lunedì 3 gennaio 2022

LETTERATURA ITALIANA IN LUTTO. REDAZIONE, Morto a 84 anni Gianni Celati, lo scrittore che raccontò “l'Italia dell'altrove”, LA STAMPA, 3 gennaio 2022

 ILANO. Lutto nel mondo della cultura. È morto a 84 anni, in Inghilterra, lo scrittore e traduttore Gianni Celati. «Addio a Gianni Celati - scrive Feltrinelli Editore sui sui account ufficiali - scrittore, traduttore e critico letterario, modello inimitabile per la sua unica e originale capacità di rielaborazione dei principali temi portanti dei grandi autori della letteratura inglese e internazionale». 


Nato a Sondrio nel 1937, il 10 gennaio avrebbe compiuto 85 anni. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza in provincia di Ferrara. Laureatosi in letteratura inglese all'Università di Bologna con una tesi su James Joyce, cominciò presto a scrivere articoli per varie riviste, oltre a pubblicare le prime traduzioni, tra cui «Futilità» di William Gerhardie e «Colloqui con il professor Y» di Louis-Ferdinand Céline. Nel 1971 pubblicò il suo primo romanzo, «Comiche», per Einaudi, mentre continuava a collaborare con diverse altre riviste e si dedicava alla traduzione di classici inglesi, come «Bartleby lo scrivano» di Herman Melville. Sempre da Einaudi uscirono i successivi «Le avventure di Guizzardi» (1972), «La banda dei sospiri» (1976) e «Lunario del paradiso» (1978). I tre romanzi saranno raccolti da Feltrinelli nel 1989 in «Parlamenti buffi». Durante un periodo di insegnamento alla Cornell University di Ithaca (New York) escono ancora saggi e racconti.

Ritrasferitosi in Italia assunse la cattedra di letteratura angloamericana del Dams di Bologna (tra i suoi allievi Pier Vittorio Tondelli, Claudio Piersanti, Enrico Palandri, Giacomo Campiotti, Gian Ruggero Manzoni, Andrea Pazienza e altri), e riprese anche l'attività critica e di studioso della letteratura europea, traducendo James Joyce, Mark Twain, Joseph Conrad e altri grandissimi autori. Lo scrittore tornò alla narrativa nel 1985 con i trenta racconti di «Narratori delle pianure» che segnarono anche il passaggio alla casa editrice Feltrinelli, e che mostrano un forte cambiamento di stile. In seguito vennero le «Quattro novelle sulle apparenze» (1987) e «Verso la foce» (1989), un itinerario verso le foci del Po (territorio dell'infanzia e dell'adolescenza dello scrittore).

Tra le innumerevoli attività in campo culturale, ha anche insegnato all'Université de Caen e alla Brown University di Providence e per il resto della sua vita ha risieduto a Brighton, in Inghilterra, dove si è spento nella notte.

Fra le ultime opere si ricordano la trascrizione in prosa del poema di Matteo Maria Boiardo, «L'Orlando innamorato raccontato in prosa» (Einaudi, 1994), la trasfigurazione autobiografica «Recita dell'attore Attilio Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto» (1996, a cui hanno fatto seguito i «Sonetti del Badalucco nell'Italia odierna», 2010), il resoconto di viaggio «Avventure in Africa» (1998), e nove nuovi racconti raccolti in «Cinema naturale» (2001), dove alle meditazioni sul presente si alternano i ricordi. In collaborazione stabile con la casa di produzione cinematografica bolognese Pierrot e la Rosa realizzò inoltre, in qualità di regista, i documentari «Strada provinciale delle anime» (1991), «Il mondo di Luigi Ghirri» (1999), «Case sparse. Visioni di case che crollano» (2003), e «Diol Kadd. Vita, diari e riprese di un viaggio in Senegal» (2010). Nel marzo 2013 Einaudi pubblicò «l'Ulisse» di James Joyce in una nuova versione tradotta da Celati, frutto del lavoro di oltre sette anni.

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, scrive in una nota: «Con dolore apprendo della scomparsa di Gianni Celati, un grande intellettuale del Novecento, un autore mai banale, uno straordinario traduttore che ha studiato con maestria la lingua italiana e le sue sonorità. È un giorno triste per la letteratura e per il nostro Paese che perde anche un attento osservatore che ha saputo raccontare con semplicità l'Italia meno conosciuta, l'Italia dell'altrove. Mi stringo ai familiari e agli amici di Gianni Celati in questo triste giorno».

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