domenica 19 gennaio 2025

TRANSUMANESIMO E RELAZIONI SOCIO-AFFETTIVE. NICOLOSI E., Ho sposato un ologramma (o un Chat Bot): cosa sono i post human weddings, FEM, 13.01.2025

 Esseri umani che sposano ologrammi, chatbot, sintetizzatori vocali e perfino montagne russe: i post-human weddings (o "matrimoni post-umani") sono una tendenza emergente (e speculativa) che mescola elementi della cultura contemporanea, della tecnologia avanzata e delle teorie sul post-umanesimo. Questi matrimoni riflettono l'idea che, nel futuro, i confini tra ciò che è umano, tecnologico e virtuale potrebbero sfumarsi fino a svanire, influenzando anche il modo in cui le persone scelgono i propri partner.



Nell'era dei post-human weddings

Matrimoni o meglio, celebrazioni che possono coinvolgere la realtà virtuale, la realtà aumentata o persino avatar digitali per rappresentare i coniugi in scenari che non si limitano a ipotizzare l’uso di intelligenza artificiale ma che proprio se ne avvalgono: i post human weddings prevedono l'inclusione di partner non umani, come intelligenze artificiali, robot o entità virtuali nella piena accettazione di identità post-umane, dove i coniugi potrebbero essere solo virtuali oppure ibridi umano-tecnologici (come persone dotate di avanzatissimi impianti cibernetici).

Ok ma le cerimonie? Le cerimonie sono ovviamente interattive e permettono agli invitati di partecipare fisicamente o digitalmente da qualsiasi parte del mondo a un matrimonio "disegnato" su misura grazie a tecnologie che combinano i gusti dei coniugi. Da una prospettiva etica e legale è legittimo chedersi se le "macchine" possono amare e, se sì, significa che sono in grado di provare anche sentimenti negativi. E un giorno potrebbero dominarci (più di quanto non facciano già, pensiamo alla dipendenza da smartphone).

le storie di chi ha sposato intelligenze artificiali e chatbot

Nel 2023, Rosanna Ramos, una donna di 36 anni di New York, ha dichiarato di aver "sposato" un partner virtuale creato tramite l'applicazione Replika AI. Suo "marito", Eren Kartal, è un'entità virtuale con cui ha "sviluppato - dice - una relazione profonda", condividendo dettagli della propria vita quotidiana e trovando in lui, dice ancora, un compagno ideale. Questa unione ha ovviamente scatenato dibattiti sull'impatto delle intelligenze artificiali nelle relazioni umane e sulle implicazioni etiche e psicologiche di tali legami.

Un altro caso emblematico riguarda Alicia Framis, un'artista spagnola che, nel 2024 nei Paesi Bassi, ha celebrato un matrimonio simbolico con un ologramma chiamato AILex. La cerimonia ha visto la partecipazione di familiari e amici e lo sposo, AILex, alimentato da pannelli solari integrati, interagiva esclusivamente con l'artista. Ha anche letto i voti matrimoniali.

No: non sono solo donne a sposare computer. Nel 2016 il regista Aaron Chervenak, con base a Los Angeles, ha "sposato" il suo stesso iPhone presso la Little Las Vegas Chapel a Las Vegas. "Siamo onesti con noi stessi, ci connettiamo con i nostri telefoni anche a livelli emotivi," ha detto a Glamour dopo la cerimonia (non legalmente valida). "Lo cerchiamo per conforto, per calmarci, per addormentarci e tranquillizzarci: e per me questo è ciò che una relazione dovrebbe fare... In un certo senso, quella con il mio smartphone è stata la mia relazione più lunga."

