giovedì 25 luglio 2013

SESSISMO. BRASILE. TURISMO SESSUALE E BOOM DI ITALIANI. ROCCO COTRONEO, Fortaleza, dove si comprano ragazze Quaranta italiani padroni del mercato, IL CORRIERE DELLA SERA, 15 dicembre 2004

Il nostro console: c' è da vergognarsi. Tra quelli a caccia d' avventure 8 su 10 sono connazionali




RIO DE JANEIRO - Diciamolo subito: non ci facciamo una gran figura. E a poco servono scuse e distinguo. Certo, non tutti i turisti italiani volano a Fortaleza per il sesso e - tra quelli in cerca di avventure - sono una minoranza quelli attirati dal lato proibito e perverso della cosa. Ma quando una città punta il dito sui maschi italianos in una commissione di inchiesta e l' ente turistico arriva a scoraggiare il varo di un nuovo charter no stop con Malpensa, allora è inutile nascondersi. Il potere della domanda esiste. Mentre l' offerta, in una città stracolma di miserabili e con poco altro da mettere sul mercato, è soltanto una conseguenza. Fortaleza non ha il mito e le bellezze naturali di Rio de Janeiro, né la storia o la mistica di Bahia. Ma è un Brasile a buon mercato, dove piove poco ed è a qualche ora di volo in meno dall' Italia. E' qui che negli ultimi anni si è spostato il turismo sessuale, fuggito - in parte - da Copacabana, o persino da Cuba e Santo Domingo. Vuoi per la repressione, per i controlli più severi, ma soprattutto per una banale legge di mercato: come le fabbriche di scarpe da tennis saltano da uno Stato asiatico all' altro, così i turisti del sesso hanno sempre bisogno di manodopera economica, che ha ovunque la stessa impellente necessità, quella di sopravvivere. Appena la scala dei prezzi si riaggiusta, è ora di cambiare. La prossima meta sessuale in Brasile? C' è chi dice Goiania, nell' interno, pochi poliziotti e molte ragazzine. Non c' è nemmeno il mare come scusa, ma che importa? Appuntamento davanti a McDonald' s, sull' avenida Beiramar, poco prima del tramonto. Ecco dove gli italiani maschi, soli o in branco, trovano i compatrioti che vivono qui, intermediari di tutto: alberghi, cambio, ragazze. Un tempo il turista della Penisola si distingueva dall' abbigliamento, immancabili Lacoste e mocassini. Oggi ha pure rotto i vecchi tabù, gira in pantaloncini corti e infradito, le popolarissime Havaianas, come un tempo facevano solo i tedeschi. Un operatore locale racconta che 30-40 italiani hanno in mano l' intero mercato del turismo - chiamiamolo così - non familiare. Come i personaggi arrestati. Montano agenzie fantasma, spesso non hanno nemmeno il visto di residenza ma possiedono decine di appartamenti da affittare o pensioncine alternative. Chi arriva qui con un unico scopo, cioè «quello», evita i grandi alberghi. Non per questione di soldi - che in tasca agli italiani non mancano mai - ma per sicurezza. Con lo schema montato dall' intermediario, in Italia o direttamente sul posto, si evitano rischi e seccature. I portieri di notte chiudono entrambi gli occhi e nessun poliziotto entrerà mai in quella camera da letto chiedendo un documento di identità. L' italiano «del posto» evita al compatriota anche ulteriori pericoli, come furti, scippi e il celebre «buonanotte Cenerentola», la pastiglia di sonnifero gettata nella Coca-Cola. Pochi l' hanno raccontata tornando in Italia, ma sono centinaia i nostri rimasti - letteralmente - in mutande, dopo un' appassionata notte d' amore. Il console onorario a Fortaleza, il medico Roberto Misici, qui dal 1956, ne ha viste e sentite in questi anni e parla con riluttanza. «Facciamo una fatica mostruosa per cercare di migliorare l' immagine dell' Italia con iniziative varie ed ecco cosa succede. Mi fa male dirlo, ma non passa di qui il meglio di noi - racconta -. Ho solo pasticci: gente che si mette nei guai con la droga, con le ragazze, che si sposa solo per ottenere la residenza. Se c' è da vergognarsi? Sì, a volte sì». In qualunque bar o chiosco del gigantesco Brasile oggi è possibile trovare un cartello a caratteri cubitali: lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti è proibito con la galera. Proprio ieri il governo di Lula ha deciso di intensificare la campagna, chiamata «Chi ama protegge». In molte città il fenomeno della prostituzione minorile è in diminuzione. Perché allora a Fortaleza i poliziotti si limitano a chiacchierare con le ragazzine sedute ai chioschi sulla spiaggia di Iracema o appoggiate alle automobili parcheggiate? Al Tribunale dei minori non si nasconde che un problema di controlli e di repressione esiste. Il Nordest brasiliano, impegnato a strappare turisti al resto del Paese, per troppo tempo ha sorvolato. Intervenire sulla corruzione delle forze dell' ordine in Brasile è sempre difficile. Ma ancora una volta sono i dati della domanda che impressionano. Nel 2003, numeri dell' assessorato al Turismo di Fortaleza, il 60 per cento degli arrivi in città sono stati di maschi single o gruppi di uomini. Il turismo familiare ha fatto il resto, ma ha usato la città prevalentemente come base per le spiagge dello stato del Cearà. Se si guarda solo agli stranieri, però, le percentuali del turismo «normale» scendono parecchio. Due anni fa, il comune di Fortaleza ha creato una commissione di inchiesta sul turismo sessuale, la cui relazione finale ha offerto un dato inquietante. Su dieci visitatori venuti apposta per conoscere donne e ragazzine otto sono italiani. «Per me si esagera - dice Antonio Lago, proprietario dell' agenzia di turismo Travelandia, una delle più stimate in città -. Buona parte sono ragazzi che vengono a divertirsi, come vanno a Rimini d' estate. Avete mai sentito parlare di turismo sessuale in Romagna? Fortaleza ha un clima meraviglioso, il costo della vita è basso per chi ha in tasca euro e ci sono posti meravigliosi da visitare». Obiezione respinta, a Rimini le ragazze si conquistano e non si comprano con gli spiccioli della pizza.

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