censura, essa accetta infatti solo di vedere la positività del suo oggetto e dissimula senza posa l'incidente.

Virilio è il capofila della dromologia, ovvero "la scienza (o la logica) della velocità". La dromologia è importante quando si considera lo strutturarsi della società in relazione alla guerra. "Chi controlla il territorio lo possiede. Il possesso del territorio non riguarda principalmente le leggi ed i contratti, ma prima di tutto riguarda la gestione del movimento e della circolazione", spiega Virilio.

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