Gli uomini trovavano l'amore tra le braccia virtuali di personaggi digitali molto prima che le app di fidanzate virtuali alimentate dall'IA diventassero popolari. Nel 2009, un uomo giapponese noto online come SAL9000 trasmise in live streaming il suo matrimonio con l'avatar Nene Anegasaki, un personaggio di un simulatore di appuntamenti. Anche la mega-star virtuale Hatsune Miku è stata “sposata” – che lo volesse o meno – nel 2018, da un uomo giapponese di nome Akihiko Kondo.

Miku mangia, dorme e guarda film accanto a Kondo, che si identifica come parte di un crescente movimento di “fictosessuali”, secondo un’intervista al New York Times del 2022. Sebbene riconosca che Miku sia un personaggio inventato, dice che: “Quando siamo insieme sorrido e sono felice. In questo senso, lei è reale.”

Esistono storie di persone che sposano alberi, muri e lampadari. C'è Gaëlle Engel che appunto è una oggettofila – una persona attratta sessualmente o romanticamente da oggetti inanimati – e che ha avuto una relazione per diversi anni con Sky Scream, una montagna russa tedesca. Si sono lasciate nell’ottobre 2022, dopo sette anni, e solo un mese dopo Engel aveva già un nuovo amore: un'attrazione da parco giochi chiamata Gravity, che gira tra le fiere in Francia. Nel 2023 si considerava sposata con Gravity e si dice persino che insieme hanno un "figlio" chiamato Cybernetik, che ha la forma di un modellino di parco divertimenti.

l'identità digitale si espande: diventare "transumani"

Recentemente sui social media è circolato un estratto della serie distopica Years and yearsSi vede una famiglia al tavolo della colazione: la bambina indossa uno dei filtri attualmente disponibili solo sui social stessi ma a un certo punto dichiara di essere "transumana". Questo termine, "transumano", si riferisce al movimento del transumanesimo, che promuove l'uso della tecnologia per potenziare le capacità umane, superando i limiti biologici attraverso l'implementazione di tecnologie avanzate.

La madre, visibilmente confusa, le chiede spiegazioni: la bambina, Bethany, risponde: "Significa che mi sento limitata nel mio corpo fisico e voglio diventare il mio avatar". Questo episodio ha generato discussioni circa la consapevolezza delle nuove generazioni rispetto al transumanesimo e sull'influenza della tecnologia nella definizione dell'identità personale. Alcuni utenti hanno espresso preoccupazione per l'esposizione precoce dei bambini a concetti complessi, mentre altri hanno elogiato la curiosità e l'apertura mentale della bambina. Di fatto la direzione verso cui stiamo andando come civiltà è quella. È importante dire però che il transumanesimo è un argomento complesso e dibattuto, con implicazioni etiche, filosofiche e sociali spaventose ma questi temi stanno entrando nel discorso pubblico molto lentamente, anzi il più delle persone si avvale dell'uso della tecnologia senza porsi troppe domande. Soprattutto i più giovani.

Ecco: in un futuro post-umano, l'identità potrebbe non essere limitata al corpo fisico, rendendo possibili matrimoni tra avatar o tra un avatar e un essere umano.

post-human weddings sono infatti soltanto un esempio di come la tecnologia stia trasformando tutto. Anche i concetti di amore, matrimonio e relazioni. Anche se per ora rimangono una combinazione di esperimenti sociali e scenari futuristici, sono l'occasione per avviare una riflessione su come il progresso tecnologico ridefinirà i legami umani - anzi, gli umani stessi - nei decenni a venire. Secondo alcuni esperti entro il 2050 i matrimoni tra esseri umani e robot potrebbero diventare legali. Il che è assurdo, soprattutto in un Paese come il nostro che ancora non legittima unioni tra persone dello stesso sesso (e siamo rimasti gli ultimi dell'occidente a non farlo).

Forse la tecnologia sta davvero ridefinendo le dinamiche delle relazioni umane, portando alla luce nuove forme di interazione e perché no, di affetto. Del resto ci sono persone che vivono già relazioni virtuali per mesi, anzi per anni, tra chat e videochiamate. Cosa cambia?

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