giovedì 21 maggio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E SCONTRO SULLE TERAPIE. A. MARFELLA, Trump prende idrossiclorochina contro il Covid. E non credo che abbia dei medici sprovveduti, IL FATTO, 20 maggio 2020

Il Presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato al mondo che assume a scopo profilattico – dunque per evitare l’infezione da Covid-19 – il farmaco idrossiclorochina, ai dosaggi minimi consigliati dai suoi medici, da circa due settimane.




Da circa quattro secoli conosciamo le virtù e le proprietà terapeutiche anti-infiammatorie della corteccia della cinchona officinalis americana e dei suoi derivati come il chinino (la “polvere magica dei gesuiti”) che è stato somministrato a tutti gli italiani, senza preventivi controlli medici – in regime di monopolio dallo Stato italiano – per combattere la malaria (il “chinino di Stato” che ha drasticamente dimezzato i morti da malaria dal 1900 al 1905 ). Oggi il chinino diventato idrossiclorochina, derivato idrossilato, è usato per ridurre drasticamente l’effetto collaterale di accumulo e danno oculare.

Questo farmaco, prodotto per la cura della artrite reumatoide, è regolarmente assunto da decenni da circa 65mila pazienti affetti da questa patologia in Italia, senza significative segnalazioni in farmacovigilanza di danni cardiaci.
Certamente è un farmaco da somministrare sotto controllo medico e avendo cura di controllare la status cardiologico, come avviene per tantissimi altri prodotti che abbiamo regolarmente in casa e potenzialmente anche molto più tossici della idrossiclorochina.
Dopo molti secoli, abbiamo dovuto apprendere – e le ditte farmaceutiche private lo hanno fatto con grande disappunto – che farmaci derivati da Madre Natura e privi di brevetto (e quindi a bassissimo costo come farmaci generici) sono ancora del tutto insuperati e probabilmente insuperabili nella loro azione farmacologica e terapeutica quando correttamente usati dal medico: digitale, acido acetilsalicilico, morfina e adesso anche i derivati dalla corteccia di china come l’idrossiclorochina.
A questo punto due domande essenziali restano inevase mentre parte la solita dannosa discussione da stadio e antiscientifica: la idrossiclorochina è cardiotossica o no? E serve o no a prevenire l’infezione da Covid-19?

Perché non si valutano correttamente, utilizzando i codici di esenzione specifici – come il codice ICD9 714 per artrite reumatoide -, i reali rischi tossici della idrossiclorochina in chi la assume tutti i giorni da decenni ma soprattutto la reale efficacia in termini di profilassi del contagio da Covid-19 intrecciando facilmente questo dato con la verifica di positività al virus?
Perché in pochi giorni non si controlla come si stanno comportando i circa 65mila pazienti italiani che da anni assumono questo farmaco e che vivono anche in zone rosse da infezione da Covid-19? Notizie non confermate riportano una incidenza di contagiati da coronavirus particolarmente bassa in Italia tra i pazienti affetti da artrite reumatoide trattati con idrossiclorochina.
Sono convinto che non si vuole incrementare la produzione mondiale di questo farmaco perché, in caso di dimostrata efficacia, non porterebbe di certo a chi li produce i miliardi che invece si attendono da vaccini o farmaci antivirali sotto brevetto. Farmaci che al momento sembrano molto meno promettenti e soprattutto attesi in tempi non certo brevissimi.

Io non credo affatto che il presidente degli Stati Uniti d’America e il suo staff di medici siano degli sprovveduti e che mettano a rischio la vita di Trump lanciando dei messaggi dannosi per la vita di milioni di cittadini nel mondo. Sappiamo che moltissimi dei vip che hanno dichiarato come si sono curati a casa per infezione da Covid-19 hanno candidamente fatto sapere di avere assunto idrossiclorochina, uno per tutti Guido Bertolaso.
Trump con le sue dichiarazioni non ha fatto un favore alla idrossiclorochina ma ha certificato uno scontro in atto molto evidente: da un lato ci sono gli indirizzi terapeutici, che vengono dalla medicina clinica, e che prevedono l’uso di farmaci come la idrossiclorochina e gli anticoagulanti come l’eparina a basso peso molecola per la terapia domiciliare precoce; dall’altro gli indirizzi provenienti dalla ricerca farmaceutica, e dai suoi “opinion leaders” come in Usa Fauci e in Italia tanti divi tv, che hanno già determinato soprattutto nel nord Italia decine di migliaia di contagi.

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